Giacomo Castelli
Giacomo Castelli (Carbone, 9 febbraio 1688 – Napoli, 15 novembre 1759) è stato un letterato, avvocato, filologo e giudice italiano.
Biografia
modificaNacque da Domenico, barone di San Giovanni Guarrazzano e di Buonafede, ed Anna Piccinni dei baroni di Castelsaraceno.[1][2]
Iniziò a studiare letteratura nella città natìa,[2] suo fratello Filippo preferì invece gli studi matematici.[3]
Nel 1707, a diciotto anni d'età, si trasferì a Napoli dove seguito dal maestro Gennaro Cusano iniziò gli studi di giurisprudenza. Terminati gli studi iniziò l'attività forense sotto la direzione di Basilio Giannelli.[2][4]
Amante dei classici greci e latini, nella loro lettura passò molti anni della sua vita.[4]
Nel 1755 venne eletto giudice della gran corte della Vicaria. Lo stesso anno fu uno dei quindici prescelti per entrare a far parte dell'Accademia Ercolanese.[5][6]
Il 27 gennaio 1759 fu innalzato alla carica di consigliere del S.R.C., ma non poté godere a lungo di questa carica poiché di lì a pochi mesi venne a mancare, morendo celibe il 15 novembre dello stesso anno.[5]
Opere
modificaNella sua carriera scrisse diverse opere:[5][7][8]
- Aggiunta al direttorio della pratica civile, e criminale di Lorenzo Cervellino, Napoli, 1721
- Adjectiones novissimae ad Franciscum Carrabam de syndicatu officialium, Napoli, 1741
- De Iapygia epistola ad Io: Bernardinum Tafurum
- Acta Divae Restitutae virginis, et martyris cum philologicis enarrationibus, Napoli, 1742
- Memoria biografiche di Gio: Bernardino Tafuri
- Ragionamento delle origini della lingua napolitana, Napoli, 1754
- Iter Altavillam
- Iosepho Aurelio de Ianuario Iud. Mag. Cur. Vic. epistola
- De Nomine Campani Amphitheatri Berolais ad Philippum fratrem
- De Capillamentis, et galericulis
- De metaxa, et serico, et bombyce
- De Alica
- De origine neapolitanae linguae ab Oscorum usque radicibus petita
- De equestri statua Retinae inventa
- Notae ad adjectiones Castellii avi ad Galluppum
- Tractatus de origine consuetudinum neapolitanarum
Le seguenti opere appaiono citate dal Giustiniani ma mai trovate, si suppone pertanto che siano inedite:[8]
- Campi Veteres
- Itinerario da Carbone a Napoli
Note
modifica- ^ Nonostante la carenza di informazioni presente nei libri battesimali di Carbone dell'epoca, si sono potuti comunque ricavare i nomi dei genitori del Castelli da una lapide presente nella chiesa dei padri francescani dello stesso comune, eretta in memoria di Domenico Castelli, trapassato il 3 novembre 1719, dai due suoi figli: il nostro Giacomo e suo fratello Filippo, che fu un valente matematico (Castaldi 1840, pag.269).
- ^ a b c Castaldi 1840, pag.115.
- ^ Castaldi 1840, pag.269.
- ^ a b Castaldi 1840, pag.116.
- ^ a b c Castaldi 1840, pag.117.
- ^ Castaldi 1840, pag.35.
- ^ Castaldi 1840, pag.118.
- ^ a b c Castaldi 1840, pag.119.
- ^ Castaldi 1840, pag.120.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Niccolò F. Castaldi, Della Regale Accademia Ercolanese dalla sua fondazione sinora con un cenno biografico de' suoi soci ordinari, Napoli, 1840, Pagina 115 e segg... ( Disponibile online, su books.google.com. URL consultato il 7 aprile 2009.)
- Anna Maria De Pinto, CASTELLI, Giacomo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 21, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Opere di Giacomo Castelli, su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90323565 · SBN SBLV043827 |
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