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Adelaide I di Quedlinburg

Adelaide I (973/974[1][2][3]14 gennaio 1044/1045) fu la seconda principessa-badessa di Quedlinburg dal 999 alla morte, badessa di Gernrode dal 1014 alla morte, badessa di Gandersheim dal 1039 alla morte, nonché una influente kingmaker della Germania medievale[4].

Lapide di Adelaide I

Biografia

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Primi anni di vita

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Chiesa di San Servazio, Quedlinburg

Adelaide era la figlia maggiore dell'imperatore Ottone II e di Teofano. Era quindi parte della dinastia ottoniana reale. Prese il nome da sua nonna paterna, la regina Adelaide d'Italia. Fu educata nell'abbazia di Quedlinburg da sua zia paterna, la badessa Matilda. Mentre Matilde e Teofano rimasero alla corte di Pavia del Regnum Italicum, Adelaide fu rapita dalle forze di suo zio e duca ribelle Enrico II di Baviera nel 984 e tenuta in custodia dal suo seguace e conte della dinastia dei Billunghi Ecberto il Guercio. Poco dopo, tuttavia, fu liberata dalle truppe sassone fedeli.

Nell'ottobre del 995 Adelaide divenne canonica a Quedlinburg. Quando la badessa e zia Matilda morì il 7 febbraio 999, fu scelta da Ottone III, per richiesta della nonna Adelaide[5][6], come sua successore e consacrata nel giorno di San Michele (28 settembre) dal vescovo Arnolfo di Halberstadt, vescovo di Halberstadt.

Influenza sulle elezioni reali e imperiali

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Adelaide e Sofia, raffigurazione del XVI secolo

Alle elezioni reali tedesche del 1002 dopo la morte di suo fratello, l'imperatore Ottone III, Adelaide e sua sorella maggiore, la badessa Sofia di Gandersheim, agirono come veri kingmakers, avendo respinto come successore del fratello sul trono il margravio Eccardo di Meißen (il quale sottovalutò la loro influenza). Insieme a Sofia, Adelaide influenzò in modo significativo l'elezione di suo cugino Enrico II come re dei Romani. Enrico conferì proprietà estese all'abbazia di Quedlinburg e nel 1014 affidò ad Adelaide l'amministrazione dei conventi di Gernrode, Frose e Vreden in Vestfalia. Enrico celebrò ripetutamente importanti feste a Quedlinburg e nel 1021 partecipò alla consacrazione della Collegiata di San Servazio insieme all'arcivescovo Gero di Magdeburgo.

La Principessa-badessa e sua sorella ebbero lo stesso decisivo ruolo nell'elezione del successore saliaco di Enrico, Corrado II come re nel 1027. Tuttavia, quando Sofia morì il 27 gennaio 1039, Corrado II inizialmente negò la richiesta di Adelaide di succedere alla sorella come badessa di Gandersheim. Nello stesso anno tuttavia Corrado morì e il suo figlio e successore Enrico III alla fine le concesse il diritto di governare anche Gandersheim[7][8].

Adelaide morì il 14 gennaio 1044 o il 14 gennaio 1045 e le successe nell'abbazia di Quedlinburg una sua parente, Beatrice di Franconia. Venne sepolta nell'abbazia di Quedlinburg. Una lapide a grandezza naturale conserva l'immagine di tipo tradizionale di Adelaide: essa è rappresentata infatti come una donna santa con l'abito monastico e il Vangelo, un'immagine che raffigura ciò che Adelaide rappresentava piuttosto che Adelaide stessa[9].

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico l'Uccellatore Ottone l'Illustre  
 
Edvige di Babenberg  
Ottone I  
Matilde di Ringelheim Teodorico di Ringelheim  
 
Rainilde di Frisia  
Ottone II  
Rodolfo II di Borgogna Rodolfo I di Borgogna  
 
Willa di Provenza  
Adelaide di Borgogna  
Berta di Svevia Burcardo II di Svevia  
 
Regelinda  
Adelaide di Quedlinburg  
- -  
 
-  
Costantino Skleros  
- -  
 
-  
Teofano  
Leone II Foca Barda Foca il Vecchio  
 
-  
Sofia Foca  
- -  
 
-  
 
  1. ^ La nascita della figlia del "Ottoni inperatori et Theophanu auguste...quam nominee matris sue imperatricis insignivit" è registrata nell'Annalista Saxo nel 977., ma ciò è incorretto supponendo che le date approssimative di nascita delle sorelle Sofia e Matilde siano corrette e che Adelaide fosse la figlia maggiore di Ottone e Teofano, come riportato da Tietmaro di Merseburgo, che confermò anche che divenne una suora a Quedlinburg.
  2. ^ Annalista Saxo Cronica 977, Pertz, G. H. (ed.) Monumenta Germaniæ Historica Scriptorum VI, pp. 542-777, Leipzig 1828, 1925.
  3. ^ Thietmari Chronicon 4.10, p. 158, Pertz, G. H. (ed.) Monumenta Germaniæ Historica Scriptorum III, pp. 723-871, Hannover 1839, 1925.
  4. ^ Herwig; Denise Adele Wolfram; Kaiser, Conrad II, 990-1039: emperor of three kingdoms, Penn State Press, 2006, ISBN 0-271-02738-X. URL consultato il 9 luglio 2009.
  5. ^ Tietmaro, Libro IV, 43, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 105, ISBN 978-8833390857.
  6. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro IV, 43, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 289, ISBN 978-88-99959-29-6.
  7. ^ Herwig; Denise Adele Wolfram; Kaiser, Conrad II, 990-1039: emperor of three kingdoms, Penn State Press, 2006, ISBN 0-271-02738-X.
  8. ^ John W. Bernhardt, Itinerant Kingship and Royal Monasteries in Early Medieval Germany, C.936-1075, Cambridge University Press, 2002, ISBN 0-521-52183-1.
  9. ^ Linda Elizabeth Mitchell, Women in medieval western European culture, Taylor & Francis, 1999, ISBN 0-8153-2461-8.

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN43060060 · CERL cnp01143986 · GND (DE135668816