[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Rictrude di Marchiennes

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Santa Rictrude)
Santa Rictrude di Marchiennes
Stemma della città di Boiry-Sainte-Rictrude (Pas-de-Calais)
 

Badessa

 
Nascita613 circa
Morte688
Venerata daChiesa cattolica, Chiese ortodosse
Ricorrenza12 maggio

Rictrude di Marchiennes (Périgord, 613 circa – 688) è stata una principessa franca del VII secolo che ebbe quattro figli (tutti santificati) e, rimasta vedova, si ritirò in un monastero del quale divenne badessa. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.

Monastero di Marchiennes

Era figlia di Ernoldo, signore di Tolosa.[1]

Verso il 636 sposò Adalbaldo di Ostrevent, un funzionario di corte durante il regno di Clodoveo II e poi di Teodorico II. Ella fondò, nel 643, a Marchiennes, un convento femminile non lontano da quello maschile fondato dal marito nel 630.

Nel 652 rimase vedova, poiché il marito venne ucciso durante una missione in Aquitania. Rictrude decise, su consiglio di Sant'Amando, di prendere il velo monacale, ritirandosi nel convento da lei fondato, del quale divenne badessa, assumendo l'autorità anche sui monaci del monastero che divenne così un monastero doppio.

Nel Martirologio Romano è ricordata il 12 maggio.

Rictrude ed Adalberto ebbero tre figlie ed un figlio, diventati tutti e quattro santi:

  1. ^ Santi, beati e testimoni: sant'Adalbaldo
  2. ^ (FR) Tome seizième - Troisième et dernière Encyclopédie théologique - Par l'Abbé Jacques-Paul Migne - chez J.-P Migne Editeurs aux ateliers catholiques, Rue d'Amboise, Petit Montrouge à Paris - 1866 - archive de Harvard College Library - numérisé en accès libre par Google Books
  3. ^ Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 726. Da non confondersi con Sant'Adalsinda di Bèze († 680) (op. cit. p. 254)
  4. ^ Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 370

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN28210430 · CERL cnp00821601 · GND (DE131703498