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Canna (armi)

elemento di un'arma da fuoco

La canna delle armi da fuoco, è un tubo di acciaio con foro cilindrico calibrato, nel quale il proiettile inizia la sua corsa per la traiettoria verso il bersaglio, subendo una accelerazione continua, dalla camera di cartuccia fino alla volata, spinto dall'energia di espansione dei gas, sviluppati dalla carica di lancio, innescata al momento dello sparo.

Vista del tipo di canna secondo la rigatura:
canna liscia, rigata e poligonale. A = calibro interno, B = calibro scanalatura

La maggior parte delle canne sono internamente rigate con solchi di forma elicoidale aventi un passo di rigatura. Le righe servono ad imprimere una adeguata rotazione al proiettile per migliorare la stabilità sull'asse di direzione ed aumentare la gittata o rendere la traiettoria più dritta (meno curva).

La canna è normalmente soggetta ad aumentare di temperatura ad ogni colpo sparato, e a seguito di un utilizzo troppo intensivo, può subire il fenomeno chiamato surriscaldamento di canna.

All'estremità delle canne dei fucili d'assalto, può essere installata una baionetta per il combattimento corpo a corpo.

Alla sua pulizia interna, soprattutto dei solchi di rigatura, si provvede con uno scovolo metallico.

Caratteristiche

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Sostituzione della canna di una M60 durante un'esercitazione militare

La camera di cartuccia è dove viene posto il munizionamento e dove avviene l'accensione della carica di lancio, mentre la canna (in senso stretto) è considerata la sola parte dell'arma dove scorre effettivamente il proiettile, percorrendo la parte interna cava (detta "anima") per tutta la sua lunghezza. Il proiettile acquista la velocità e la direzione necessarie per giungere sul bersaglio, riversando su di esso tutta l'energia cinetica acquisita nella spinta.

La camera di cartuccia è contemporaneamente anche la camera di scoppio, ovvero l'ambiente a più alta pressione durante l'esplosione del colpo. Nelle pistole a tamburo, la camera di cartuccia è il tamburo stesso, formato da più camere (tra 5 e 10), ma in questo caso la camera è scollegata dalla canna e parte della pressione dei gas tende a fuoriuscire dalla inevitabile apertura tra tamburo e canna.

Il diametro interno della canna, al netto delle eventuali rigature, costituisce il calibro, solitamente coincidente col calibro del proiettile utilizzato nella cartuccia.

Le canne di alcune armi si possono sostituire, sia per riparazione che per cambio di calibro (quando possibile).

Rigatura

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Rigatura, Arma a canna liscia e Armi a canna rigata.
 
Beretta 92FS con carrello aperto; notare la canna dell'arma

Le armi a canna liscia sono destinate per lo più a sparare pallettoni, pallini di piombo e flechette, contenuti in munizioni di plastica o cartone con fondello metallico anche se possono essere caricate con munizioni a palla singola, mentre le armi pesanti (d'artiglieria) usano munizionamento stabilizzato mediante alette (come nel caso dei mortai o dei moderni cannoni installati sui carri armati di ultima generazione che usano anche proietti a "freccia" come gli anticarro APFSDS (Armour-Piercing Fin-Stabilized Discarding Sabot, cioè un penetratore a energia cinetica)

 
Un obice da 240 mm M1 americano. Germania, 1944

Le armi a canna rigata sono invece destinate a sparare palle singole con ogiva (normalmente componenti di munizioni con bossolo metallico) e le rigature servono a far avvitare il proiettile su sé stesso conferendogli più stabilità in volo e di conseguenza maggior precisione sulle lunghe distanze. Hanno una portata utile molto maggiore della canna liscia, perché la rotazione assiale impressa dalla rigatura al proiettile produce un effetto giroscopico: in questo modo, infatti, i problemi derivanti da eventuali asimmetrie o disomogeneità nella sua consistenza sono molto meno marcati e il proiettile diventa meno sensibile a influenze esterne che possano deviarne la traiettoria.

Lunghezza

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Esemplificazione della lunghezza della canna espressa in calibri

La lunghezza della canna di un'arma è legata ad una serie di fattori:

  1. portabilità;
  2. precisione;
  3. tiro utile;
  4. tipo di munizione e delle relative proprietà.

In generale più la canna di un'arma è lunga, maggiore sarà la sua gittata. In questa accezione per lunghezza della canna di un'arma da fuoco non si intende tanto il valore in metri quanto il rapporto fra il diametro del proiettile e la lunghezza della canna stessa. Per esempio la canna di un fucile a canne mozze è circa due volte più lunga, in centimetri, di quella di una pistola: in termini di rapporti lunghezza/diametro invece è molto più corta, e infatti la gittata di un fucile a canne mozze è inferiore a quella di una pistola.

Più la canna è lunga, più verrà sfruttata la spinta del propellente e maggiore sarà la velocità d'uscita del proiettile. Aumentando la velocità, oltre ad un incremento di gittata, si ottiene anche un discreto incremento della capacità di penetrazione del proiettile in quanto la sua energia dipende direttamente dal suo peso e dal quadrato della sua velocità.

Il limite fisico di lunghezza utile della canna si raggiunge quando gli attriti del proiettile al suo interno superano i benefici dello sfruttamento della spinta. In particolare le canne di alcune carabine da tiro di piccolo calibro hanno subìto un ridimensionamento proprio a causa della perdita di prestazioni dovuta a questi attriti.

La lunghezza della canna (specialmente per le artiglierie) nella regolamentazione italiana è indicata in calibri. La lunghezza reale della canna (dal vivo di volata al vivo di culatta) è divisa per il calibro dell'arma (espresso nella stessa unità di lunghezza) per dare un valore (arrotondato all'intero più vicino).

Copricanna

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Una MG 42 con copricanna
 
Un fucile a canna liscia da combattimento Winchester Model 1912 con copricanna e baionetta

Un copricanna è una copertura posta sulla canna di un'arma da fuoco, in modo tale da avvolgerla parzialmente o completamente impedendo quindi all'utilizzatore di ustionarsi toccandola[1].

Generalmente il carrello di una pistola semiautomatica, l'estensione della cassa o del castello che non coprono completamente la canna non sono considerati copricanna, anche se agiscono da tali. Questi sono maggiormente presenti sulle mitragliatrici o altre armi automatiche raffreddate ad aria, nelle quali il fuoco automatico sostenuto causa un rapido surriscaldamento della canna, rendendola rovente e pericolosa da toccare. Il copricanna, però, può anche essere usato su armi semiautomatiche nelle quali un numero anche limitato di colpi può surriscaldare la canna.

Copricanna possono anche essere usati su fucili a pompa. I cosiddetti trench shotgun (fucili a canna liscia da trincea) spesso presentano un copricanna metallico bucherellato con innesto per baionetta[2]. Copricanna bucherellati o protezioni contro il calore sono usati anche nei fucili a canna liscia antisommossa (ma generalmente senza innesto per baionetta) o in armi simili per l'autodifesa civile. Alcune protezioni funzionano anche da base per attaccare accessori, come mirini o simili.

  1. ^ LearnAboutGuns.com.
  2. ^ Bruce N. Canfield, A Collector's Guide to United States Combat Shotguns, Andrew Mowbray, 1992, ISBN 0-917218-53-1.

Bibliografia

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  • Ricketts H., Armi da Fuoco, Milano, Mursia, 1962
  • Peterson H., Armi da Fuoco nei Secoli,Milano, Mondadori, 1964
  • Cadiou R., Alphonse R., Armi da Fuoco,Milano, Mondadori, 1978
  • Hogg I. Il Grande Libro delle Pistole di Tutto il Mondo, Milano, De Vecchi, 1978
  • Durdik J., Mudra M., Sada M., Armi da Fuoco Antiche , La Spezia, Fratelli Melita, 1993
  • Wilkinson F., Pistole e Revolver, Milano, Vallardi, 1994

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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