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Aurelio Scagnellato

calciatore e dirigente sportivo italiano (1930-2008)

Aurelio Scagnellato, detto Lello (Fortezza, 26 ottobre 1930Padova, 10 luglio 2008), è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano.

Aurelio Scagnellato
Scagnellato al Padova nella stagione 1957-1958
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza178 cm
Peso82 kg
Calcio
RuoloDifensore
Termine carriera1964 - giocatore
Carriera
Giovanili
1943-1947non conosciuta (bandiera) Libertas Padova
Squadre di club1
1947-1949 Plateola? (?)
1949-1951Luparense? (?)
1951-1964Padova349 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Biografia

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Giampiero Boniperti (a sinistra) e Scagnellato si stringono la mano prima del fischio d'inizio di Padova-Juventus del 23 febbraio 1958.

Nasce a Fortezza in provincia di Bolzano, dove il padre, un ferroviere, era stato trasferito per un certo periodo per ragioni di lavoro. Prima di dedicarsi al calcio, ha svolto i lavori di carpentiere, tornitore, vetraio e ha lavorato per un'azienda di macchine agricole.[1] Inoltre, prima di cimentarsi nel calcio, ha giocato a pallavolo, per la società U.S. Arcella di Padova.[2]

È morto il 10 luglio 2008 nella sua abitazione nel quartiere Arcella dopo una lunga malattia.[3]

Con 364 presenze complessive in maglia biancoscudata è il giocatore con il maggior numero di partite giocate della storia del Padova.[4]

Era soprannominato, in quanto era molto religioso, Padre Flanagan.[5]

Carriera

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Scagnellato (a sinistra) e Antonio Pin seduti sui gradini dell'Appiani.

Giocatore

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Inizia la propria carriera approdando nel 1947 dalla Libertas di Padova al Plateola squadra di Piazzola sul Brenta in Provincia di Padova disputando due stagioni in I Divisione. Nella stagione 1949-1950 passa alla Luparense in Serie C.

Nel 1951, assieme a Ciano Mazzuccato e Vittorio Scantamburlo (futuro scopritore di Alessandro Del Piero), giunge al Padova con cui disputerà 349 partite, nessun gol all'attivo. Con Blason, Azzini e Moro fece parte della celebre difesa del Padova soprannominata I Panzer di Rocco, che contribuì in maniera decisiva al risultato più prestigioso della storia della società veneta, conquistando il terzo posto nel campionato di Serie A 1957-1958.

Ha esordito con la maglia del Padova il 18 novembre 1951 nella partita contro la Fiorentina persa (3-1). Ha giocato l'ultima partita in maglia biancoscudata il 13 settembre 1963 in Potenza-Padova (1-1).

In Serie A ha rimediato solo 3 espulsioni: Padova–Napoli 1-1 (28 ottobre 1956), Alessandria–Padova 0-0 (20 aprile 1958) e Padova–Torino 0-3 (4 marzo 1962).

Con 219 presenze è il giocatore del Padova con il maggior numero di presenze in Serie A.

Si è ritirato dal calcio giocato nel 1964. Nel suo palmarès figura la Coppa Italo-Francese vinta dai veneti nel 1961.

Dirigente

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Inizia la carriera di dirigente nel 1964 come responsabile del settore giovanile del Padova con Elvio Matè.[6] Nel periodo della loro gestione maturano nel vivaio buoni calciatori come Alberto Bigon e Angelo Quintavalle, che vincono con il Padova il Campionato Primavera 1965-1966 di serie B.[5]

Dal 1966 al 1972 è stato il direttore sportivo (sotto la gestione di Giovanni Lovato), accompagnatore e segretario (al posto di Armando Gobbo), del Padova[1]. Nel 1972 il presidente Marino Boldrin lo licenzia, dopo 22 anni in biancoscudato.[5]

Subito dopo entra nella dirigenza del Petrarca Calcio e rimarrà in questo club per alcuni anni. Nel 1979 fa la sua unica esperienza da allenatore, gli viene affidata la panchina del Teolo – squadra della Promozione veneta – e viene sollevato dall'incarico dopo poche settimane. Nel 1986 il presidente Marino Puggina lo riporta al Padova, prima con la carica di segretario del settore giovanile, poi come dirigente accompagnatore. Esce definitivamente dal Calcio Padova nel 2006.[5]

Omaggi postumi

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Il 12 ottobre 2008 il Padova dedica in suo nome la sala stampa dello Stadio Euganeo.

Statistiche

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Presenze e reti nei club

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Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1951-1952 Italia (bandiera)  Padova A 7 0 - - - 7 0
1952-1953 B 33 0 - - - 33 0
1953-1954 B 32 0 - - - 32 0
1954-1955 B 32 0 - - - 32 0
1955-1956 A 32 0 - - - 32 0
1956-1957 A 30 0 - - - 30 0
1957-1958 A 32 0 CI 7 0 39 0
1958-1959 A 34 0 CI 1 0 35 0
1959-1960 A 30 0 CI 3 0 33 0
1960-1961 A 26 0 CI 3 0 29 0
1961-1962 A 28 0 CI 0 0 28 0
1962-1963 B 32 0 CI 1 0 33 0
1963-1964 B 1 0 CI 1 0 2 0
Totale carriera 349 0 15 0 364 0

Palmarès

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Padova: 1961
  1. ^ a b Addio Scagnellato, il calcio ti piange ricerca.gelocal.it
  2. ^ Il museo dell’Unione sportiva Arcella: cimeli ripescati dallo sgabuzzino difesapopolo.it
  3. ^ Furio Stella, Addio Scagnellato, il calcio ti piange, su ricerca.gelocal.it, Il Mattino di Padova, 12 luglio 2008. URL consultato il 21 dicembre 2016.
  4. ^ 10 luglio 2008/2014: Sei anni fa ci lasciava il grande Lello Scagnellato Archiviato il 17 luglio 2014 in Internet Archive. padovacalcio.it
  5. ^ a b c d Alessandro Vinci, Lello Scagnellato: semplicemente il Padova. Storia di un uomo, di un lavoratore, di un gran difensore, su padovasport.tv, 2 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2024).
  6. ^ Padova due volte Campione d'Italia. Bugia? Scherzo? No, realtà, su padovasport.tv (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).

Bibliografia

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  • Fantino Cocco, 77 volte Padova, 1910-1987, Edizioni Pragmark, Padova 1987.
  • Davide Dalan, Un secolo gialloverde, Edizioni PaperGraf, 2011.

Collegamenti esterni

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  • (DEENIT) Aurelio Scagnellato, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata 
  • Aurelio Scagnellato, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH. Modifica su Wikidata 
  • Biografia su Padovacalcio.it [collegamento interrotto], su padovacalcio.it.
  • Statistiche su Padovacalcio.it (web.archive.org), su padovacalcio.it. URL consultato il 30 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2014).
  • Statistiche su Soccerdatabase.eu, su soccerdatabase.eu.
  • Dario Marchetti (a cura di), Aurelio Scagnellato, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).