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Chiesa di Sant'Egidio (Mantova)

edificio religioso di Mantova

La chiesa di Sant'Egidio, dedicata a Sant' Egidio abate, è un luogo di culto cattolico situato nel centro storico di Mantova, nell'attuale Via Pietro Frattini. Probabilmente edificata già nel IX sec., è documentata come esistente a partire dall'anno 1151[1]. Evento architettonico importante è stata l'edificazione, nel 1540, della cappella Valenti come da volontà testamentaria di Valente Valenti, cortigiano della reggia gonzaghesca.

Chiesa di Sant'Egidio
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàMantova
IndirizzoVia Pietro Frattini, 34
Coordinate45°09′11.99″N 10°47′39.91″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareEgidio
Diocesi Mantova
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzionericostruito a partire dal 1721
Completamento1787
Sito webSito ufficiale

Nel Settecento fu necessaria una profonda ristrutturazione a causa della vetustà della chiesa; la prima pietra fu posata il 19 giugno 1721. Importante intervento fu voluto nel 1777 dal cardinale Luigi Valenti che fece ricostruire la cappella di famiglia. La ristrutturazione della chiesa si poté ritenere conclusa nel 1787 con la sistemazione del coro.

Al centro del pavimento della navata un'epigrafe ricorda che vi era sepolto Bernardo Tasso, padre del poeta Torquato Tasso; egli morì ad Ostiglia nel 1569 e vi fu sepolto, finche' i suoi resti furono successivamente traslati nella Chiesa di San Paolo di Ferrara.[2]

Opere d'arte

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Tra i dipinti conservati nella chiesa di Sant'Egidio si segnalano sulle pareti semicircolari dell'abside:

Altre opere esposte sono da menzionare:

  1. ^ bolla di Papa Eugenio III del 6 maggio 1151, con elenco delle chiese di Mantova, tra le quali una dedicata a Sant'Egidio
  2. ^ Chiesa di Sant` Egidio, su turismo.mantova.it (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2017).
  3. ^ Pasquale Coddè, Memorie Biografiche, poste in forma di dizionario, di pittori, scultori, architetti ed incisori mantovani, per la più parte finora sconosciuti, Fratelli Negretti, Mantova, 1837.

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