Andermatt
Andermatt (toponimo tedesco; in svizzero tedesco Üf der Matt, in romancio Ursera, in italiano storico Orsera[1]) è un comune svizzero di 1 355 abitanti del Canton Uri.
Andermatt comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Uri |
Distretto | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Yvonne Baumann |
Lingue ufficiali | Tedesco |
Data di istituzione | 1888 |
Territorio | |
Coordinate | 46°37′58″N 8°35′41″E |
Altitudine | 1 447 e 1 753 m s.l.m. |
Superficie | 62,15 km² |
Abitanti | 1 355 (2016) |
Densità | 21,8 ab./km² |
Comuni confinanti | Airolo (TI), Göschenen, Gurtnellen, Hospental, Tujetsch (GR) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6490 |
Prefisso | 041 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 1202 |
Targa | UR |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaAndermatt si trova nella valle di Orsera, punto di confluenza delle strade che conducono a tre importanti passi alpini: San Gottardo, verso il Canton Ticino; Furka, verso il Canton Vallese; Oberalp, verso il Canton Grigioni. Il passo più importante è quello del San Gottardo, tradizionale porta d'accesso all'Italia per i viaggiatori provenienti dal Nord Europa, in particolare tedeschi (il passaggio di Goethe per Andermatt è ricordato da una scritta sul muro di un albergo del paese[senza fonte]). L'importanza del passo è calata con l'apertura nel 1882 della galleria ferroviaria del San Gottardo e, nel 1980, di quella stradale[1].
Storia
modificaNel 1799 Andermatt fu teatro di uno scontro tra le truppe napoleoniche e quelle russe comandate da Aleksandr Vasil'evič Suvorov, in avanzata dall'Italia settentrionale[2].
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Chiesa parrocchiale cattolica dei Santi Pietro e Paolo, eretta nel 1601-1602[1];
- Chiesa di San Colombano, la prima chiesa con annesso complesso monastico venne fondata dai monaci dell'abbazia di Disentis nel 1100 più a valle e divenne la prima pieve monastica e parrocchiale della vallata, in seguito nel tardo XIII secolo venne edificata la nuova parrocchiale nell'odierna posizione[1][3];
- Cappella di Maria-Hilf;
- Cappella di San Wendelin;
- Casa nel centro dove Suvorov dormì una notte, trasformata in museo cittadino[senza fonte];
- Nella strategia militare svizzera il Massiccio del San Gottardo rappresenta l'ultimo baluardo dove il governo ed i vertici militari, in caso di attacco dall'estero, dovrebbero ritirarsi, abbandonando le pianure più vulnerabili. Sotto la montagna si trovano cunicoli e rifugi in grado di ospitare numerose persone per periodi lunghi[senza fonte]. Andermatt ospita ancora numerose caserme ed impianti militari[1] (tra cui l'ospedale, usato dall'intera popolazione) ma la presenza di soldati si è molto ridotta negli ultimi anni[senza fonte];
- Monumento ad Aleksandr Suvorov, eretto nel 1995-1998, visibile dal Ponte del Diavolo[2].
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaL'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[4]
Economia
modificaAndermatt è una stazione sciistica[1] frequentata in particolare da sciatori esperti amanti dello sci fuoripista e della neve fresca[senza fonte]. Le discese più interessanti e impegnative si trovano sul Gemsstock[1], montagna esposta a nord e quindi sempre bene innevata[senza fonte]. Una funivia[1] conduce a quasi 3.000 metri, garantendo quindi un dislivello di oltre 1.500 metri. Un'altra area sciistica è quella del Nätschen, soleggiato e con piste più facili. L'innevamento è minore e la stagione più breve[senza fonte].
Infrastrutture e trasporti
modificaAndermatt è servito dall'omonima stazione, lungo le ferrovie del Furka-Oberalp e della Schöllenen.
Il Ponte del Diavolo si trova all'uscita del Paese verso le gole dello Schöllenen, sulla ripida strada che scende verso Lucerna.
Amministrazione
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i Hans Stadler, Andermatt, in Dizionario storico della Svizzera, 21 luglio 2009. URL consultato il 18 gennaio 2018.
- ^ a b Hans Stadler, Andermatt, in Dizionario storico della Svizzera, 26 agosto 2013. URL consultato il 19 gennaio 2018.
- ^ Hans Stadler, Valle d'Orsera, in Dizionario storico della Svizzera, 14 gennaio 2014. URL consultato il 29 novembre 2021.
- ^ Dizionario storico della Svizzera
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Andermatt
Collegamenti esterni
modifica- Hans Stadler, Andermatt, in Dizionario storico della Svizzera, 21 luglio 2009. URL consultato il 18 gennaio 2018.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 125952855 · LCCN (EN) nr97022561 · GND (DE) 4270624-5 · J9U (EN, HE) 987007542990305171 |
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