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Lago d'Averno

Coordinate: 40°50′20.4″N 14°04′33.6″E
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Lago d'Averno
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Campania
Provincia  Napoli
Coordinate40°50′20.4″N 14°04′33.6″E
Dimensioni
Superficie0,55 km²
Profondità massima35 m
Mappa di localizzazione: Italia
Lago d'Averno
Lago d'Averno

Il lago d'Averno è un lago vulcanico (vulcano quiescente) che si trova nel comune di Pozzuoli, precisamente tra la frazione di Lucrino e il sito archeologico di Cuma, nella città metropolitana di Napoli.

Sorge all'interno di un cratere di un vulcano spento, nato 4000 anni fa, ed è il secondo per dimensione, dopo il lago Fusaro, tra tutti i laghi presenti nei Campi Flegrei.

Origine del nome

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Il lago d'Averno in un dipinto del 1765

Il nome Avernus deriva dal greco ἄορνος (senza uccelli), poiché si narra che tale assenza fosse dovuta al fatto che le acque del lago esalassero particolari gas che non avrebbero permesso la vita agli uccelli.

Mitologia e fenomeni naturali correlati

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Secondo le religioni greca e romana e la mitologia, il lago è un accesso all'Oltretomba (regno del dio Plutone) e dimora terrestre dell'angelo caduto Lucifero: questa è la ragione per cui gli inferi romani (l'Ade greco) si chiamano anche Averno (gli alberi situati intorno alla sponda del lago rappresenterebbero la celebre selva oscura citata nell'Inferno di Dante). Una chiara testimonianza di tutto ciò ci è stata data dal poeta latino Virgilio, nel sesto libro dell'Eneide: Enea consulta la sibilla cumana, situata in un antro presso il Tempio d'Apollo di Cuma, pregandola di guidarlo verso gli Inferi, la cui porta sarebbe proprio il Lago d'Averno (scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris VI, 238).

Nel corso del XIX secolo, il lago è stato oggetto di studio per molteplici fenomeni naturali, in particolare per il fenomeno ottico della Fata Morgana[1]. Analogamente, dall'Ottocento in poi tra la popolazione si è diffusa la credenza secondo cui la fata Morgana, ossia la figura mitologica celtica legata al ciclo arturiano, avesse scelto proprio questo luogo come dimora, in particolare risiederebbe all'interno di castelli immaginari fluttuanti sull'acqua e visibili proprio a causa del relativo fenomeno ottico.

Il porto di Agrippa

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Prima di aver compiuto i 43 anni richiesti dalla carica, Marco Vipsanio Agrippa venne richiamato a Roma da Ottaviano per il consolato nel 37 a.C. Ottaviano aveva subìto alcune sconfitte navali umilianti contro Sesto Pompeo[2] e aveva bisogno del suo fidato amico per elaborare la strategia da seguire in guerra. Mentre Sesto Pompeo controllava le coste italiche, il primo obiettivo di Agrippa era trovare un porto sicuro per la flotta. Durante la sua precedente campagna, Agrippa non aveva trovato basi navali in Italia vicino alla Sicilia, tuttavia mostrava un "grande talento di organizzatore e di costruttore"[3], intraprendendo "lavori giganteschi"[4] ed edificando in Campania una base navale partendo da zero, facendo scavare due canali: uno fra il mare ed il lago di Lucrino, per formare un porto esterno, e un altro fra il lago di Lucrino ed il lago d'Averno, per avere un porto interno. Il nuovo complesso portuale venne dunque chiamato Portus Julius in onore di Ottaviano[3][4].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Vicino al lago si trovano:

  • il Tempio d'Apollo, ossia il "passaggio per gli Inferi", descritto da Virgilio nell'Eneide (Enea decide di accedere all'Ade per incontrare il padre defunto). Si tratta di una grotta scavata nel tufo, di circa 200 m, che finisce in mare. Probabilmente creata per culti e riti magici legati all’oltretomba e alla negromanzia, veniva associata allo Stige infernale e ai luoghi dell'Acheronte, ma è particolarmente suggestivo per l’ambiente e le infiltrazioni d'acqua che creano un fiume sotterraneo;
  • l'Antro della Sibilla Cumana (una grotta scavata nel tufo di circa 200 m, probabilmente creata per collegare il lago al mare, la quale, per la suggestione dell'ambiente e le infiltrazioni d'acqua che creano un fiumiciattolo sotterraneo, veniva associata allo Stige infernale e ai luoghi dell'Acheronte);
  • la Grotta di Cocceio, ossia un cunicolo scavato dai Romani per scopi militari che collegava il lago a Cuma. Quest'ultima oggi non è più visitabile a causa di danneggiamenti strutturali avvenuti durante la seconda guerra mondiale, che hanno reso la grotta pericolante.

Il lago ospita una comunità stanziale di folaghe insieme a svassi maggiori, germani reali e altri anatidi. Nelle acque sono presenti diverse specie di pesci (bavose di acqua dolce e alborelle), specie alloctone (persici e gambusie), pesci rossi e tartarughe d'acqua dolce domestiche liberate nel lago. Sono presenti anche bisce, rane e gamberetti d'acqua dolce.

Eventi recenti

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Nel 2010 alcune aree adiacenti al lago sono state sequestrate come bene utilizzato dalla Camorra[5].

  1. ^ Sopra la Fata Morgana del Lago di Averno, «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», vol. IV, fasc. VII, 1834, pp. 30–41.; Giuseppe Ruffo, Sulla Fata Morgana del Lago di Averno, «Atti della Reale Accademia delle Scienze», vol. IV, 1839, pp. 19–41.
  2. ^ (FR) Pierre Cosme, Auguste, Librairie Académique Perrin, 2005, p. 76.
  3. ^ a b Cosme, p. 77.
  4. ^ a b (FR) Jean-Michel Roddaz, Histoire romaine des origines à Auguste, a cura di François Hinard, Fayard, 2000, p. 872.
  5. ^ Sigilli al Lago d'Averno: era in mano ai Casalesi, su corriere.it, 10 luglio 2010.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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