Marebbe
Marebbe comune | |
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(IT) Marebbe (DE) Enneberg (LLD) Marèo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Amministrazione | |
Sindaco | Felix Ploner (lista civica La Pli) dal 22-9-2020 |
Lingue ufficiali | Italiano, Ladino, Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 46°41′52.8″N 11°55′52.43″E |
Altitudine | 1 186 m s.l.m. |
Superficie | 160,32 km² |
Abitanti | 3 133[2] (31-8-2020) |
Densità | 19,54 ab./km² |
Frazioni | Pieve di Marebbe (Enneberg-Pfarre, La Pli de Mareo), Rina (Welschellen, Rina), San Vigilio (St. Vigil, Al Plan de Mareo)[1] |
Comuni confinanti | Badia, Braies, Brunico, Cortina d'Ampezzo (BL), La Valle, Luson, San Lorenzo di Sebato, San Martino in Badia, Valdaora |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 39030 |
Prefisso | 0474 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021047 |
Cod. catastale | E938 |
Targa | BZ |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 4 411 GG[4] |
Nome abitanti | (IT) marebbani (LLD) maroi (DE) Enneberger |
Patrono | san Vigilio |
Giorno festivo | 26 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Marebbe nella provincia autonoma di Bolzano | |
Sito istituzionale | |
Marebbe (Enneberg in tedesco[5], Marèo in ladino[5]) è un comune italiano sparso di 3 133 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, uno dei 18 comuni che formano la Ladinia, posto nelle Dolomiti, che occupa interamente l'omonima valle, include buona parte della zona sciistica di Plan de Corones, e del Parco naturale Fanes - Sennes e Braies: d'inverno, grazie a una fitta rete di impianti sciistici, è possibile praticare sci e snowboard, mentre d'estate è ampia l'offerta di escursioni negli alpeggi di Fanes, Sennes, e Fodara.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo ladino è attestato come Marubium nel 1214 e nel 1293 e deriva da un termine preromano marra ("mucchio di pietre") con il suffisso (sempre prelatino) -ebe. Il nome tedesco è attestato nel 1039 come Ennepergs[6], nel 1177 come Eneberg e nel 1322 come Enberges e significa "al di là (ennen) del monte" (berg).[7][8]
Potrebbe derivare anche, come una moltitudine di toponimi, da un idronimo : mara-maro, cioè palude con acqua buona fluente, vedi i vari paesi di Marola esistenti in Italia, da nord a sud e in tutto il Mediterraneo ed Europa.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La valle di Marebbe vide fin da tempi antichissimi insediamenti di popolazioni retiche, che intorno all'anno 15 a.C. furono assoggettate dai Romani, assumendo da allora la lingua latina che nel tempo divenne l'attuale lingua ladina, tuttora parlata in diverse valli dolomitiche. Le più importanti iniziative medievali di colonizzazione della valle furono portate avanti dai vescovi di Bressanone e dal monastero benedettino di Castel Badia (noto anche come Sonnenburg), posto all'imbocco settentrionale della valle.
Verso la fine del XIV secolo la valle entrò a far parte della Contea del Tirolo, poi divenuta parte dell'Impero d'Austria, seguendone le vicende storiche fino al 1918. In quel periodo San Vigilio divenne la sede giurisdizionale delle valli di Marebbe e Badia.[9] Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, in base al trattato di pace la valle fu annessa all'Italia insieme con tutto il Tirolo cisalpino (poi Trentino-Alto Adige).
Dagli anni venti ebbe inizio le sviluppo turistico che ancora oggi costituisce la principale risorsa del paese, che divenne prima centro di villeggiatura estiva e pochi anni più tardi, con il progressivo sviluppo della pratica dello sci, anche una stazione di sport invernali. Fu in questo periodo che furono costruiti i primi rifugi sui monti intorno al paese (il primo di questi fu il rifugio Fanes, aperto dai fratelli Mutschlechner nel 1928).[10]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma è inquartato: il primo rappresenta l'aquila tirolese su sfondo argento e il secondo le insegne dell'Austria; il terzo mostra la testa di un cane, di colore argento con collare d'oro su sfondo rosso, rappresentante l'insegna dei Signori di Ros che nel XIII secolo avevano un castello nel paese; il quarto raffigura un bracco nero, con un osso rosso nelle fauci, su sfondo argento: è l'insegna della famiglia Pracken, una delle più vecchie famiglie del Tirolo, che aveva delle proprietà nella zona. Lo stemma è stato adottato il 3 novembre 1969.[11]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Vigilio, parrocchiale nella frazione di San Vigilio
- Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, parrocchiale nella frazione di Pieve di Marebbe
- Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, parrocchiale nella frazione di Rina
Società
[modifica | modifica wikitesto]Ripartizione linguistica
[modifica | modifica wikitesto]La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua ladina:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[12] |
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3,45% | madrelingua tedesca |
4,32% | madrelingua italiana |
92,23% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]San Vigilio di Marebbe
[modifica | modifica wikitesto]San Vigilio di Marebbe (in lad. Al Plan de Marèo, ted. St. Vigil in Enneberg), frazione capoluogo del comune di Marebbe, è una località turistica nella "Valle di Mareo", laterale della Val Badia, popolata prevalentemente da ladini. È località turistica sia estiva (escursionismo, alpinismo), sia invernale (sci alpino).
Pieve di Marebbe
[modifica | modifica wikitesto]Pieve di Marebbe (in lad. La Plì de Marèo, ted. Enneberg-Pfarre, 1281 m s.l.m.) è un piccolo centro a 4 km da San Vigilio, alle pendici del Plan de Corones. La chiesa che dà il nome al paese, citata per la prima volta in un documento del 1018, è considerata la più antica della Val Badia.[14]
Longega
[modifica | modifica wikitesto]Longega (Zwischenwasser in tedesco) è un piccolo centro a 1015 m s.l.m. al bivio tra la strada di fondovalle della Val Badia e quella per San Vigilio.
Rina
[modifica | modifica wikitesto]Rina (toponimo immutato in ladino, Welschellen in tedesco) sorge in posizione panoramica a 1392 m s.l.m., sulle pendici del Col dla Vedla a 3 km da Longega.
Le viles
[modifica | modifica wikitesto]Oltre alle varie frazioni, nel comune sorgono diversi agglomerati rurali, detti viles. Di origine medievale, questi piccoli centri sono costituiti da case costruite in legno e muratura disposte a schiera o a cerchio, con infrastrutture comuni nella piazza centrale (fontana, forno per il pane, abbeveratoio per il bestiame).[14]
Tamersch - Pederü
Le due piccole frazioni alla fine della valle di Tamersch, vicino al parco naturale Fanes - Sennes - Braies.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2005 | 2010 | Fortunato Ferdigg | lista civica | sindaco | |
2010 | 2020 | Alberto Palfrader | lista civica Al Plan | sindaco | |
2020 | Felix Ploner | lista civica La Pli | sindaco |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Ci sono due squadre locali di calcio, l'ASC Mareo, gioca nel campionato provinciale di Prima categoria e l'A.S.D. Rina, gioca nel campionato provinciale di Terza categoria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Comune di Marebbe - Statuto (PDF)..
- ^ Dato Istat. - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 377, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ (DE) Martin Bitschnau e Hannes Obermair, Tiroler Urkundenbuch, II. Abteilung: Die Urkunden zur Geschichte des Inn-, Eisack- und Pustertals. Band 1: Bis zum Jahr 1140, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009, pp. 174-182, n. 201e, ISBN 978-3-7030-0469-8.
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano: Athesia, 1995, p. 236. ISBN 88-7014-634-0
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
- ^ Plan de Corones, l'area vacanze più nota dell'Alto Adige, hotel Plan De Corones (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2011).
- ^ RIFUGIO FANES - Parco Naturale Fanes Senes Braies - Ucia de Fanes - Rifugio alpino Fanes Senes Braies - rifugi, baita, San Vigilio di Marebbe, S. Vigilio di Marebbe, Al Plan d... (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2011).
- ^ (EN) Enneberg-Marebbe, su heraldry-wiki.com. URL consultato il 13 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2022).
- ^ Astat Risultati Censimento linguistico - 2024 Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige - Dicembre 2024
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ a b Residence Plazores.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Alois Vittur, Enneberg in Geschichte und Sage, Lana, Riedmann, 1912. (prima monografia esaustiva)
- (DE) Maria M. Gordon Ogilvie, Das Grödener-, Fassa- und Enneberggebiet in den Südtiroler Dolomiten - geologische Beschreibung mit besonderer Berücksichtigung der Überschiebungserscheinungen, 2 voll. (Abhandlungen der geologischen Bundesanstalt, XXIV,1-2), Vienna, Geologische Bundesanstalt, 1927.
- Dolomiti, itinerari turistici, Milano, TCI, 1969.
- Guida rapida d'Italia, volume 2, Milano, TCI, 1993. ISBN 88-365-0571-6
- (DE) Rainer Loose, Grundzüge der Siedlungs- und Kulturlandschaftsentwicklung Ennebergs und des Gadertales, in "Der Schlern", 70, 1996, pp. 707–723.
- (DE) Günther Obwegs, Das Standschützenbataillon Enneberg: eine Bildchronik aus Ladiniens schwerer Zeit, S. Vigilio in Marebbe, 2005. ISBN 88-8300-028-5 (con ricca iconografia)
- (DE, LLD, IT) Lois Ellecosta, Enneberg - Mareo - Marebbe, S. Vigilio in Marebbe, Comune, 2010.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marebbe
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.marebbe.bz.it.
- Sito sui ladini e sul loro territorio, su vejin.com. URL consultato il 1º settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2019).
- Statuto comunale in tedesco, italiano, ladino (PDF), su incomune.interno.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 154997962 · LCCN (EN) n00038376 · GND (DE) 4094922-9 · J9U (EN, HE) 987007471518205171 |
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