Cassino Calcio 1924
L'A.S.D. Cassino Calcio 1924, meglio nota come Cassino, è una squadra di calcio italiana con sede nella città di Cassino.
ASD Cassino Calcio 1924 Calcio | |
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Azzurri | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Azzurro |
Inno | Cassino Donato Rivieccio |
Dati societari | |
Città | Cassino (FR) |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie D |
Fondazione | 1924 |
Rifondazione | 2010 |
Presidente | Nicandro Rossi |
Allenatore | Imperio Carcione |
Stadio | Gino Salveti (3 700 posti) |
Sito web | cassinocalcio1924.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 1 Coppa Italia Dilettanti |
Si invita a seguire il modello di voce |
Fondata nel 1924, il principale successo nella storia della società è la Coppa Italia Dilettanti vinta nella stagione 1985-1986.
Il colore sociale è l'azzurro. Le partite interne vengono disputate nello Stadio Gino Salveti, intitolato all'omonimo scrittore e poeta cassinate, che può ospitare 3 700 spettatori.
Nella stagione 2023-2024 milita in Serie D, il quarto livello del campionato italiano di calcio.
Storia
modificaGli inizi
modificaNel 1924 nacque a Cassino la prima squadra di calcio ufficiale, il "Quis contra nos?"[1] (dal latino: "Chi contro di noi?"). Fondatori furono un gruppo di ragazzi che scelsero come primo impianto un campo nella zona di Caira, per poi trasferirsi al neonato "Sferracavalli".
Nei primi anni di attività il team partecipò ai campionati regionali campani, affrontando avversarie quali il Santa Maria C.V., il Sessa, il Capua, il Maddaloni e la Casertana. Poi, a seguito dell'accorpamento dell'Alta Terra di Lavoro nel Lazio nel 1927, si transitò nei gironi laziali.
Il cambio di denominazione e il periodo bellico
Nel 1934 arrivò il definitivo cambio di denominazione in "Cassino Calcio". Negli anni di guerra 1942-1943 la società prese parte al campionato "Persichetti" insieme a Ceccano, Avia-Aquino, Arpino, Sora, Isola Liri, Ceprano e Atina. Fu l'ultima stagione di calcio prima dei bombardamenti che rasero al suolo la città.
La rinascita e le prime promozioni
modificaIl calcio tornò a Cassino nel 1946, dopo tre anni di pausa. Inizialmente i calciatori indossavano maglie a strisce orizzontali bianconere, poi sostituite da divise azzurre in stoffa di jeans.
Nel 1948 il Cassino ottenne la sua prima promozione, passando dalla Seconda alla Prima Divisione Laziale. Nello stesso anno venne anche inaugurato il Campo Miranda in viale Dante, impianto dedicato alla memoria di Dario Miranda, famoso centromediano del periodo prebellico, caduto in Africa.
Nel 1953 la squadra toccò un nuovo picco, raggiungendo la Promozione, ove rimarrà fino al Lodo Barassi del 1959.
I deludenti Anni Sessanta
Gli Anni Sessanta iniziarono con l'inaugurazione della prima sede del club presso Palazzo dei De Vendictis, in Via D'Annunzio. Nel decennio la squadra si alternò deludentemente tra Prima e Seconda Categoria.
Anni Settanta: la prima volta nei professionisti
modificaNel 1970 iniziò la rinascita, con la vittoria del campionato e il ritorno in Promozione. L'anno dopo la squadra ottenne il secondo posto in Coppa Italia Dilettanti, nella finale di Forte dei Marmi persa 1-0 contro il Montebelluna. Nel 1972 giunse addirittura la Serie D.
Segreti di tali successi furono l'inaugurazione dello Stadio Comunale, successivamente dedicato al poeta e scrittore cassinate Gino Salveti, situato in via Appia; e la trasformazione della società in una Polisportiva tramite una cooperativa a responsabilità limitata per azioni avente lo scopo di coinvolgere tutte le forze sportive della città[2].
Il Cassino, ormai maturo sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista societario, era pronto per il salto nel professionismo, che puntualmente arrivò nel 1978. Dopo una buona stagione d'esordio conclusa al 13ºposto, con la salvezza raggiunta alla penultima giornata pareggiando a Trapani (con il primo gol del giovane Urbano), fece seguito una annata da dimenticare: i problemi finanziari segnarono l'ultimo posto del 1979-1980.
Anni Ottanta: la nuova rinascita
modificaDopo la retrocessione del 1980 iniziò il declino del calcio a Cassino. Negli anni a venire ci furono poche note positive, come l'esplosione di Domenico Di Carlo. La squadra scese in Promozione, per poi cadere addirittura in Prima Categoria.
Nell'estate 1983 si insediò un nuovo proprietario, la Policassino Coop. Dopo un secondo posto in Prima Categoria, nel 1984-1985 il Policassino salì in Promozione. Il 1986 fu anche l'anno del primo trofeo nazionale della storia: la Coppa Italia Dilettanti, conquistata con la vittoria finale, a Viareggio, contro il Fomia per 3 a 1. Infine nella stagione 1987-1988 la squadra tornò in Serie D (denominata allora Interregionale), grazie alla vittoria in casa contro il Marino all'ultima giornata.
Anni Novanta: la nuova crisi
La Serie D venne mantenuta per quattro anni, tra alti (il settimo posto del 1989) e bassi (la vittoria nello spareggio-salvezza contro la Maddaloense nel 1990). Dopo la retrocessione del 1992, si aprì una fase di incertezza per il movimento calcistico cittadino. La contemporanea ascesa della squadra di basket in Serie B comportò un progressivo distacco degli sportivi. Nel 1993-1994 la Policassino venne condannata alla Promozione, dopo la sconfitta ai rigori nello spareggio contro la Vis Sezze, giocato a Palestrina. Nella stagione 1997-98 ci furono perfino due team diversi in città: il Policassino militante in Promozione e l'A.S. Cassino (in precedenza Rofit) in Eccellenza. L'A.S. Cassino divenne di fatto la prima squadra locale. Le due si sfidarono addirittura in un inedito derby nella fase regionale della Coppa Italia Dilettanti terminato con il punteggio di 1-1, decretante il passaggio del turno della Policassino[3]. Il decennio nero si concluse con un quarto posto in Eccellenza 1998-1999.
Anni Duemila: il picco
modificaLa svolta arrivò nella stagione 1999-2000, grazie al presidente Morra che riportò entusiasmo in città. L'A.S. Cassino venne trasformata in "Real Cassino", grazie all'acquisizione del titolo di Serie D del Real Piedimonte. Il campionato fu di vertice e per un soffio si sfumò la C2. La squadra, infatti, arrivò seconda alle spalle del Puteolana.
Nel 2003 il timone venne lasciato a Ciro Corcione. L'avventura iniziò male con la retrocessione in Eccellenza, decretata dallo spareggio perso a Frosinone contro il Grottaglie. Fu anche anno dell'ennesimo cambio di denominazione, in "S.S. Cassino 1927". Nei due anni successivi il team si rialzò, con due promozioni consecutive: ritorno in Serie D (dopo lo spareggio ad Anagni contro l'Almas Roma vinto per 2 a 0) e poi, dopo 26 anni, in Serie C. Quest'ultima giunse addirittura all'ultima giornata, quando il Cassino, secondo alle spalle dell'Aprilia, batté 3 a 0 il Bojano, scavalcando la capolista perdente in casa contro il Monterotondo dopo essere passata addirittura in vantaggio. In quanto vincitrice del girone, inoltre, partecipò alla Poule Scudetto della Serie D, venendo però subito eliminata al primo turno, dopo aver collezionato un solo punto nelle sfide con Sorrento e Paganese.
L'avventura di Corcione alla guida del Cassino finì dopo una sola stagione di professionismo con un piazzamento al tredicesimo posto. La società era a rischio fallimento. A poche ore dalla scadenza dei termini per l'iscrizione la proprietà passò così nelle mani di Giuseppe Tedesco, coadiuvato dall'imprenditore Clodomiro Murolo. L'anno successivo il Cassino rischiò addirittura di entrare nei play-off, raggiungendo il punto più alto della sua storia: solo la graduatoria degli scontri diretti con l'Andria frantumerà i sogni promozione.
La stagione 2009-2010 fu l'ultima tra i professionisti per il Cassino. Al termine del campionato, infatti, il presidente Murolo decise di non iscrivere la squadra al campionato per la stagione successiva.
Anni Duemiladieci: la nascita dell'ASD Nuova Cassino 1924
modificaCon la mancata iscrizione in Seconda Divisione, la città rischiò di rimanere senza una compagine calcistica che la rappresentasse, per la prima volta dal 1946. Grazie all'iniziativa degli ultras, nell'estate 2010 nacque la "ASD Nuova Cassino 1924", iscritta in sovrannumero al campionato di Promozione Laziale. La prima stagione fu buona, con una salvezza raggiunta ai play-out contro la Pro Calcio Fondi. In quella successiva, invece, segnata dal passaggio della presidenza da Vendittelli a Patini, il campionato fu da metà classifica. Nel 2012-2013 entrò in proprietà l'imprenditore Cicchetti, con l'intento di costruire un team vincente. Ma fu mera utopia: ulteriori vicissitudini costrinsero la società a smantellare la rosa. Con un organico interamente composto da giocatori locali, il Cassino rimase comunque ai vertici della classifica, sfumando la promozione in Eccellenza nelle ultime giornate. Nell'estate 2013 il sodalizio passò nelle mani di Nicandro Rossi[4]. Nonostante i nuovi innesti, l'inizio di stagione fu da dimenticare. A risollevare le sorti venne chiamato, dunque, il tecnico Antonio Pecoraro. Il Cassino incredibilmente rimontò dal penultimo posto alla vittoria del campionato all'ultima giornata (11 maggio 2014), a termine dello scontro diretto a Sermoneta vinto 1-0. Risale all'estate del 2014 l'ultimo cambio di denominazione: "ASD Cassino Calcio 1924"[5]. Le premesse, con il ritorno in panchina del tecnico artefice della promozione in Serie C, Alessandro Grossi[6], sono di campionato di vertice. Tuttavia l'annata sarà amara per gli azzurri, che concludono il campionato al 5º posto sotto la guida di Massimiliano Babusci, subentrato a Grossi alla 17ª giornata[7]. Babusci viene confermato per la stagione successiva, ma dopo un inizio da dimenticare, la squadra viene affidata ad Ezio Castellucci[8]. La stagione 2015-16 vede un Cassino dai due volti: incostante in campionato, perfetto in coppa. Il 6 gennaio 2016, infatti, sul campo neutro di Latina, gli azzurri travolgono in finale il Colleferro per 4-1, conquistando la Coppa Italia Dilettanti Lazio e accedendo alla fase nazionale[9]. Anche qui i cassinati si rendono assoluti protagonisti arrivando ad un passo dalla finale. In semifinale, dopo un promettente pareggio per 3-3 a Mazara del Vallo (con il primo tempo chiuso in vantaggio di tre reti a zero)[10], gli azzurri vengono però sconfitti per 1-0 in casa nella gara di ritorno, dicendo addio alla coppa[11]. In campionato, la rimonta iniziata dal penultimo posto con l'arrivo in panchina di mister Castellucci, si conclude con la conquista della 5ª posizione.
I tempi sono ormai maturi per il salto di categoria, che puntualmente avviene l'anno seguente. Già dalla prima giornata, gli azzurri dimostrano le loro intenzioni, rifilando un 6-0 agli storici rivali del Formia[12]. Abbandonata al primo turno la Coppa Italia[13], la squadra di Castellucci si dedica completamente al campionato, dominato dall'inizio alla fine e raggiunge con tre giornate di anticipo la promozione[14]. Dopo 7 anni dalla rifondazione, dunque, il Cassino raggiunge la Serie D, tornata ad essere, a seguito della riforma dei campionati del 2014, il quarto livello del calcio italiano.
Sancito il divorzio con Ezio Castellucci per divergenze economiche[15], la panchina viene affidata a Corrado Urbano, che torna a guidare gli azzurri a distanza di 17 anni, quando proprio a Cassino iniziò la sua carriera da allenatore[16]. Il primo anno di Serie D vede un Cassino posizionato nella parte medio-alta della classifica, concludendo la stagione al settimo posto in classifica. Il colpo di mercato estivo è Imperio Carcione, che torna a vestire la maglia azzurra a dieci anni di distanza[17]. Guidati dall'esperienza in mezzo al campo del capitano, la squadra conclude il campionato 2018-19 al quinto posto, qualificandosi per i play-off, dove verrà sconfitta in semifinale dal Lanusei[18]. Nella stagione 2019-20 il Cassino si distingue nella competizione "Giovani D Valore" per essere, a livello nazionale, la squadra di Serie D più virtuosa nell'utilizzo degli under[19]. A seguito dell'interruzione anticipata dei campionati a causa del Coronavirus[20], gli azzurri concludono la stagione al 7º posto del Girone G. In estate viene sancito il divorzio con mister Urbano[21].
Cronistoria
modificaCronistoria della ASD Cassino Calcio 1924 |
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Colori e simboli
modificaColori
modificaIl colore con cui il Cassino disputa le gare casalinghe è l'azzurro, solitamente utilizzato sia per la maglia che per i pantaloncini. Per le gare fuori casa la divisa tradizionale è composta da maglietta e pantaloncini bianchi.
Nel corso della sua storia ha però utilizzato anche altre divise casalinghe, come la maglietta a righe orizzontali bianco-nere (nella stagione 1946-47), a bande orizzontali bianco-azzurre o a strisce verticali bianco-azzurre, come in occasione della vittoria del campionato di Serie D 2005-06.
Per le gare in trasferta, ha invece utilizzato casacche composte da maglietta e pantaloncini completamente blu notte, gialla con inserti blu, gialla con inserti verdi, rossa con inserti blu e viceversa, quest'ultima per richiamare i colori del simbolo della Terra di San Benedetto della quale la città di Cassino è stata il fulcro tra il 700 e il 1500.
Denominazioni ufficiali
modifica- 1924-1934 Quis Contra Nos?
- 1934-1968 Cassino Calcio
- 1968-1971 Società Calcio Cassino
- 1971-1983 Polisportiva Cassino Coop
- 1983-1998 Policassino Coop
- 1997-1999 Associazione Sportiva Cassino
- 1999-2003 Real Cassino
- 2003-2008 Società Sportiva Cassino 1927
- 2008-2010 Società Sportiva Cassino
- 2010-2014 Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Cassino Calcio 1924
- 2014-oggi Associazione Sportiva Dilettantistica Cassino Calcio 1924
Stemma
modificaLe numerose vicissitudini societarie, che hanno portato a continui cambi di denominazione, non consentono di individuare un'uniformità nel simbolo adottato dalla squadra azzurra nel corso della sua storia.
Lo stemma adottato dal 2010, anno della rifondazione per mano dei tifosi, è uno scudetto di colore azzurro, con al centro lo stemma della città di Cassino che sormonta un pallone, volutamente di cuoio, in segno di rottura con il recente passato e come richiamo, invece, ai valori antichi del calcio popolare. In basso è presente il vero anno di nascita del calcio a Cassino, il 1924.
Inno
modificaL'inno ufficiale del Cassino Calcio è Cassino, composto dal cantautore cassinate Donato Rivieccio.
Strutture
modificaStadio
modificaIl Cassino gioca le gare casalinghe presso lo stadio Gino Salveti di via Appia Nuova, impianto inaugurato nel 1967 insieme al centro sportivo di cui fa parte. Sebbene fosse conosciuto all'epoca come "Stadio dei Ventimila", la sua capienza massima era di diecimila spettatori, oggi ridotti a 3.700 con la chiusura del settore prato e il posizionamento dei seggiolini in tutti i settori.
In precedenza, dal 1947, il Cassino giocava presso il campo sportivo di viale Dante intitolato a Dario Miranda, vecchio centromediano della formazione prebellica. Oggi vi si trova un parcheggio, ancora chiamato dai cassinati Campo Miranda.
Gli impianti prebellici di cui si ha notizia furono il campo di via Caira, nell'area in cui sorgeva il concentramento di prigionieri austriaci della prima guerra mondiale ed, in seguito, il campo di via Sferracavalli nell'area dove attualmente sorge la scuola media Conte.
Centro di allenamento
modificaIl Cassino svolge le sue sedute di allenamento presso le strutture del centro sportivo di via Appia Nuova.
Società
modificaOrganigramma Societario
modifica- Nicandro Rossi - Presidente
- Marco Rocca / Andrea Balsamo / Angelo Zottolla Vice presidenti
- Pierluigi Di Santo - Direttore generale
- Benito Coppola - Segretario Generale
Sponsor
modificaCronologia degli sponsor ufficiali[25]
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Settore giovanile
modificaIl settore giovanile del Cassino, svolge le sue attività all'interno del centro sportivo di via Appia, nelle strutture adiacenti allo stadio Salveti.
Tra i prodotti migliori del vivaio cassinate, che hanno calcato la Serie A, si segnalano Corrado Urbano, Domenico Di Carlo, ed Angelo Ogbonna, quest'ultimo facente parte del Montecassino, scuola calcio affiliata al Cassino[26].
Ottimi livelli sono stati raggiunti da Mauro Rufo, Mario Buccilli, Leonardo Rossi e Vittorio Cozzella, i quali vantano numerose presenze in Serie B.
Allenatori e presidenti
modificaDal dopoguerra ad oggi sono solo quattro gli allenatori rimasti sulla panchina del Cassino per più di tre stagioni consecutive e che ne detengono, quindi, i record di presenze. Con 167 panchine, l'allenatore più longevo è Carlo Orlandi, alla guida del Cassino dal 1971 al 1976 e nel 1998-99. Al secondo posto troviamo Antonio Lillo (166), seguito da Alessandro Grossi con 156 panchine e da Giuseppe Capaccione (96)[27].
- 1924-1946 ...
- 1947-1949 Angrisani/Conte
- 1949-1950 Mariano Fabiani
- 1950-1951 Antonio Lombardi
- 1951-1952 Gaetano Conte
- 1952-1953 Giuseppe Gricoli
- 1953-1954 Mario Pollak
- 1954-1955 Mario Pollak
- 1955-1956 Mario Pollak
- 1956-1958 Dante Compiani
- 1958-1959 Oscar Leblanc
- 1959-1960 Corrado Giubilo
- 1959-1961 Dante Compiani
- 1961-1962 Antonio Ferrigno
- 1961-1963 Benito Pragliola
- 1963-1964 Andrea Candidi
- 1964-1965 Alessandro Ferri
- 1965-1966 Benito Pragliola
- 1966-1967 Ezio Nardone
- 1967-1968 Pino Nacci
- 1968-1969 Bruno Colagiovanni
- 1969-1970 Severo Bartolomei
- 1970-1971 Pino Nacci
- 1971-1976 Carlo Orlandi
- 1976-1977 Washington Parisio
- 1977-1978 Biagio Catalano
- 1978-1979 Vincenzo Montefusco
- 1979-1980 Giuseppe Simeone
- 1980-1981 Massimo Urbano
- 1981-1982 Giuseppe Simeone
- 1982-1983 Antonio Di Ponio
- 1983-1984 Antonio Di Paolo
- 1984-1989 Antonio Lillo
- 1989-1990 Augusto Incagnoli
- 1990-1991 Augusto Incagnoli
- Bruno Abbatini
- Pasqualino Molinaro
- 1991-1992 Stefano Di Chiara
- 1992-1993 Ernesto Verdone
- 1993-1994 Rosario Iemma
- 1994-1995 Bruno Abbatini
- 1995-1996 Franco Perilli
- 1996-1997 Alessandro Baldanzini
- 1997-1998 Sandro Mancini
- 1998-1999 Mario Schettino
- 1999-2000 Corrado Urbano
- 2000-2001 Carmine Falso
- 2001-2002 Giuseppe Capaccione
- 2002-2003 Mauro Pernarella
- 2003-2004 Domenico Aceti
- 2004-2008 Alessandro Grossi[27]
- 2008-2009 Alessandro Grossi (1ª-11ª)
- Vincenzo Patania (12ª-34ª)
- 2009-2010 Maurizio Pellegrino (1ª-22ª)
- Stefano Sanderra (23ª-25ª)
- Maurizio Pellegrino (26ª-34ª)
- 2010-2011 Marco Scorsini
- 2011-2012 Roberto Zollo
- Claudio Tobia
- Aldo D'Urso
- 2012-2013 Silvio Di Prisco
- 2013-2014 Silvio Di Prisco
- 2014-2015 Alessandro Grossi
- 2015-2016 Massimiliano Babusci
- 2016-2017 Ezio Castellucci
- 2017-2020 Corrado Urbano
- 2020-2021 Alessandro Grossi
- 2021-2022 Alessandro Grossi (1ª-6ª)
- 2022- Imperio Carcione
- 1924-1946 ...
- 1947-1949 Miele
- 1949-1950 Malatesta
- 1950-1955 Edmondo Mascioli
- 1955-1956 Mario Ricciuti
- 1956-1959 Raffaele Varlese
- 1959-1962 Antonio Pagano
- 1962-1965 Marcello Di Zenzo
- 1965-1966 Leone
- 1966-1967 Orlando D'Aliesio
- 1967-1968 Di Mambro
- 1968-1969 Vassallo
- 1969-1970 Michele Michelucci
- 1970-1971 Giovanni Vassallo
- 1971-1972 Achille Gallaccio
- 1972-1976 Virgilio Volante
- 1976-1982 Rodolfo D'Ambrosio
- 1982-1983 Benedetto Capitanio
- 1983-1990 Achille Gallaccio
- 1990-1991 Enzo Visco
- 1991-1997 Achille Gallaccio
- 1997-1999 Vittorio Orsello
- 1999-2003 Antonio Morra
- 2003-2007 Ciro Corcione
- 2007-2008 Giuseppe Tedesco[28]
- 2008-2010 Clodomiro Murolo
- 2010-2012 Mario Vendittelli
- 2012-2013 Riccardo Patini
- 2013-oggi Nicandro Rossi
Calciatori
modificaPalmarès
modificaCompetizioni nazionali
modifica- Serie D: 1
- 2005-2006 (girone G)
Competizioni regionali
modifica- 2015-2016
- Eccellenza: 2
- Promozione: 4
- 1969-1970, 1984-1985
- 1962-1963
Altri piazzamenti
modifica- Promozione: 1977-1978 (girone G)
Competizioni giovanili
modifica- Campionato Juniores Regionale
- 2014-2015 (Eccellenza - Girone B)[29]
- Campionato Giovanissimi Provinciali
- 2014-2015 (Girone B)[30]
Statistiche e record
modificaPartecipazione ai campionati
modifica- Nazionali
In 30 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale in Serie D nel 1972-73:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
4º | Serie D | 9 | 1972-1973 | 2022-2023 | 17 |
Serie C2 | 4 | 1978-1979 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | ||
5º | Serie D | 7 | 1980-1981 | 2005-2006 | 12 |
Campionato Interregionale | 5 | 1981-1982 | 1991-1992 |
- Regionali
In 46 stagioni sportive conteggiate dal 1947-1948:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Divisione | 5 | 1947-1948 | 1950-1951 | 30 |
Promozione | 10 | 1953-1954 | 1987-1988 | ||
Campionato Dilettanti | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | ||
Prima Categoria | 5 | 1959-1960 | 1964-1965 | ||
Eccellenza | 8 | 1992-1993 | 2016-2017 | ||
2º | Prima Divisione | 1 | 1952-1953 | 16 | |
Seconda Categoria | 4 | 1962-1963 | 1967-1968 | ||
Prima Categoria | 4 | 1968-1969 | 1984-1985 | ||
Promozione | 7 | 1994-1995 | 2013-2014 |
Partecipazione alle coppe
modificaCompetizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia Semiprofessionisti | 2 | 1973-1974 | 1979-1980 | 6 |
Coppa Italia Serie C | 2 | 2006-2007 | 2007-2008 | |
Coppa Italia Lega Pro | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | |
Scudetto Dilettanti | 1 | 2005-2006 | 1 | |
Coppa Italia Serie D | 9 | 1999-2000 | 2019-2020 | 9 |
Coppa Italia Dilettanti | 3 | 1970-1971 | 2015-2016 | 3 |
Il conteggio esclude ogni forma di competizione disputata esclusivamente in ambito regionale.
Statistiche di squadra
modificaNel 1971 il Cassino raggiunse il record di 53 gare ufficiali senza sconfitte, attirando su di sé l'interesse della "Domenica Sportiva". La striscia positiva partiva dalle ultime due partite della stagione 1968-69, abbracciava l'intero 1969-70 e si concludeva nella stagione 1970-71[31].
- Migliore posizione in classifica: 6º posto
(2008-2009) - Peggiore posizione in classifica: 18º posto
(1979-1980) - Maggior numero di punti: 52
(2008-2009) - Minor numero di punti: 13
(1979-1980)[32] - Maggior numero di vittorie: 13
(2009-2010) - Minor numero di vittorie: 2
(1979-1980) - Maggior numero di pareggi: 16
(2008-2009) - Minor numero di pareggi: 7
(1978-1979) - Maggior numero di sconfitte: 23
(1979-1980) - Minor numero di sconfitte: 11
(2009-2010) - Migliore vittoria: Cassino - Vigor Lamezia 5-2 (2008-2009)
- Peggiore sconfitta: Civitavecchia - Cassino 7-0 (1979-1980)
Tifoseria
modificaStoria
modificaLe prime manifestazioni di tifo organizzato si formarono ad inizio anni '70. Il gruppo più longevo, tuttora in attività, è quello dei Fedayn Cassino[33], fondato nel 1977, uno dei gruppi ultras più antichi del Lazio. Altri gruppi in attività sono le Brigate, fondate nel 2004 e gli UTSB, acronimo di "Ultras Terra Sancti Benedicti", fondati nel 2006. Queste due realtà rappresentano la nuova guardia che affianca i Fedayn al seguito della maglia azzurra. Altri gruppi storici che in passato hanno sostenuto la squadra sono il Commandos (una delle prime realtà ultras nate in città), gli Intoccabili 1991 e i Boys.
Dal 2016 i diversi gruppi si riuniscono tutti dietro un unico striscione: Cassino 1924.
Uno dei caratteri distintivi della tifoseria è la rivendicazione dell'appartenenza alla storica Terra di San Benedetto e alla cosiddetta Terra di Lavoro, in contrasto con quanti identificano tutta l'odierna Provincia di Frosinone con la Ciociaria.
Gemellaggi e rivalità
modificaLa tifoseria cassinate è gemellata dal settembre 1983 con gli ultras del Venafro[34]. Un'altra amicizia storica e molto sentita è quella con gli ultras della Casertana[34]. Più recente, risalente agli ultimi anni di Promozione, è l'amicizia con il gruppo Ignari Semprevisa di Carpineto Romano[35].
In passato vi sono stati gemellaggi con le tifoserie dell'Avezzano[35][36] e del Frosinone[37], quest'ultimo sfociato in un'accesa rivalità. Altre rivalità molto sentite sono con le tifoserie di Formia[38], Isernia e Sora.
Note
modifica- ^ ciociari.com, https://web.archive.org/web/20150923203629/http://www.ciociari.com/eco36/cassino-calcio.htm (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
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Bibliografia
modifica- Gino Salveti, Un pallone Azzurro - ricordo del calcio a Cassino, - Cassino, 1986
- Piergiorgio Renna, Cento anni di calcio a Cassino - Cassino, 2006, Ivo Sambucci editore
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su cassinocalcio1924.it.