Gioacchino Napoleone Pepoli
Gioacchino Napoleone Pepoli (Bologna, 10 ottobre 1825 – Bologna, 26 marzo 1881) è stato un diplomatico, scrittore e politico italiano, senatore del Regno d'Italia e sindaco di Bologna.
Gioacchino Napoleone Pepoli | |
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Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 3 marzo 1862 – 8 dicembre 1862 |
Capo del governo | Urbano Rattazzi |
Predecessore | Filippo Cordova |
Successore | Giovanni Manna |
Sindaco di Bologna | |
Durata mandato | 7 maggio 1866 – 20 maggio 1868 |
Predecessore | Carlo Pepoli |
Successore | Camillo Casarini |
Senatore del Regno | |
Durata mandato | 5 maggio 1868 – 26 marzo 1881 |
Legislatura | dalla X (nomina 12 marzo 1868) alla XIV |
Tipo nomina | Categorie: 3, 4 |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 18 febbraio 1861 – 12 marzo 1868 |
Legislatura | VIII, IX, X |
Gruppo parlamentare | Centro-sinistra |
Collegio | Bologna II |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 2 aprile 1860 – 17 dicembre 1860 |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | Centro-sinistra |
Collegio | Bologna II |
Sito istituzionale | |
Commissario regio di Padova | |
Durata mandato | 18 luglio 1866 – 9 dicembre 1866 |
Predecessore | Francesco De Lazara |
Successore | Andrea Meneghini |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Marchese |
Professione |
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Biografia
modificaFiglio del marchese Guido Taddeo Pepoli e della principessa Letizia Murat, figlia di Gioacchino Murat e quindi nipote di Napoleone Bonaparte.
Nel 1844 sposa la principessa Federica di Hohenzollern-Sigmaringen, figlia di Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen e cugina di Federico Guglielmo IV di Prussia. La sposa era sua cugina, in quanto figlia della principessa Maria Antonietta Murat.
Attivo nelle rivolte del 1848, fu comandante della Guarda Civica di Bologna e contrastò l'occupazione austriaca della città.
In esilio in Toscana dal 1849 al 1852, successivamente partecipò all'insurrezione nella Legazione delle Romagne[1] del 1859 che portò all'annessione della regione al Regno d'Italia.
Dal 1860 fu Commissario Generale dell'Umbria nella fase dell'annessione di tale regione nel neonato Regno d'Italia. In particolare Pepoli ebbe un ruolo importante per l'area di Terni in quanto si impegnò per l'edificazione della "Fabbrica d'Armi" nel 1875 e per la creazione nella città umbra dell'attuale Istituto Tecnico Industriale[2].
Fu poi parlamentare dalla VII alla X legislatura, ricoprendo gli incarichi di ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio nel Governo Rattazzi I (1862) e ministro plenipotenziario a Pietroburgo (1863).
Dal 1866 al 1868 fu sindaco di Bologna. Il 12 marzo 1868 venne nominato Senatore del Regno.
Il suo archivio personale è oggi conservato all'Archivio di Stato di Bologna[3].
È sepolto nella cappella Pepoli, realizzata nella Loggia del Colombario della Certosa di Bologna da Massimiliano Putti (gruppo scultoreo del Redentore e anime) e Carlo Monari (busto) nel 1868.[4][5]
Discendenza
modificaNel 1844 sposa la principessa Federica di Hohenzollern-Sigmaringen e ha tre figlie:
- Letizia (1846-1902), sposò, nel 1868, il conte Antonio Gaddi (1842-1914);
- Antonietta (1849-1887), sposò, nel 1872 il conte Carlo Taveggi (1836-1902);
- Napoleona Luisa (1853-1929), sposò, nel 1872 il Conte Guarini Dominico-Mar Castelfalcino Matteucci (1848-1905).
Onorificenze
modificaOnorificenze italiane
modificaOnorificenze straniere
modificaEredità
modificaGli è stata dedicata la scuola media di Poggio Mirteto.
Note
modifica- ^ Entità amministrativa dello Stato Pontificio che comprendeva Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì.
- ^ Si veda il regio decreto del 10 novembre 1860.
- ^ Scheda inventario. Pepoli Gioacchino Napoleone, su Archivio di Stato di Bologna e Sezione di Imola. URL consultato il 21 agosto 2024.
- ^ Storia e Memoria di Bologna.
- ^ Melissa La Maida, Cappella Pepoli, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 21 agosto 2024 (archiviato il 16 febbraio 2023).
Bibliografia
modifica- Enrico Ferdinando Zironi, Il marchese senatore Gioacchino Napoleone Pepoli, sua vita, apostolato e opere letterarie, 10 ottobre 1825 - 26 marzo 1881, Bologna, Zamorani e Albertazzi, 1893.
- Mario Menghini, Pepoli Gioacchino Napoleone, in Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 1949. v. 25, p. 713.
- Giancarlo Bernabei (a cura di), Dizionario dei bolognesi, Bologna, Santarini, c1989-1990. v. 2. p. 401.
- Alessandro Albertazzi, I sindaci di Bologna. Gioacchino Napoleone Pepoli. In "Strenna storica bolognese" 1990. pp. 19–27.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Gioacchino Pepoli
- Wikiquote contiene citazioni di o su Gioacchino Pepoli
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gioacchino Pepoli
Collegamenti esterni
modifica- Pèpoli, Gioacchino Napoleone, marchese, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Menghini, PEPOLI, Gioacchino Napoleone, marchese, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Pèpoli, Gioacchino Napoleóne, marchése, su sapere.it, De Agostini.
- Pepoli, Gioacchino Napoleone marchese, in L'Unificazione, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
- Salvatore Alongi, PEPOLI, Gioacchino Napoleone, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 82, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
- Gioacchino Napoleone Pepoli, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Mirtide Gavelli, Pepoli Gioacchino Napoleone, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Opere di Gioacchino Napoleone Pepoli / Gioacchino Napoleone Pepoli (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- Gioacchino Napoleone Pepoli, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- PEPOLI Gioacchino, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Biografia e bibliografia di Gioacchino Napoleone Pepoli su Archiweb – Raccolte digitali della Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, su badigit.comune.bologna.it.
- Storia amministrativa di Bologna, su comune.bologna.it. URL consultato il 5 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 59197608 · ISNI (EN) 0000 0000 6143 3791 · SBN LO1V134611 · BAV 495/88599 · CERL cnp01351338 · LCCN (EN) n83219986 · GND (DE) 116077883 · BNF (FR) cb125453783 (data) |
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