[go: up one dir, main page]

Giovanni Cazzani

arcivescovo cattolico italiano (1867-1952)

Giovanni Cazzani (Samperone, 4 marzo 1867Cremona, 26 agosto 1952) è stato un arcivescovo cattolico italiano. Fu vescovo di Cremona e fu insignito del titolo personale di arcivescovo.

Giovanni Cazzani
arcivescovo della Chiesa cattolica
Non est prudentia nisi a Domino
 
Incarichi ricoperti
 
Nato4 marzo 1867 a Samperone
Ordinato presbitero1º novembre 1889
Nominato vescovo5 agosto 1904 da papa Pio X
Consacrato vescovo28 agosto 1904 dal vescovo Francesco Ciceri
Elevato arcivescovo25 maggio 1944 da papa Pio XII
Deceduto26 agosto 1952 (85 anni) a Cremona
 

Biografia

modifica
 
Tomba dell'arcivescovo Cazzani nella cripta del duomo di Cremona

Venne ordinato sacerdote il 1º novembre 1889.

Il 5 agosto 1904 il papa lo nominò vescovo di Cesena, ricevette l'ordinazione episcopale il 28 agosto.

Fu trasferito alla sede di Cremona il 19 dicembre 1914. Nel biennio 1918-19 fu protagonista nella delicata vicenda che conseguì nella scomunica del presbitero cremonese Annibale Carletti; da lui stesso accusato di modernismo e apostasia.
Nel 1939 una sua omelia fu enfatizzata dalla propaganda fascista allo scopo di giustificare le leggi razziali.[1]

Negli anni quaranta fu protagonista di un'accesa polemica con Tullio Calcagno, collaboratore del quotidiano fascista cremonese Il Regime fascista: monsignor Cazzani invitò i fedeli a diffidare di quel sacerdote così fazioso e decise in seguito di sospenderlo a divinis.

Il 25 maggio 1944 il papa Pio XII gli conferì il titolo personale di arcivescovo. Si spense il 26 agosto 1952. Riposa nella cripta della cattedrale di Cremona.

 
Cremona, lapide a Giovanni Cazzani

Genealogia episcopale e successione apostolica

modifica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

  1. ^ Maurilio Guasco, Storia del clero in Italia dall'Ottocento ad oggi, Bari 1997, p. 208

Bibliografia

modifica

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN89640660 · ISNI (EN0000 0000 6270 5904 · SBN IEIV028136 · BAV 495/80850 · GND (DE1163322148