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Cota tinctoria

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Camomilla dei tintori
Cota tinctoria
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeEurasian grade
SottotribùAnthemidinae
GenereCota
SpecieC. tinctoria
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
GenereCota
SpecieC. tinctoria
Nomenclatura binomiale
Cota tinctoria
(L.) J.Gay, 1845
Inflorescence.

La camomilla dei tintori (Cota tinctoria (L.) J.Gay) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Eurasian grade) e sottotribù Anthemidinae).[1][2]

Il nome del genere (Cota) deriva probabilmente da un nome generico pre-linneiano usato come epiteto per la specie Anthemis cota ("cota" = tazza).[3] L'epiteto specifico (tintoria) esprime una particolare caratteristica di questa pianta.

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Carl Linnaeus (1707-1778) e Jacques Étienne Gay (1786-1864) nella pubblicazione " Florae Siculae Synopsis, [exhibens plantas vasculares in Sicilia insulisque adjacentibus huc usque detectas secundum systema Linneanum dipositas]. Neapoli" ( Fl. Sicul. Syn. 2: 867 ) del 1855.[4]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus erbaceo. La forma biologica della specie è sia emicriptofita bienne (H bienn), ossia in generale sono piante erbacee con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e si distinguono dalle altre per il ciclo vitale biennale, che camefita suffruticosa (Ch suffr), sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose). L'indumento è formato da peli basifissi (raramente basifissi). La pianta è densamente cinerino-tomentosa.[5][6][7][8][9][10][11][12][13]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Quella sotterranea è rizomatosa e legnosa. Altezza massima: 20 - 50 cm.

Foglie. Le foglie, aromatiche, lungo il fusto sono disposte in modo alterno, picciolate o sessili. La lamina con forme obovate, oblanceolate o spatolate è di tipo 2-pennatosetta. I segmenti, lobati più o meno strettamente, all'apice sono mucronati (consistenza cartilaginea). La superficie è pelosa. Dimensione delle foglie: 2 - 3 cm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze comprendono sia capolini solitari che raggruppati in corimbi più o meno densi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale di tipo sia radiato. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo, generalmente ingrossato, sorregge un involucro, con forme emisferiche, obconiche o ubonate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (possono mancare) e fiori del disco. Le brattee, con lanosità giallastra e acute, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 5). Il ricettacolo, emisferico, è provvisto di pagliette, con forme lanceolate e mucronate, avvolgenti la base dei fiori. Diametro dei capolini: 1,5 - 2,5 cm. Lunghezza delle pagliette: 5 - 6 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili, fertili e disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili o neutri;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [14]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme (a volte pelosa), mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo; dimensione delle ligule: 2 x 3 - 7 mm;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo; dimensione dei fiori tubolosi: 5 mm.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifisso che mediofisso. Il tessuto dell'endotecio non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
  • Antesi: da maggio a settembre.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La forma degli acheni è più o meno ob-conica, dorsoventralmente piatta, a sezione rombica con due coste laterali oppure (raramente) una stretta ala e 3 - 10 addizionali coste su ogni faccia. Il pappo è sormontato da un piccolo anello membranoso. Il pericarpo, piuttosto spesso, può contenere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono generalmente assenti. Lunghezza degli acheni: 1,5 mm.

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Centro Europeo - Pontico.

Distribuzione: in Italia questa specie si trova comunemente al Centro e Sud, meno frequente al Nord. La specie ha un ampio areale che si estende dall'Europa, attraverso il bacino del Mediterraneo, sino all'Asia occidentale; è stata inoltre introdotta e si è naturalizzata in diverse località del Nord America.[15][13]

Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i pendii aridi marnosi.

Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1500 m s.l.m..

Fitosociologia

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Per l'areale completo italiano Cota tinctoria appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]

Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti.
Classe: Artemisietea vulgaris Lohmeyer, Preising & Tüxen ex Von Rochow, 1951
Ordine: Agropyretalia intermedii-Repentis Oberdorfer, Müller & Görs in Müller & Görs, 1969
Alleanza: Convolvulo arvensis-Agropyrion repentis Görs, 1966

Descrizione. L'alleanza Convolvulo arvensis-Agropyrion repentis è relativa alle comunità a ciclo biologico perenne formate in maggioranza da graminacee di tipo semiruderale e mesofile. Le distribuzione di questa alleanza è eurasiatica (o eurosiberiana). In Italia è presente nei territori con bioclima temperato.[17]

Specie presenti nell'associazione: Elytrigia repens, Inula conyza, Echium vulgare, Lactuca perennis, Cota tinctoria, Dactylis glomerata, Diplotaxis tenuifolia, Falcaria vulgaris, Picris hieracioides e Poa compressa.[17]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[18], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[19] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[20]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][9]

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Cota (insieme alla sottotribù Anthemidinae) è incluso nel clade Eurasian grade. Nella struttura interna della sottotribù si individuano due cladi. Il genere di questa voce fa parte del clade comprendente i generi Anthemis, Nananthea e Tripleurospermum.[8]

Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti le specie italiane di "Cota" sono divise in due gruppi: specie con ciclo biologico annuo e specie con ciclo biologico bienne o perenne. La specie di questa voce appartiene al gruppo perenne.

I caratteri distintivi della specie Cota tinctoria sono:[11]

Il numero cromosomico delle specie di questa voce è: 2n = 18.[11]

Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[2]

  • Cota tinctoria subsp. australis (R.Fern.) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Italia, Francia e Albania.
  • Cota tinctoria subsp. euxina (Boiss.) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Anatolia e Transcaucasia.
  • Cota tinctoria subsp. fussii (Griseb. & Schenk) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Romania.
  • Cota tinctoria subsp. gaudium-solis (Velen.) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Bulgaria.
  • Cota tinctoria subsp. parnassica (Boiss. & Heldr.) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Penisola Balcanica.
  • Cota tinctoria subsp. sancti-johannis (Stoj., Stef. & Turrill) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Bulgaria.
  • Cota tinctoria subsp. tinctoria (è la stirpe principale).
  • Cota tinctoria subsp. virescens (Bornm.) Oberpr. & Greuter, 2003 - Distribuzione: Anatolia.

Sul territorio italiano sono presenti due sottospecie qui sotto descritte:

Sottospecie tinctoria

Distribuzione della sottospecie tinctoria (Distribuzione regionale[21] – Distribuzione alpina[22])
  • Nome scientifico: Cota tinctoria subsp. tinctoria.
  • Descrizione: le foglie, con scarsa lanosità, sono verdi a contorno lanceolato con segmenti di secondo ordine ovati con apice mucronato; diametro del ricettacolo: 11 - 15 mm.
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Europeo - Ovest Asiatico.
  • Distribuzione: in Italia questa sottospecie si trova al Nord specialmente sui rilievi alpini. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia, Svizzera e Austria. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nel Massiccio del Giura e Carpazi.[22]
  • Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono gli ambienti collinari-montani. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare nei seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino (oltre a quello planiziale).
  • Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[22]
Formazione: comunità perenni nitrofile
Classe: Agropyretea intermedii-repentis
Ordine: Agropyretalia intermedii-repentis
Alleanza: Convolvulo-Agropyrion repentis

Sottospecie australis

  • Nome scientifico: Cota tinctoria subsp. australis (R.Fern.) Oberpr. & Greuter, 2003
  • Descrizione: la parte inferiore delle foglie è densamente grigio o bianco tomentose; il contorno delle foglie è ovale con segmenti di secondo ordine ovati, acuti ,ma non mucronati; il diametro dei capolini è di 18 - 22 mm; il diametro del ricettacolo è 14 - 18 mm.
  • Distribuzione: in Italia questa sottospecie si trova al Centro (ma è da verificare).

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Anacyclus tinctorius (L.) Samp.
  • Anthemis tinctoria L.
  • Chamaemelum tinctorium (L.) Schreb.

L'infiorescenza, che contiene due derivati flavonici, luteolina e apigenina, veniva in passato utilizzata nell'industria tessile per produrre una tinta di colore giallo brillante, usata per tingere i tessuti.[23]

È pianta visitata dalle api per il polline ed il nettare.[24]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 3 settembre 2024.
  3. ^ David Gledhill 2008, p. 123
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 settembre 2024.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  6. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  7. ^ a b Judd 2007, pag.517
  8. ^ a b Oberprieler et al. 2022
  9. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 366.
  10. ^ a b Funk & Susanna, pag. 646.
  11. ^ a b c Pignatti 2018, vol.3 pag. 859
  12. ^ Cota tinctoria (L.) J. Gay, su mgflower.altervista.org. URL consultato il 23 ottobre 2018.
  13. ^ a b (EN) Cota tinctoria (L.) J.Gay, su Flora of North America. URL consultato il 24 ottobre 2018.
  14. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. ^ Schede di botanica: Cota tinctoria (L.) J.Gay, su Flora Italiana. URL consultato il 24 ottobre 2018.
  16. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 3 settembre 2024.
  17. ^ a b Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 34.2.1 ALL. CONVOLVULO ARVENSIS-AGROPYRION REPENTIS GÖRS 1966. URL consultato il 15 aprile 2019.
  18. ^ Judd 2007, pag. 520.
  19. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  20. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  21. ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 80
  22. ^ a b c Flora Alpina, Vol. 2 - p. 482
  23. ^ Piante tintorie: Cota tinctoria, su ilgiardinodeltempo.altervista.org. URL consultato il 24 ottobre 2018.
  24. ^ (FR) Cota tinctoria & Apis mellifera, su Florabeilles, 7 settembre 2013. URL consultato il 7 luglio 2019.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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