Riad (Marocco)
Un riad (in arabo رياض?, riyāḍ) è una forma di architettura spontanea tradizionale del Marocco. È stata per secoli l'abitazione tradizionale urbana del Marocco. Si tratta di un insieme di stanze, o strutture a più piani, divise da giardini interni o cortili, in alcuni casi con fontane decorative. La parola riyāḍ deriva dal plurale arabo di "giardino"[1] (rawḍ) ma che indica anche la "ricreazione", lo "svago", tanto da significare anche "sport".
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima dinastia islamica che governò il Marocco fu quella degli Idrisidi, e, prima della fondazione di Fez, il sultano Idrīs I fece dell'antica città romana di Volubilis la propria capitale. Le domus romane fornirono l'ispirazione per la prima architettura urbana del regno idriside.[2] Ma l'influenza più grande è chiaramente di origine arabo-andalusa, e i riyāḍ iniziarono ad avere la forma attuale sotto gli Almoravidi, una dinastia che unì la Spagna islamica e il Marocco in un unico impero. I riyāḍ progredirono sotto le dinastie degli Almohadi e dei Merinidi.[3] In origine i riyāḍ si trovavano solo nelle medina (città vecchie, centri storici) delle città del Marocco. Oggi i riyāḍ sono diventati estremamente popolari, e molti sono diventati alberghi e ristoranti, molto ricercati dai turisti.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I riyāḍ, in genere sono a più piani, a causa della grande importanza data allo spazio nella cultura del Maghreb. Tra le caratteristiche uniche dei riyāḍ vi è il fatto che sono completamente chiusi verso l'esterno e sono strutturati attorno a un cortile o giardino centrale, secondo il modello tipico arabo-andaluso, che ha origine nella villa romana e nei giardini persiani.
Il fatto che nei riyāḍ tutte le stanze si affaccino sul cortile centrale e non all'esterno, deriva dalle consuetudini islamiche riguardanti l'importanza della privacy.
I riyāḍ di solito sono decorati con sistemi tradizionali, ovvero figure geometriche, arabeschi, zellige e tadelakt.
Molti riyāḍ rischiarono la rovina a causa dell'abbandono delle medina verso i quartieri moderni, ma, dal 1990 iniziò una politica di tutela per ragioni culturali e turistiche.[4] Molti dei vecchi riyāḍ sono infatti oggi alberghi e ristoranti, in particolar modo nelle città di Marrakesh, Fez ed Essaouira.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Blaser, Werner. (2004). Courtyards in Marrakech, Basilea, Publishers for Architecture.
- ^ Boele, Vincent, Ed. 2005. Morocco: 5000 years of Culture, Amsterdam, KIT Publishers.
- ^ Parker, R. (1981), A Practical Guide to Islamic Monuments in Morocco, Charlottesville, Baraka Press. p. 14
- ^ Les ryads de l'origine à nos jours Archiviato il 18 settembre 2011 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- David Eschrich (Hrsg.), Marrakesch. Leben in einem Riad, Edizione In-Cultura.Com, Amburgo 2012, ISBN 9783930727292.
- Ralf Daab, Arabian Design, Colonia, 2007, ISBN 9783937718545.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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