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Le bretelle sono due fasce di tessuto o cuoio che sostengono i pantaloni, agganciandosi ad essi davanti e dietro e passando sopra le spalle dell'indossatore. Spesso le bretelle sono elasticizzate per permettersi di allungarsi ed adattarsi a qualsiasi tipo di corporatura. Tradizionalmente le bretelle sono parallele sul davanti e si intrecciano ad "X" dietro oppure si uniscono a forma di "Y". Esse si agganciano ai pantaloni tramite fibbie, bottoni o morsetti.

Uno dei primi esempi di bretelle

Le bretelle, in varie forme e varianti, esistono da circa 300 anni. Compaiono per la prima volta durante la rivoluzione francese ed erano usate per sorreggere i pantaloni lunghi privi di bottoni. La bretella è la singola fascia di tessuto o cuoio che sostiene i pantaloni, agganciandosi[non chiaro]. I modelli attuali sono stati inventati nel 1822 da Albert Thurston, e sono state adottate nella moda fra la seconda metà del XIX e l'inizio del XX secolo. La popolarità delle bretelle scemò durante la prima guerra mondiale, anche per via del fatto che gli uomini si abituarono alla cintura della divisa, e le bretelle rimasero confinate ad essere una specie di biancheria intima indossata al di sotto della camicia o della giacca, e comunque non mostrabile in pubblico.[1] Le bretelle ritornarono in voga nel corso degli anni quaranta, anche se non sostituirono mai del tutto la popolarità della cintura.[1] In epoca contemporanea sono accostate all'abbigliamento del movimento casual e molto usate tra gli skinhead.

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Collegamenti esterni

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  • Copia archiviata, su dellamoda.it. URL consultato il 27 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2008).
  • Storia delle bretelle su "Brestige", su brestige.com. URL consultato il 27 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2017).
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