Contrada del Leocorno
La Contrada del Leocorno è una delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana di Siena. Prende parte al Palio di Siena.
Contrada del Leocorno Contrade di Siena | |
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Stemma | Un unicorno rampante su uno stemma d'argento con bordo blu dove si trova il motto in oro "HUMBERTI REGIS GRATIA" |
Colori | Bianco e arancio listato di azzurro |
Motto | Fiede e risana al par l'arma c'ho in fronte |
Patrono | Giovanni Battista (24 giugno) |
Compagnie militari | San Giorgio, Pantaneto, Spadaforte |
Terzo | Terzo di San Martino |
Sede | Piazzetta Virgilio Grassi, 6 - 53100 Siena |
Museo | https://www.contradaleocorno.it/museo/ Via di Follonica, 15 |
Oratorio | chiesa di San Giovannino della Staffa |
Palio di Siena | |
Vittorie | 30 (per il Comune) 33 (per la Contrada) Ultima: 17 agosto 2022 |
Alleate | Pantera Tartuca |
Rivali | Civetta |
Contradaioli | Lecaioli |
Dirigenza | Priore: Alessandro Mariotti (dal 2020) Capitano: Marco Minucci (dal 2023) |
Periodico | Le Fonti di Follonica |
Territorio
modificaLe strade all'epoca del Bando
modificaIl Bando di Violante di Baviera (1730) determina la suddivisione territoriale delle diciassette Contrade di Siena facendo riferimento ai palazzi e ai loro proprietari dell'epoca, basandosi quindi sulle costruzioni più che sulle strade. Esso viene ancora oggi considerato la disposizione di base per determinare gli effettivi confini delle Contrade. Secondo il Bando relativo alla Nuova divisione dei confini delle Contrade, il territorio della Contrada del Leocorno è delimitato dalle seguenti vie e palazzi:
- "Liocorno. n. 10 Dalla chiesa di San Giorgio tenga tutta la via di Pantaneto da ambe le parti fino alla loggia del Papa, siccome da ambe le parti la strada di San Giovannino detta della Staffa fino al vicolo sopra la casa Piccolomini, poi attenendosi solo a sinistra comprenda la chiesa di San Vigilio e suo collegio, scendendo per quella parte la piaggia e tenendosi pure a sinistra vada alla loggia del Papa e chiesa di San Martino, prosegua a tenere a sinistra per tutta la via dì San Martino fino alla strada che svolta alla chiesa di San Maurizio, svolti per quella tenendola a sinistra, per la qual parte voltando pure nella via maestra tenga fino in faccia a S. Giorgio."
Le strade ai nostri giorni
modificaLe strade che attualmente fanno parte del territorio della Contrada sono le seguenti:
- via di Pantaneto (parte)
- via Sallustio Bandini (parte)
- Banchi di Sotto (parte)
- via di Follonica
- via San Vigilio (parte)
- via delle Logge del Papa (parte)
- via del Porrione (parte)
- via San Martino (parte)
- via Pagliaresi (parte)
- vicolo Magalotti
- via degli Orefici
- piazzetta Virgilio Grassi
Nel suo territorio si trova parte di quello anticamente incluso nella contrada della Spadaforte, una delle contrade soppresse.
L'Oratorio - San Giovannino della Staffa
modificaLa chiesa, costruita nella prima metà del Cinquecento sui resti di un edificio romanico del XIII secolo dedicato a San Giovanni Battista, fu commissionata dalla Compagnia Laicale di San Giovanni Battista e progettata probabilmente da Giovanni Battista Pelori. La facciata in cotto, completata nel 1537, subì modifiche nei secoli successivi ma venne restaurata nel XIX secolo per ripristinarne l'aspetto originario.
I lavori proseguirono nel Cinquecento, culminando con i banconi del coro e, tra il 1599 e il 1649, con gli affreschi della volta, un altare e quindici tele raffiguranti episodi della vita di San Giovanni Battista, realizzate da artisti senesi.
La volta interno fu affrescata da Dionisio Montorselli con la Gloria di san Giovanni Battista, mentre sulle pareti è presente un ciclo di quindici tele fatte eseguire dai confratelli della Compagnia tra il 1599 e il 1649, con Storie della vita di san Giovanni Battista. Si tratta di una significativa galleria della pittura senese di quell'epoca, cui parteciparono lo stesso Dionisio Montorselli, Rutilio Manetti, Domenico Manetti, Giovan Battista Giustammiani, detto il Francesino, Bernardino Mei, Raffaello Vanni, Deifebo Burbarini e Astolfo Petrazzi. Tra le tele spiccano le quattro di Rutilio Manetti, tra cui quella dell'altare maggiore con il Battesimo di Gesù.
L'altare fu realizzato nel 1609 da Flaminio Del Turco. Da segnalare soprattutto La Madonna della Pace, piccola tavola tardo-trecentesca di Francesco di Vannuccio che fu oggetto di particolare devozione durante la seconda guerra mondiale.
Nel vestibolo della chiesa è collocata una statua in terracotta policroma di San Giovanni Battista di Guidoccio Cozzarelli ed è presente inoltre una tela di Deifebo Burbarini con il Transito di san Giuseppe.
La contrada del Leocorno utilizzò una cappella della chiesa per le proprie riunioni tra il Seicento e l’Ottocento. Dopo un periodo sotto la gestione della Diocesi senese dal 1869, la chiesa tornò definitivamente in uso alla contrada nel 1966 grazie a una convenzione.
La Sede Museale
modificaLa sede museale della Contrada del Leocorno è uno scrigno di storia e tradizioni, un luogo dove il fascino senza tempo della vita contradaiola prende forma in cimeli, palii e opere d'arte.
Il Museo è aperto grazie al volontariato dei contradaioli che lo rendono accessibile ai visitatori dal lunedì al sabato. La prenotazione non è necessaria. Non c'è un prezzo fisso, ma è richiesto un semplice contributo. Per maggiori dettagli si può visitare il seguente link: https://www.contradaleocorno.it/museo/
Nel cuore del museo, tra i drappelloni vinti e le antiche monture (i costumi del Corteo Storico), spicca un pezzo singolare e straordinario: il dente di narvalo. Quest’oggetto, dalla forma allungata e a spirale, sembra uscire dalle acque profonde e misteriose dell’Artico per diventare un simbolo magico e carico di fascino nelle mani dei contradaioli. La leggenda narra che il dente, considerato una sorta di "corno di unicorno" marino, possieda poteri mistici, un'idea che rimanda alla stessa essenza del Leocorno, fiero e intrepido. Questo tesoro raro e misterioso rappresenta un ponte tra l’ignoto e l’immaginazione, un legame tra il regno animale e il mito che rafforza l’identità della Contrada.
Inoltre, nella Piazzetta Virgilio Grassi, antistante la sede museale, si trova la Sala delle Sacra congrega degli Artisti.
La congregazione degli artisti nasce a Siena nel secolo XVII e sopravvive anche dopo le leggi leopoldine che secretavano la soppressione delle compagnie laicali. Nel 1914 la Contrada ebbe per incorporazione tutto il patrimonio di quadri e memorie e nel 1973 il Priore Vincenzo Fabbri ebbe l’idea di resuscitare la Congrega dedicandosi ad opere di artisti moderni che la Contrada ha proseguito fino ad oggi. Il museo è la riproduzione esatta con la ricollocazione dei quadri esattamente nell’ordine che avevano nella loro primitiva cappella.
Gli aneddoti
modificaIl motto della Contrada (Fiede et risana al par l'arma c'ho in fronte) si riferisce all'antica credenza secondo la quale il corno dell'unicorno fosse una panacea. Ci sono interpretazioni che riferiscono questa leggenda al corno dei narvali, una specie di cetacei. Nel museo della contrada è effettivamente conservato un autentico corno di narvalo.
Lo stemma dell'unicorno era molto popolare in Toscana e il "Liocorno" è anche lo stemma contenuto nel gonfalone del quartiere di Santa Maria Novella a Firenze, della società di Santa Maria al Prato di Pistoia, e della Porta di Capo di Ponte a Prato.
Il Leocorno (insieme alla Torre, un tempo chiamata "Liofante") è l'unica contrada ad aver cambiato nome nel corso della sua storia. Nelle prime pubbliche feste il popolo di Pantaneto si presentò col nome di Leocorno, portando in piazza dei carri allegorici di fogge diverse dalla stella al leopardo, a seconda delle occasioni. Nei secoli seguenti con la tradizionale denominazione di Leocorno o Liocorno, iniziò a comparire il nome "Unicorno".
La contrada fu segnata con questo nome a quasi tutte le carriere dal 1750 al 1790, anche se nei verbali compariva sempre la denominazione originaria. Dietro questo cambio di denominazione non ufficiale, stavano probabilmente motivi scaramantici: nel Settecento, infatti, la Contrada di Pantaneto rimase senza vittoria addirittura dal 1704 al 1776, vale a dire 72 anni, l'astinenza più lunga in assoluto nella storia del Palio. Nel 1800 si ristabilì la denominazione Leocorno, ma dal 1827 al 1902 ritornò, stavolta in maniera ufficiale, il nome di Unicorno.
Il cambio di nome portò fortuna alla contrada di Pantaneto che nell'Ottocento si rifece dello sfortunato secolo passato, vincendo ben undici dei suoi trenta Palii riconosciuti ufficialmente oggi dal Comune di Siena. La contrada decise di tornare all'antica denominazione solo nel 1902.
Il nome della contrada viene colloquialmente abbreviato in Leco.
Nel corso del XX secolo il Leocorno è stata la Contrada estratta più volte in assoluto: ben 58 volte, seguita dalla Pantera con 54.
La rivalità con la Civetta
modificaLa rivalità tra Civetta e Leocorno è molto recente, essendo nata fra la fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta: rientra nei classici canoni delle liti per questioni di confine, screzi consolidatisi dopo il Palio straordinario del settembre 1960 che fu vinto dalla Civetta.
Da quando è stata ufficializzata la rivalità con la Civetta negli anni sessanta, il conto delle vittorie pende nettamente a favore dei lecaioli. Sono infatti in tutto solamente 4 le vittorie della Civetta, mentre ben 8 quelle del Leocorno.
Le alleanze
modificaLa Contrada del Leocorno ha due contrade alleate: la Contrada della Pantera e la Contrada della Tartuca.
L'alleanza con la Pantera risale, secondo le fonti storiche, al 1792.
L'alleanza con la Tartuca è datata invece 1815. Nell'anno 2015 le due Contrade hanno rinnovato nuovamente il patto di alleanza in occasione dei 200 anni.
Il Leocorno intrattiene anche un rapporto di "amicizia" con la Nobile Contrada del Nicchio, nata negli anni '50 quando il Nicchio offrì ospitalità al Leocorno che era sprovvisto in quegli anni di una sede fissa, concedendogli di usufruire di una struttura all'interno del proprio territorio.
Fino a metà degli anni '90 il Leocorno aveva anche una terza Contrada alleata, che era la Nobil Contrada del Bruco. L'alleanza fu interrotta nel 1996 a seguito di alcuni dissapori nati durante il palio dell'agosto del 1995.
Vittorie
modificaCuriosità:
La Contrada del Leocorno ha vinto gli ultimi 8 palii (dal 1980 al 2022) sempre con cavalli che fino a quel momento non avevano mai vinto in Piazza.
Il 17 Agosto 2022 il Leocorno ha vinto il Palio con il cavallo Violenta da Clodia che ha segnato il record assoluto della pista con il tempo di 1 minuto, 12 secondi, 66 centesimi.
N° vittoria | Data | Fantino | Cavallo |
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1 | 2 luglio 1662 | Pavolo Roncucci detto Pavolino | |
2 | 3 luglio 1667 | Bacchino | Leardo |
Vittorie nel XVII secolo: 2 | |||
3 | 16 agosto 1704 | Lorenzo Crespi detto Marracchino | Salta la macchia |
4 | 18 agosto 1776 | Angelo Giusti detto Ciocio | Stornello del Santini |
5 | 2 luglio 1795 | Luigi Menghetti detto Piaccina | Baio scuro del Bologni |
Vittorie nel XVIII secolo: 3 | |||
6 | 2 luglio 1809 | Tommaso Felloni detto Biggéri | Rondinello |
7 | 16 agosto 1815 | Niccolò Chiarini detto Caino | Baio dorato del Chiarini |
8 | 16 agosto 1818 | Luigi Menghetti detto Piaccina | Baio scuro del Pagliai |
9 | 2 luglio 1827 | Francesco Grazzi detto Stecco | Baio bruciato del Galanti |
10 | 17 agosto 1828 | Francesco Bianchini detto Campanino | Baio dorato del Batazzi |
11 | 2 luglio 1839 | Donato Partini detto Partino Minore | Morello del Riccucci |
12 | 2 luglio 1845 | David Bianciardi detto Sagrino | Morello del Barbetti |
13 | 3 luglio 1851 | Pietro Locchi detto Paolaccino | Morella con piccola stella |
14 | 16 agosto 1857 | Giuseppe Paoli detto Mascherino | Baio gaggio del Merlotti |
15 | 2 luglio 1860 | Angiolo Fabbri detto Spagnoletto | Baio scuro del Merlotti |
16 | 16 agosto 1883 | Leopoldo Pasqualetti detto Sordo | Morello del Carlini |
Vittorie nel XIX secolo: 11 | |||
17 | 17 aprile 1904 | Angelo Meloni detto Picino | Primetta |
18 | 2 luglio 1919 | Ottorino Luschi detto Cispa | Giacca |
19 | 17 agosto 1920 | Arturo Bocci detto Rancani | Esperta |
20 | 2 luglio 1929 | Ferruccio Funghi detto Porcino | Giacca |
21 | 16 agosto 1950 | Remo Antonetti detto Rompighiaccio | Niduzza |
22 | 5 settembre 1954 | Giorgio Terni detto Vittorino | Gaudenzia |
23 | 17 agosto 1980 | Andrea Degortes detto Aceto | Uana de Lechereo |
24 | 3 luglio 1983 | Silvano Vigni detto Bastiano | Benito III (scosso) |
25 | 2 luglio 1993 | Giuseppe Pes detto Il Pesse | Barabba |
26 | 16 agosto 1995 | Giuseppe Pes detto Il Pesse | Bella Speranza |
Vittorie nel XX secolo: 10 | |||
27 | 16 agosto 2000 | Luca Minisini detto Dè | Venus VIII |
28 | 2 luglio 2001 | Luigi Bruschelli detto Trecciolino | Ugo Sanchez (scosso) |
29 | 16 agosto 2007 | Jonathan Bartoletti detto Scompiglio | Brento |
30 | 17 agosto 2022 | Giovanni Atzeni detto Tittìa | Violenta da Clodia |
Vittorie nel XXI secolo: 4 |
Il Palio straordinario del 3 giugno 1664, corso in onore di Agostino Chigi, fu vinto dal Leocorno con il fantino Francesco Chellini sul cavallo Balzanello. Tale Palio non figura ancora nell'Albo Generale. Tuttavia il Comune, con lettera del 24 marzo 1997 indirizzata al Priore del Leocorno, ha dichiarato che intende riconoscere questa vittoria[1].
Oltre al Palio del 1664, non ancora ufficialmente riconosciuto, il Leocorno si attribuisce altre due vittorie non riconosciute dal Comune:
Pubblicazioni
modificaLa Contrada del Leocorno vanta numerose pubblicazioni inerenti alla propria storia che sono tutte scaricabili dal sito web della Contrada.
Le Fonti di Follonica
modifica"Le Fonti di Follonica" è il nome del periodico della Contrada. Prende il nome dalle famose fonti medievali che si trovano all'interno del territorio della Contrada, recentemente restaurate dopo secoli di sotterramento.
Il Periodico ha visto la luce nel 1957. Oggigiorno "Le Fonti di Follonica" viene pubblicato due volte l'anno nel mese di Giugno per la Festa Titolare della Contrada e nel mese di Dicembre in occasione del Natale.
Il Capannello
modificaDi più recente ideazione è invece "Il Capannello", un periodico digitale nato nel Marzo 2016, che racconta mensilmente le attività della Società .
Se "Le Fonti di Follonica" rivestono un ruolo più istituzionale dal punto di vista dell'informazione, "Il Capannello" assume decisamente invece le vesti di una forma di comunicazione più informale e diretta che mira a raccontare gli appuntamenti e gli accadimenti mensili della vita contradaiola.
Libri
modificaAccanto ad un'attività di stampa che potremmo definire canonica in quanto tutte le Contrade stampano un proprio periodico, la Contrada del Leocorno ha anche sviluppato una vera e propria attività editoriale.
Sono infatti ben 18 i libri editati e pubblicati dalla Contrada senza contare i Numeri Unici.
Note
modifica- ^ Scheda del Palio del 3 giugno 1664, su ilpalio.org, ilpalio.org. URL consultato il 29 agosto 2022.
- ^ Palio del 1666 di venerdì, 2 luglio, su ilpalio.siena.it. URL consultato il 23 agosto 2010.
Bibliografia
modifica- Per il paragrafo Gli aneddoti: ilpaliodisiena.com (testi di Roberto Filiani).
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni sulla Contrada del Leocorno
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Contrada del Leocorno
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su contradaleocorno.it.
- Contrada del Leocorno, su ilpalio.siena.it.