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Festival di Sanremo 1973

23º Festival della canzone italiana
Voce principale: Festival di Sanremo.

Il ventitreesimo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dall'8 al 10 marzo 1973 con la conduzione di Mike Bongiorno e Gabriella Farinon.

Festival di Sanremo 1973
Peppino Di Capri vincitore del Festival con Gabriella Farinon e Mike Bongiorno
EdizioneXXIII
Periodo8-10 marzo
SedeCasinò di Sanremo
Direttore artisticoVittorio Salvetti
PresentatoreMike Bongiorno e Gabriella Farinon
Emittente TVNazionale
Eurovisione
Emittente radioSecondo programma
Partecipanti30
VincitorePeppino di Capri
SecondoPeppino Gagliardi
TerzoMilva
Cronologia
Festival di Sanremo 1972Festival di Sanremo 1974

La Rai trasmise alla radio tutte e tre le serate, mentre in TV solo la finale:[1] benché irradiata in Italia in bianco e nero, si trattò della prima finale del Festival registrata dalla Rai con telecamere a colori e incisa su nastro magnetico. A fine 2016, la televisione della Repubblica Ceca restituì alla Rai una copia a colori del Festival, incompleta in quanto assenti le esibizioni di Fausto Leali e dei Camaleonti, che figurava nell'archivio della sua progenitrice Československá televize che la diffuse - in differita - nell'allora Cecoslovacchia[2].

Precedentemente era emerso solo un frammento dell'esibizione di Gilda Giuliani, replicato a colori, nel corso del programma "Bella senz'anima", puntata del 25 settembre 1977, condotto da Vanna Brosio e Augusto Martelli che dimostra la presenza del video della serata finale alle Teche Rai almeno negli anni immediatamente successivi alla messa in onda.

A vincere il Festival fu Peppino di Capri con Un grande amore e niente più, davanti a Peppino Gagliardi e a Milva. Fu il primo festival condotto, per le prime due serate, da una donna, Gabriella Farinon, mentre Mike Bongiorno presentò insieme a lei la serata finale, dati gli impegni settimanali con il quiz a premi Rischiatutto.[3]

A partire da questa edizione la direzione artistica è affidata a Vittorio Salvetti, storico patron del Festivalbar, che manterrà tale ruolo fino all’edizione del 1978.

Partecipanti

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Dori Ghezzi e Wess al Festival
 
Anna Identici al Festival
Interprete Ultime partecipazioni al Festival
Alberto Feri Esordiente
Alessandro Esordiente
Anna Identici 1972
Bassano Esordiente
Camaleonti 1970
Carmen Amato Esordiente
Christian De Sica Esordiente
Donatello 1972
Drupi Esordiente
Fausto Leali 1972
Gigliola Cinquetti 1972
Gilda Giuliani Esordiente
Jet Esordienti
Junior Magli 1969
Lara Saint Paul 1972
Le Figlie del Vento Esordienti
Lionello Esordiente
Lolita Esordiente
Memo Remigi 1969
Milva 1972
Mocedades Esordienti
Peppino Di Capri 1971
Peppino Gagliardi 1972
Pop Tops Esordienti
Ricchi e Poveri 1972
Roberto Vecchioni Esordiente
Sergio Endrigo 1971
Toni Santagata Esordiente
Umberto Balsamo Esordiente
Wess e Dori Ghezzi Esordiente e 1970

Classifica, canzoni e cantanti

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Posizione Interprete Canzone Autori Voti ricevuti
Peppino Di Capri Un grande amore e niente più F. Califano, G. Wright, G. Faiella, C. Mattone 1.710
Peppino Gagliardi Come un ragazzino G. Amendola, P. Gagliardi 1.482
Milva Da troppo tempo L. Albertelli, G. Colonnello 1.463
Ricchi e Poveri Dolce frutto C. Minellono e U. Balsamo 1.430
Gilda Giuliani Serena V. Pallavicini e G. Mescoli 1.413
Wess e Dori Ghezzi Tu nella mia vita Lubiak, F. Monti Arduini 1.295
Roberto Vecchioni L'uomo che si gioca il cielo a dadi R. Vecchioni 1.246
Fausto Leali La bandiera di sole V. Pallavicini e F. Leali 1.226
Umberto Balsamo Amore mio C. Minellono, U. Balsamo 1.224
10º Anna Identici Mi son chiesta tante volte P. P. Preti e G. Guarneri 1.197
11º Camaleonti Come sei bella G. Bigazzi e C. Cavallaro 1.170
12º Donatello Tu giovane amore mio G. Pieretti, F. Monachesi, R. Gianco e A. Nicorelli 1.131
13º Memo Remigi Il mondo è qui M. Remigi 1.111
14º Alessandro Tre minuti di ricordi M. Del Prete e A. Pintus 1.065
15º Lionello Straniera straniera F. Specchia e F. Chiaravalle 1.050
16º Lara Saint Paul Una casa grande A. Lo Vecchio, N. Aprile e N. Villa 990
NF Mocedades Addio amor M. Gallerani, G. Bosisio e M. Nobile
Pop Tops Angeline R. Nisi Marsella e C. Daiano
Jet Anika na-o F. Piccarreda e P. Cochis e P. Cassano
Bassano Cara amica F. Specchia P. Prencipe e V. Caruso
Carmen Amato Dove andrai D. Mariano
Sergio Endrigo Elisa Elisa S. Bardotti e S. Endrigo
Lolita Innamorata io? A. Celentano e F. Chiaravalle
Gigliola Cinquetti Mistero C. Mattone
Christian De Sica Mondo mio P. Conte e G. Conte
Alberto Feri Ogni volta che mi pare F. Evangelisti e P. Pintucci
Junior Magli Povero L. Medini e M. Mellier
Le Figlie del Vento Sugli sugli bane bane F. Chiaravalle, P. Tomelleri e A. M. Piccioli
Drupi Vado via E. Riccardi e L. Albertelli
Toni Santagata Via Garibaldi T. Santagata

L'edizione fu anticipata da alcune polemiche, come la squalifica di Rosa Balistreri con il brano Terra che non senti poiché non inedito (fu proposto il 20 ottobre 1972 durante la trasmissione televisiva Stasera... Rrrosa).[4] A presentare ricorso fu Umberto Bindi[5] che figurava tra i sei artisti esclusi "di riserva", ma non fu comunque ripescato per la partecipazione alla gara. Un'altra polemica arrivò da parte di Adriano Celentano, che attraverso un telegramma annunciò di non poter partecipare alla manifestazione con il brano L'unica chance poiché colpito da una leggera gastrite la cui guarigione sarebbe stata "prevista per domenica 2 marzo ore 09.30" (dunque a Festival concluso), polemizzando con la commissione per la scelta di escludere diversi artisti di chiara notorietà in favore di un eccessivo numero di nuove leve.[4][6]

La Rai non trasmise in TV le prime due serate per problemi sorti all'interno dell'organizzazione con il comune di Sanremo (cosa che poi si ripeterà anche negli anni successivi, fino al 1981), ma alcune canzoni emersero ugualmente: notabilmente, tra quelle di maggior successo nella classifica, la melodica tradizionale Un grande amore e niente più di Peppino di Capri, vincitrice della kermesse, e la raffinata Da troppo tempo di Milva, tra quelle degli esordienti Serena, interpretata da Gilda Giuliani, e tra quelle escluse dalla finale Vado via, di Drupi, che raggiunse alte posizioni nella Hit Parade inglese e francese.[7]

La scarsa attenzione che la Rai rivolse a tale edizione segnò di fatto l'inizio di un periodo di forte declino per la kermesse canora, che si protrarrà per tutto il resto del decennio. Solo nel 1981, a seguito dell'avvento in Italia delle TV private a diffusione nazionale, il Festival di Sanremo tornò ad avere una grande importanza mediatica e ad essere nuovamente trasmesso integralmente dalla Rai anche in TV.

In questa edizione vi fu inoltre il debutto di Roberto Vecchioni, un insegnante milanese destinato a divenire uno dei nomi più importanti del panorama cantautorale italiano.

Il primo Sanremo a colori

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Per molto tempo quella del 1973 è stata considerata una delle edizioni perdute del Festival, perché non era disponibile nessun filmato della serata finale, fino al 2017, quando la struttura Rai Teche ha recuperato alcuni filmati a colori della serata finale in Repubblica Ceca. Tale evento, insieme al ritrovamento della finale del Festival di Sanremo 1967 probabilmente a Malta, è stato annunciato durante la puntata del 25 gennaio 2017 di Porta a porta. La puntata è stata resa disponibile per la prima volta a colori per il pubblico italiano (all'epoca in Italia l'evento fu trasmesso in bianco e nero) il giorno seguente sul portale Rai Play.[8] Questa edizione è stata infatti la prima ad essere ripresa dalla Rai con telecamere a colori, anche se sul territorio nazionale tale tecnologia non era ancora attiva, se non in via sperimentale (si dovette infatti aspettare il 1977 per l'avvio ufficiale delle trasmissioni televisive a colori). A beneficiare di questa innovativa tecnica di trasmissione furono però i paesi dell'Eurovisione (a partire proprio da quell'anno per le TV che vi aderivano era stato infatti introdotto l'obbligo della trasmissione a colori per la diffusione dei programmi a livello continentale), tra i quali l'allora Cecoslovacchia, dove sono state ritrovate le registrazioni.

La Rai, oltretutto, non possedeva materiale riguardante questa e altre edizioni della manifestazione. Per lungo tempo si diffuse l'ipotesi che un incendio, divampato nei locali dell'archivio Rai negli anni ottanta, avesse distrutto i nastri: in occasione del ritrovamento della finale di questa edizione, l'allora direttrice di Rai Teche Maria Pia Ammirati smentì tale ipotesi, affermando che più semplicemente durante gli anni settanta, non esistendo ancora una cultura di conservazione del materiale audio-visivo, la Rai non registrava gli eventi trasmessi in diretta.[8], circostanza comunque smentita dal fatto che di altre annate sanremesi le Teche conservano copie non solo della serata finale ma anche delle serate ad eliminazione del giovedi e del venerdi. Ad oggi, l'unico Festival di cui non è rimasto alcun contributo video è quello del 1975: per quello del 1976 ha sopperito una ripresa commentata della televisione spagnola, mentre per quello del 1974 è stata mostrata nell'agosto del 2021 una parte dell'esibizione di Milva in una registrazione effettuata in bianco e nero.

Regolamento

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Una interpretazione per brano, 16 brani qualificati per la serata finale. I brani selezionati erano 32 ma furono esclusi: Terra che non senti di Rosa Balistreri (non inedito) e L'unica chance di Adriano Celentano (che si ritirò polemicamente in quanto ritenne il cast di artisti in gara di quell'edizione non abbastanza prestigioso).

Le sigle della XXIII edizione del Festival di Sanremo furono composte rispettivamente da Percy Faith (titolo Bach's Lunch) e da Giampiero Boneschi (titolo Sanremo ventitré).

Orchestra

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I direttori d'orchestra furono:

Esclusi

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Come ogni anno non esiste un elenco ufficiale dei cantanti esclusi. Nell'occasione, furono comunicate 6 canzoni "di riserva", che potenzialmente avrebbero potuto subentrare in caso di ritiri o squalifiche: Vento caldo di Ivano Fossati, Sinfonia per un violino di Umberto Bindi, Made in Italy di Jimmy Fontana, Violino di Oreste Vainiglia, Awa Malaia de La Famiglia degli Ortega, Aspetta di Gilda[9]. Ecco alcuni nomi di altri artisti candidati alle selezioni: Lucio Dalla (Un'auto targata TO), Antonello Venditti[10], Tony Astarita, Louiselle, Little Tony, Antonella Moretti, Piero Focaccia, Carmen Villani, Robertino, Mirna Doris, Gloria Christian, Marisa Sannia, Marisa Sacchetto, Nada, Rita Pavone, I Nuovi Angeli.[11]

  1. ^ ERI - Edizioni RAI Radiotelevisione Italiana, Radiocorriere 1973 10, 3 marzo 1973. URL consultato il 26 dicembre 2022.
  2. ^ La serata finale del 1973 - Inedita, in Rai Play, Rai - Radiotelevisione Italiana, 27 gennaio 2017. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2017).
  3. ^ Per la prima conduzione totalmente femminile si dovrà aspettare il 1986 con Loretta Goggi)
  4. ^ a b Borgna, pp. 143-144.
  5. ^ Sanremo ha perso: ha vinto Rosa, articolo su Qui Giovani, 22 marzo 1973, su rosabalistreri.it. URL consultato il 27 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2017).
  6. ^ Marcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore
  7. ^ di Paolo Ruggieri, Canzoni Italiane, Fabbri, 1994, Vol.4, pag.96
  8. ^ a b Raiteche: 50 anni dopo recuperata la serata finale del Sanremo 1967, in rainews.it, 26 gennaio 2017. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  9. ^ Sanremo all'inferno e ritorno: quando il Festival entrò in crisi di Carlo Calabrò, Youcanprint
  10. ^ Festival di Sanremo 1973 | TV Sorrisi e Canzoni, su www.sorrisi.com. URL consultato il 26 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2019).
  11. ^ Renato Olivieri, Sanremo, già 140 esclusi, in La Stampa, 20 febbraio 1973, p. 9.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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