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Solanum quitoense

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Solanum quitoense
Frutti di lulo interi e tagliati
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineSolanales
FamigliaSolanaceae
SottofamigliaSolanoideae
TribùSolaneae
GenereSolanum
SpecieS. quitoense
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineSolanales
FamigliaSolanaceae
GenereSolanum
SpecieS. quitoense
Nomenclatura binomiale
Solanum quitoense
Lam., 1794

Solanum quitoense Lam., 1794 è una pianta sudamericana della famiglia delle Solanacee[1], coltivata per il suo frutto, il lulo, utilizzato dagli indigeni delle Ande per il suo succo ipervitaminico.

Nella lingua quechua, una delle lingue indigene delle Ande, questo frutto viene chiamato lulum, da cui deriva la parola lulo in Colombia, nome utilizzato anche in italiano. Un altro termine con cui viene indicato nei Paesi di origine è naranjilla, che significa "piccola arancia".

Il nome scientifico della specie, quitoense, viene dalla città di Quito, capitale dell'Ecuador.

Solanum quitoense è un cespuglio erbaceo alto fino a 3 m, spinoso nelle forme selvatiche, con foglie piuttosto grandi.

I frutti sono globosi od ovoidali, hanno un diametro di 4–6 cm, sono gialli o arancioni, coperti di fine peluria. La polpa è verde, acida, ricca di succo, con molti piccoli semi.

Distribuzione e habitat

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La specie è originaria dell'America centrale e della parte nord-occidentale del Sud America, dalla Costa Rica fino al Perù, a quote comprese tra i 1500 e i 2800 m[1].

È coltivata in tutta l'America centrale e meridionale, particolarmente in Colombia e Ecuador.

Il frutto è molto acido, per cui viene usato normalmente per la produzione di succhi, conserve alimentari ecc.

  1. ^ a b (EN) Solanum quitoense, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26 aprile 2024.

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