Ferrovia Vibo Valentia-Mileto
La ferrovia Vibo Valentia-Mileto è stata una linea a scartamento ridotto (950 mm) delle Ferrovie Calabro Lucane che collegava la Ferrovia Tirrenica Meridionale delle Ferrovie dello Stato ai centri urbani di Vibo Valentia, Pizzo e Mileto.
Vibo Valentia-Mileto | |
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Stati attraversati | Italia |
Attivazione | 1917 (Vibo Marina-Vibo Città) 1923 (Vibo Città-Mileto) |
Soppressione | 1951 (Vibo Marina-Pizzo) 1966 (Pizzo-Mileto) |
Gestore | MCL (1917-1961) FCL (1961-1966) |
Lunghezza | 28 km |
Scartamento | 950 mm |
Elettrificazione | no |
Ferrovie | |
Storia
modificaLa ferrovia venne inaugurata in due spezzoni, il primo fu il collegamento tra Vibo Marina e Vibo Valentia Città il 2 luglio 1917, mentre il secondo fu il proseguimento per Mileto, aperto il 4 ottobre 1923.
Nello stesso anno, il 15 dicembre, venne aperta la tratta Soverato-Chiaravalle costruita con lo scopo di congiungersi a Mileto realizzando, nell'ambito del mastodontico progetto della Mediterranea Calabro Lucane, il collegamento dei due mari Tirreno e Jonio. Inoltre, la linea da Mileto si sarebbe congiunta con un'ulteriore tratta a Rosarno, con una diramazione per Cinquefrondi e da qui a Mammola per raggiungere la costa a Marina di Gioiosa[1]. Il programma tuttavia venne ridimensionato già a metà degli anni trenta e alla fine interrotto condannando le tratte realizzate, rimaste monche, ad un inaridimento precoce.
Il 17 novembre del 1951, tra Pizzo e Vibo Marina, avvenne un grave incidente a causa del crollo del viadotto Ciliberto sul vallone Timpabianca al transito della Emmina M1-36: il grave bilancio fu di 11 morti e 40 feriti[2][3][4][5][6][7]. A causa di ciò, il servizio ferroviario venne sospeso sul tratto relativo e sostituito da autobus. Il ponte non venne più ricostruito e si mantenne la circolazione dei treni solo tra Pizzo e Mileto. La ferrovia venne definitivamente soppressa nel 1966.
Caratteristiche
modificaLa tratta ferroviaria era lunga 27,88 km a semplice binario. Il tracciato era tortuoso e, nel primo tratto fino a Vibo Valentia Città, in forte ascesa. L'esercizio venne attivato con trazione a vapore e, dopo il periodo bellico, con automotrici unidirezionali a due assi (Emmine).
Percorso
modificaStazioni e fermate | ||||||||
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per Reggio Calabria (RFI) | |||||||
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raccordo RFI/FCL a doppio scartamento | |||||||
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0+000 | Vibo Valentia / Vibo Marina (RFI) | 9 m s.l.m. | |||||
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viadotto Ciliberto crollato sul vallone Timpabianca | |||||||
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viadotto ad archi Mancari | |||||||
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Pizzo (RFI) | |||||||
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4+5xx | Pizzo Calabro | 122 m s.l.m. | |||||
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per Battipaglia (RFI) | |||||||
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9+4xx | Longobardi | 262 m s.l.m. | |||||
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14+9xx | Vibo Valentia Città | 461 m s.l.m. | |||||
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galleria sotto l'abitato di Vibo Valentia | |||||||
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19+6xx | Vena | 504 m s.l.m. | |||||
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21+0xx | Jonadi-Cessaniti | 514 m s.l.m. | |||||
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viadotto ad archi sul fosso Cacariaci | |||||||
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23+5xx | S. Costantino Calabro | 469 m s.l.m. | |||||
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ponte di ferro | |||||||
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27+881 | Mileto | 361 m s.l.m. | |||||
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per Chiaravalle Centrale (mai realizzata) | |||||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
Note
modifica- ^ Roberto Cocchi, Alessandro Muratori,Le Calabro-Lucane,parte prima in Mondo Ferroviario
- ^ pg_0004, su web.archive.org, 28 maggio 2009. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ Sessantacinque anni fa la tragedia della “Littorina” · Il Vibonese, su Il Vibonese, 17 novembre 2016. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ Giuseppe Addesi, Littorina: la storia dell’insegnante in ritardo la mattina di quel 17 novembre 1951, su Il Vibonese, 17 novembre 2022. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ Luisa Matera, Emmina, su ScrepMagazine, 26 settembre 2023. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ Speciali "L'ultimo bacio non dato" · LaC Play. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ Redazione, La strage della Littorina, Vibo Marina non dimentica le vittime del tragico incidente ferroviario, su Il Vibonese, 5 novembre 2021. URL consultato il 6 agosto 2024.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Mappa della ferrovia dismessa, su ferrovieabbandonate.it. URL consultato il 30 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).