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Rifugio per pipistrelli

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Un rifugio per pipistrelli è una costruzione utilizzabile dai pipistrelli come posatoio e rifugio, solitamente realizzata in legno.

Rifugio per pipistrelli in un ambiente alberato o boschivo.
Esempio di rifugio per pipistrelli con superfici interne scanalate orizzontalmente per favorire la presa durante l'arrampicata degli ospiti.
Schema generico di cassetta per pipistrelli. Le pareti potranno essere parallele (B=0). Per le dimensioni nei singoli casi, fare riferimento al testo della voce

Tali manufatti si distinguono dalle casette nido per uccelli sia per le caratteristiche con cui sono realizzati, sia per la funzione che sono chiamate ad assolvere. I pipistrelli, infatti, essendo mammiferi, non conoscono le fasi di nidificazione e cova che sono tipiche degli uccelli: pertanto, le cassette a loro dedicate servono a garantire rifugio nelle ore in cui non sono a caccia di insetti. Per questo motivo possono essere occupate durante tutto l'anno anziché in specifiche stagioni. Dal punto di vista della costruzione, poi, sono dotate di aperture solitamente molto più piccole rispetto alle cassette per uccelli, ubicate spesso nella parte inferiore della scatola.

Utilità nella lotta biologica

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Molte specie di pipistrello sono minacciate dalla pressione antropica e la disposizione di adeguate cassette può essere d'aiuto al sostenimento di popolazioni localmente importanti per la loro funzione ecologica: i pipistrelli, infatti, sono predatori naturali di zanzare e insetti e proprio per questo, in varie parti del mondo, sono sfruttati come mezzi in grado di controllarne la proliferazione. Si calcola che, in una sola notte, un singolo pipistrello sia in grado di mangiare dai 1.500 ai 2.000 insetti, tra cui una significativa percentuale di zanzare (da 500 a 1000 zanzare per notte)[1], così come altri insetti nocivi[2]. I pipistrelli si mostrano efficaci anche per il controllo delle popolazioni di zanzara tigre (Aedes albopictus), le quali, sebbene abbiano abitudini diurne, presentano il momento di massima attività al tramonto, in coincidenza con il picco di operosità dei pipistrelli[3].

I rifugi per pipistrelli sono uno strumento ecocompatibile di lotta biologica e integrata alle zanzare e permettono di evitare l'uso di insetticidi che, per la loro scarsa selettività, hanno spesso un impatto negativo maggiore sui predatori che sulle zanzare[4].

Progetti di lotta agli insetti

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Australia

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Progetti pluriennali sono stati condotti in Australia, in particolare all'interno dell'Organ Pipes National Park, con 42 posatoi artificiali realizzati secondo le indicazioni di Robert E. Stebbings, che si sono mostrati in grado di ospitare al loro interno fino a 280 esemplari di pipistrello. Il problema principale di questi e di altri nidi è la loro manutenzione periodica: il deterioramento del legno in cui sono costruiti, la loro caduta a terra, l'occupazione o l'infestazione dei vani da insetti e ragni, o l'invasione di altri mammiferi, come ratti e opossum.

Le prime attestazioni dell'uso di rifugi per pipistrelli in Italia risalgono ai primi anni del '900, quando, durante la Bonifica dell'Agro Pontino, furono installati enormi pipistrellai a forma di torri a tronco-piramidali come strumento di lotta biologica contro la malaria, seguendo l'esempio americano[3].

Un progetto di studio e sensibilizzazione su larga scale per l'adozione di cassette per pipistrelli quale sistema di controllo della proliferazione delle zanzare è stato proposto dal Museo di zoologia La Specola dell'Università di Firenze. Nel 2007 sono state distribuite gratuitamente 220 cassette[3]. In seguito, grazie alla collaborazione con un gruppo italiano che si occupa della grande distribuzione commerciale e con un'importante casa editrice di fumetti, è stato possibile aumentare i volumi, distribuendo i ricoveri per pipistrelli nei punti vendita del gruppo, al solo prezzo di costo[3]. I volumi di distribuzione sono saliti così a 3.000 nel 2008, 8.000 nel 2009 e 14.000 nel 2010[3]. Lo schema di costruzione è stato reso disponibile in rete, in modo da permettere l'autocostruzione[5].

Realizzazione delle cassette per pipistrelli

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Le cassette rifugio per pipistrelli possono essere comprate in negozi specializzati o sono messe a disposizione attraverso i cataloghi e i canali di merchandising destinati all'autofinanziamento di associazioni per la conservazione della natura. Questi oggetti, peraltro, al pari delle cassette nido per uccelli, si prestano alla realizzazione fai da te per la loro semplicità: progetti per l'autocostruzione di rifugi a base aperta destinati a ospitare piccole o grandi colonie[4][6], e siti che ne effettuano la commercializzazione, sono disponibili sulla rete internet[7].

Un esempio di questi contenuti pubblicati in rete è lo schema di base del progetto "BAT BOX: un pipistrello per amico", accessibile sul sito internet del Museo di storia naturale La Specola, sezione di zoologia[5].

Collocazione

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Al pari delle casette per gli uccelli, quelle per pipistrelli vengono collocati in molteplici contesti e habitat, adatti allo scopo: di solito, alberi o grossi arbusti, o la parte sottostante i cornicioni delle case, dove i rifugi offrono ai pipistrelli un posto idoneo per dormire, ripararsi dalle intemperie e riprodursi.

Sono sempre più presenti anche nei giardini pubblici o privati come elemento decorativo e per garantire un'abitazione per tutte quelle specie di chirotteri che, nelle città, fanno sempre più fatica a trovare ripari sicuri, finendo spesso incastrati nelle grondaie o schiacciati da tegole e basculanti di autorimesse.

I rifugi per pipistrelli vengono anche collocati in ambienti che risentono della proliferazione di grandi quantità di insetti nocivi, come le zanzare, che costituiscono una importante fonte di nutrimento per i pipistrelli.

Iniziative di promozione all'uso

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Dal 2008, un gruppo di ricercatori dell'Università di Firenze e del museo di zoologia la Specola, ha avviato un progetto di ricerca che prevede la vendita, attraverso un partner della grande distribuzione, di rifugi per pipistrelli al prezzo di costo[8], oltre che iniziative sulla conoscenza delle abitudini dei chirotteri e della loro importante funzione biologica.

  1. ^ Bats and Bat Houses, su davismosquito.org, Mosquito Abatement District-Davis Headquarters, Kaysville, UT. URL consultato il 17 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2008).
  2. ^ Gene McAvoy, Hendry County Horticulture News: Bats Eat Mosquitoes as Well as Numerous Garden Pests, su hendry.ifas.ufl.edu, University of Florida; Cooperative Extension Service. URL consultato il 17 novembre 2007.
  3. ^ a b c d e AA.VV. Speciale bat-box Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., dalla Newsletter del GIRC (Gruppo italiano ricerca chirotteri), n. 7 - gennaio 2011, Università dell'Insubria
  4. ^ a b Carla Brown, Why I Built A Bat House, su nwf.org, National Wildlife Federation. URL consultato il 17 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2007).
  5. ^ a b BAT BOX: un pipistrello per amico: Schema bat box Archiviato il 26 agosto 2011 in Internet Archive., dal sito del Museo di storia naturale sezione di zoologia La Specola di Firenze
  6. ^ Single chamber bat house (wall mounted), su batcon.org, Bat Conservation International. URL consultato il 17 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2007).
  7. ^ Vaughan Boleky, Why Are Bat Houses Important?, su batconservation.org, Organization for Bat Conservation, 2005-2006. URL consultato il 17 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2007).
  8. ^ UniFI - Museo di Storia Naturale - Ricerca scientifica - RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE 2009 Archiviato l'8 marzo 2012 in Internet Archive.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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