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Borgo Dora

sotto-quartiere di Torino
Lo stesso argomento in dettaglio: Circoscrizioni di Torino.

Borgo Dora (Borgh Dòira in piemontese) è un piccolo rione storico di Torino, parte del quartiere Aurora (Circoscrizione 7).

Borgo Dora
Ex Caserma Cavalli (oggi Scuola Holden), parte dell'ex Arsenale Militare
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Città Torino
CircoscrizioneCircoscrizione 7
QuartiereAurora
Altri quartieriValdocco, Porta Palazzo

È delimitato:


Un tempo era noto come Borgo del Pallone (Borgh dël Balon), si tratta di un'area dalla forte identità storica, l'unica superstite delle quattro borgate che nascevano un tempo alle porte della città, nei rispettivi punti cardinali (il Borgo del Pallone rappresentava la borgata a nord delle mura).

In virtù di questa sua peculiarità, Borgo Dora potrebbe essere definito un quartiere a sé, annesso naturalmente al grande complesso mercatale e ricreativo di Porta Palazzo. Oggi rivalutato e riqualificato, rimane tuttavia un rione essenzialmente popolare.

Etimologia toponomastica

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Deve il suo nome al vicino fiume Dora Riparia, che scorre a nord dell'intera zona e ne delimita il confine settentrionale. Allo stesso fiume, ad esempio, si deve anche il nome della Porta Palatina, detta anche "Porta Doranea" o "Porta Doranica", nome che fra l'altro spiega un'altra vecchia denominazione, vale a dire Borgo di Porta Doranea.[1]

L'etimologia più interessante, ad ogni modo, riguarda l'antico toponimo Borgo del Pallone, che sopravvive ancora oggi nel nome tradizionale Balon, lo storico mercato delle pulci che ha sede in Borgo Dora. Si tratta un toponimo di non facile interpretazione, sul cui significato vi sono diverse congetture.

Una prima ipotesi, di matrice puramente popolare, vede nel termine "pallone" ("balon" in piemontese, pronunciato "balun") un'allusione ad attività ludiche, che identificherebbero il rione come un centro di intrattenimento sin dai secoli passati. Nel Seicento, ad esempio, vi era un luogo in questo borgo dal nome di Osteria del Pallone,[2] forse un punto di ritrovo per attività di divertimento. Quest'ipotesi, inoltre, fa leva anche su riscontri più recenti, che risalgono all'inizio del Novecento, quando gli operai delle vicine concerie si ritrovavano a scommettere presso uno sferisterio e bocciofila recante la scritta Giuoco Bocce (locale di cui oggi rimane la sola facciata nella vicina via Cigna).[3] C'è chi pensa, in tal senso, che il nome ricalchi il detto piemontese “Andoma a gieughe al balon”, nel senso di “andiamo a scommettere sulla partita di pallone elastico”.

Detto questo, però, l'ipotesi più verosimile è un'altra, come dimostrano le vecchie documentazioni di epoca medievale. A quel tempo, infatti, Borgo Dora era noto come burgum ad pillonos, ovvero Borgo dei Piloni, in quanto pare che il rione sorgesse in prossimità di antichi piloni posti a sostegno di un vecchio ponte sulla Dora (ponte databile forse ad epoca romana).[4] Con l'andare dei secoli, il termine pilone sarebbe stato storpiato in pallone nel linguaggio vernacolare, forse anche per via di una curiosa paretimologia col termine pila - in latino pila significa sia “pilone” che “palla”.

Il nome Borgo del Pallone, ad ogni modo, appare spesso nei testi antichi, a testimoniare il suo uso sin da epoche remote. Ai tempi dell'assedio di Torino del 1706, una carta topografica francese[5] riporta il toponimo nella traduzione Faubourg de Balon, testimonianza, quest'ultima, che smentisce anche un'altra interpretazione sull'origine del nome, attribuito in maniera fantasiosa al primo decollo di una mongolfiera - evento che, in realtà, accadde soltanto parecchi decenni più tardi nella vicina Francia.[6] Ciononostante, l'immagine di un grande pallone aerostatico è una delle iconografie tipiche dell'attuale associazione dei commercianti del Balon.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Uno scorcio della via principale di Borgo Dora
 
Interno del Cortile del Maglio

«Era un'antica fabbrica di armi in disuso. Dal 1983 il lavoro gratuito di tanti, soprattutto giovani, lo ha trasformato in una profezia di pace, un monastero metropolitano aperto 24 ore su 24.
È un punto di incontro tra culture, religioni, schieramenti diversi per conoscersi, dialogare, camminare insieme.
È un riferimento per i giovani che hanno voglia di dare un senso alla propria vita.
È una casa aperta a chi cerca un soccorso: madri sole, carcerati, stranieri, persone che hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro.
È un luogo di preghiera dove chiunque può sostare, incontrare il silenzio e Dio.
È un luogo dove ognuno può restituire qualcosa di sé: tempo, professionalità, beni spirituali e materiali.
Il risultato? Milioni di persone aiutano milioni di persone.»

  • "Turin Eye" : Pallone aerostatico che si elevava dal 2012 per 150 metri, consentendo un panorama su Torino a 360 gradi, in manutenzione da giugno 2019 e chiuso definitivamente a novembre 2019 [7]
  1. ^ Viaggio nella storia dei borghi e delle borgate di Torino (PDF), su comune.torino.it, In…Forma!, dicembre 2012. URL consultato il 20 dicembre 2014.
  2. ^ Cesare Bianchi, Porta Palazzo e il Balon. Storia e mito, Torino 1975, pp. 54-55.
  3. ^ M. LEVA PISTOI, 1969; ASCT, Progetti Edilizi, ff. 154/1906; 336/1915; 414/1915. Tavola: 33
  4. ^ Caserma Cavalli - Programma di valorizzazione (….) (PDF), su comune.torino.it, Città di Torino, dicembre 2011. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2014).
  5. ^ Carta topografica di anonimo francese, Torino assediata nel 1706, Parigi, Bibliothéque Nationale (cfr. Griseri A. - Romano G., a cura di, 1989, p. 81).
  6. ^ L'inaugurazione del primo aerostato, ad opera dei fratelli Montgolfier, avvenne ad Annonay, vicino a Lione, non prima del 1783.
  7. ^ Debiti e bandi mai pubblicati: la mongolfiera non volerà più - La Stampa

Voci correlate

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