Giordano Ruffo
Giordano Ruffo di Calabria (lat. Jordanus Rufus, fl. 1239 ca.; ... – 1257) fu un funzionario di Federico II di Svevia, del quale fu castellano e maniscalco. È noto soprattutto per essere stato una sorta di proto-veterinario, autore di un celebre trattato di ippiatria.
Biografia
modificaGiordano era un esponente dei Ruffo, una famiglia che conoscerà la sua ascesa sociale sotto Federico II. Era nipote di Pietro Ruffo, importante funzionario di Federico II, ed era cugino (o fratello) di Folco Ruffo, poeta della scuola siciliana. Dalla cronaca di Riccardo di San Germano sappiamo che nel 1239 fu nominato castellano e destinato per questo ufficio a Montecassino.
Le sue qualità gli guadagnarono i favori dell'imperatore svevo, che lo annoverò tra i suoi familiares e lo ebbe come maniscalco.
La fedeltà alla dinastia sveva declinò con la morte di Federico II e questo determinò anche la sua disgrazia. Giordano condivise la fine tragica di suo zio Pietro, che aveva tradito la causa degli Hohenstaufen schierandosi con papa Alessandro IV contro Manfredi.
Manfredi condannò Pietro Ruffo a morte mentre questi era in esilio, e lo fece uccidere nel 1257 a Terracina. Giordano fu invece accecato, ma morì ugualmente per gli esiti delle ferite agli occhi.
Il trattato di mascalcia
modificaÈ conosciuto per un trattato di ippiatria, concentrato soprattutto sulla cura dei cavalli da adibire alla guerra. Il trattato gli fu commissionato dall'imperatore stesso, che ne supervisionò la stesura, ma non fu completato se non dopo la morte di Federico II. Era il primo trattato di veterinaria dell'Europa latina[1]. Ebbe una notevole fortuna, conoscendo subito una traduzione in ebraico. In seguito conoscerà diverse edizioni (tra cui un incunabolo e alcune cinquecentine) e varie traduzioni e imitazioni[1]. Edizione più recenti si sono avute nel 1818 e nel 2002 (La Mascalcia, a cura di Pasquino Crupi, Rubbettino Editore ISBN 978-88-498-0480-5).
Note
modifica- ^ a b Antonino De Stefano, La cultura alla corte di Federico II imperatore, Palermo, 1938 (p. 84)
Bibliografia
modifica- Riccardo Gualdo, «Ippiatria», Enciclopedia Federiciana, Vol I, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani
- Walter Koller, «MANFREDI, re di Sicilia», Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. LXVIII, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani
- Walter Koller, «Manfredi, Re di Sicilia», Enciclopedia Federiciana, Vol. II, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani
- Ernesto Pontieri, Ricerche sulla crisi della monarchia siciliana nel secolo XIII, 2ª edizione riveduta, Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1950 (pp. 8–11
- Moritz Steinschneider, in «Hebräische Bibliographie», n. 39, 1864, p. 87
- Charles Homer Haskins, Studies in the History of Mediaeval Science, Cambridge, Mass., 1927 (rist: New York, Frederick Ungar Publishing, 1967)
- Antonio Piromalli, La letteratura calabrese, vol. I, Luigi Pellegrini editore, 1996 ISBN 88-8101-013-5
- Sandro Bertelli, La «Mascalcia» di Giordano Ruffo nei più antichi manoscritti in volgare conservati a Firenze, in La veterinaria antica e medievale (testi greci, latini e romanzi). Atti del II Convegno internazionale di studi (Catania, 3-5 ottobre 2007), a cura di V. Ortoleva e M.R. Petringa, Lugano, Athenaion, 2009 («Biblioteca di Sileno», 2), pp. 389–427.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Giordano Ruffo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giordano Ruffo
Collegamenti esterni
modifica- Giordano Ruffo, Il dottissimo libro non più stampato delle malscalzie del cavallo del Sig.or Giordano Rusto Calavrese, Bologna, appresso Giovanni de' Rossi, 1561 (online in formato DjVu)
- Giovanni Sali, Giordano Ruffo di Calabria, proto-veterinario e ippiatra (morto nel 1257), in «Praxis Veterinaria», XXI, 2(2000), Illustrazioni di Renato Verimi
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