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Finitrice stradale

macchina per la posa di asfalto sulle strade

Una finitrice stradale (o vibrofinitrice stradale[1] o asfaltatrice) è una macchina, cingolata o su gomme,[1] utilizzata per la posa di conglomerato bituminoso (detto impropriamente "asfalto") o cemento Portland su strade, ponti, parcheggi e altri luoghi simili. La finitrice distende il materiale in piano e svolge una sua prima compattazione, tipicamente seguita dalla compattazione finale da parte di un rullo compressore.

Finitrice stradale al lavoro

La prima asfaltatrice è stata sviluppata dalla Chuck Burris Co., che originariamente produceva sistemi per la movimentazione dei materiali. Nel 1929 il Chicago Testing Laboratory li contattò per utilizzare i loro caricatori di materiale per costruire strade asfaltate.[2]

Burris depositò un brevetto per una "macchina e processo di posa di strade" il 10 aprile 1936 e ricevette il brevetto USA 2.138.828 il 6 dicembre 1938.[3] Da allora, le caratteristiche principali della finitrice sviluppata dalla Chuck Burris Co. sono state incorporate nella maggior parte delle finitrici, sebbene siano stati apportati miglioramenti al controllo della macchina.[2]

Funzionamento

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Caricamento di una finitrice con il conglomerato bituminoso attraverso un autocarro con cassone ribaltabile.
 
Finitrice stradale (a destra) e rullo compressore (a sinistra) durante le operazioni di stesura del manto stradale

Il conglomerato bituminoso, che per essere steso deve avere una temperatura di almeno 120 °C[1] (o 140 °C in caso di bitumi modificati[1]), viene caricato nella tramoggia della finitrice (posizionata nella sua parte anteriore[1]) generalmente da un autocarro con cassone ribaltabile, che si avvicina a marcia indietro.[1]

Dalla tramoggia il materiale è quindi trasportato automaticamente a delle coclee, e quindi è sparso sulla larghezza della strada, compattandolo.[4] La stesura del materiale sul manto stradale è resa più uniforme tramite una piastra vibrante riscaldata, posizionata sul lato posteriore della finitrice.[1]

Per il lavoro di rifinitura vicino ai tombini e ai bordi delle strade, dove la finitrice non può arrivare, è necessario invece il lavoro manuale da parte di operatori con pale, rastrelli e apposite macchine controllate a mano, chiamate "piastre vibranti".[1]

Normativa

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Nella Comunità Europea le vibrofinitrici sono soggette a restrizioni sulle emissioni di rumore attraverso la Direttiva 2000/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell'8 maggio 2000 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l'emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto.[5]

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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