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Assimilazione (linguistica)

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L'assimilazione è un fenomeno che si verifica quando un segmento fonologico modifica il segmento precedente (assimilazione regressiva o anticipatoria) o il segmento successivo (assimilazione progressiva o perseverativa). L'assimilazione può essere parziale se il cambiamento è solo parziale, totale se il cambiamento è totale. Possono considerarsi casi particolari di assimilazione fenomeni come la metafonesi o l'armonia vocalica, con la differenza che in questo caso i segmenti che interagiscono non sono adiacenti.

Il fenomeno esattamente opposto è la dissimilazione.

Assimilazione totale regressiva

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Un esempio di assimilazione totale regressiva può essere in italiano la tipica assimilazione della nasale che si ha nell'unione di un morfema come in a una radice che inizia per sonorante:

  • in + raggiungibile > irraggiungibile
  • in + logico > illogico
  • in + mobile > immobile

In questi casi l'incontro della nasale alveolare con una sonorante (/r/, /l/ o /m/), modifica totalmente l'articolazione del suono.

In diacronia, un esempio è fornito dal passaggio della parola latina factum all'italiano fatto: in questo caso l'occlusiva dentale /t/ modifica completamente il luogo di articolazione della velare /k/ che la precede.

Già l'umanista Leonardo Bruni rilevò fenomeni di assimilazione regressiva in Plauto: ad esempio isse per ipse, oggi esso.

Assimilazione totale progressiva

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Un esempio di assimilazione totale progressiva può essere la parola italiana volli (forma assimilata dal latino volui /'volwi/), nella quale la semivocale /w/ è stata completamente assimilata alla laterale /l/ che la precedeva, che ne ha modificato quindi il luogo e il modo di articolazione.

Assimilazione parziale regressiva

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Un esempio di assimilazione parziale regressiva può essere la parola sbucciare [zbu'tʃːare] in opposizione alla parola spellare [spe'lːare]. In spellare il primo suono (una sibilante /s/) resta una [s] sorda, davanti alla [p] sorda, in sbucciare invece, davanti alla [b] sonora, la /s/ si sonorizza, e diventa [z]; in questo caso l'assimilazione è parziale in quanto il suono /s/ viene modificato ma resta distinto dal suono successivo.

Assimilazione parziale progressiva

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Un esempio di assimilazione parziale progressiva può essere il plurale inglese, ottenuto con il suffisso s. La sibilante è una [s] sorda se segue un suono sordo, diventa invece una [z] sonora se segue un suono sonoro

  • dogs [dɔgz] - docks [dɔks]
  • cads [kædz] - cats [kæts]

Assimilazione bidirezionale

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Un esempio di assimilazione bidirezionale può essere la parola dal latino amicus [ami:kus] > spagnolo amigo [amiɣo]. Ad influenzare l'occlusiva velare sorda [k] è l'azione esercitata dalle due vocali, quella prima e quella dopo l'elemento modificato. L'azione delle due vocali prima sonorizzano l'occlusiva velare sorda [k] in [g] e poi la spirantizzano ([ɣ]). Questo è un tipico esempio di assimilazione bidirezionale, ovvero sono due gli elementi (quello prima e quello dopo [k] in questo caso) che influenzano l'elemento centrale.

  • Giorgio Graffi, Sergio Scalise, Le lingue e il linguaggio, Bologna, Il Mulino, 2002, ISBN 978-88-15-09579-4
  • Marina Nespor, Fonologia, Bologna, Il Mulino, 1993.
  • Franco Fanciullo, Introduzione alla linguistica storica, Bologna, Il Mulino, 2007.

Voci correlate

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