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Terra di Bari (regione storica)
Castel del Monte
Stato
Regione
Capoluogo

Terra di Bari è una regione storico-geografica della Puglia.

Da sapere

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Territori e mete turistiche

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Map
Terra di Bari (regione storica)

Centri urbani

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  • 40.81666716.551 Altamura (La Città del Pane) Famosa per l'omonimo pane ma soprattutto per la scoperta dello scheletro dell'uomo di Altamura in una delle grotte carsiche del territorio, la città di Altamura ha un rapporto con l'Imperatore Federico II di Svevia. Grande e antica la sua cattedrale, con i suoi due campanili.
  • 41.12527816.8666672 Bari (La Porta d'Oriente) È il capoluogo regionale, e si rileva essere di grandissima importanza storica, grazie alla sua rete di commerci fin dalle epoche antiche con la Grecia classica, la Turchia e il mondo medio-orientale. Di grande spessore è la basilica di San Nicola, oltre al lungomare, simbolo della città.
  • 41.31666716.2833333 Barletta (La Città della Disfida) La città di Barletta presenta una grande importanza economico-commerciale per la regione, qui sorge il castello e le mura della città vecchia medievale che sono oggi ancora ben visibili. Qui avvenne la famosa Disfida di Barletta
  • 41.24093316.5020614 Bisceglie Città turistica, con il suo grazioso porto. Presenta un lunghissimo lungomare dalle spiagge dall'acqua cristallina. Per decenni le è stato conferito il titolo di Bandiera Blu
  • 41.221216.06545 Canosa di Puglia Città di grande importanza in epoca romana lungo la via Traiana, ricca di monumenti antichi che la rendono una meta fondamentale per chi è appassionato di storia. La città presenta cavità carsiche e molte aree archeologiche.
  • 41.18333316.6666676 Giovinazzo Giovinazzo su Wikipedia Dalla storia millenaria, Giovinazzo è uno tra le città marinare più belle della costa nord pugliese. Il suo centro storico si affaccia direttamente su un'estensione terrestre sul mare adriatico, in cui svettano i romanici campanili della cattedrale e delle sue chiese. Il centro storico di Giovinazzo è uno tra i meglio conservati e curati, e caratteristico è il suo porticciolo.
  • 40.82055616.4233337 Gravina in Puglia Bagnata dal torrente Gravina, la città presenta molte chiese rupestri affrescate e ambienti sotterranei, rendendola simile a Matera. La città di Gravina è famosa anche per il suo antico ponte, vecchia entrata della città, che è stato usato come set per tantissimi film, anche stranieri e di fama internazionale.
  • 41.216.68 Molfetta La città di Molfetta ha una storia assai antica. Nata originariamente come porto della Ruvo greca, la città veniva chiamata Respa sulla posizione dell'attuale centro storico, che al tempo della sua fondazione, sorgeva su un isola chiamata "Sant'Andrea". Oggi è stata trasformata in penisola, e la città di Molfetta è caratteristica per il suo porto, con il suo antico duomo dalle due inconfondibili torri.
  • 40.9517.39 Monopoli Monopoli è una città marinara che si affaccia sull'Adriatico, ed è famosa per il suo centro storico, ovvero un gioiellino incastonato tra le rocce costiere dell'Adriatico. Di notevole importanza è il suo poderoso castello, che si erge direttamente a strapiombo sul mare. Inoltre, altissimo è il campanile della cattedrale.
  • 40.99611117.22027810 Polignano a Mare (La Perla dell'Adriatico) Città d'eccellenza tra le più rappresentative della Regione, Polignano rappresenta la città costiera più scenografica. Il suo centro storico sorge su uno scoglio a strapiombo sul mare, e le sue spiagge sorgono nascoste tra uno scoglio e l'altro. D'inverno, il mare agitato riesce a toccare le antiche case con le sue onde. Inoltre, questo fu anche il luogo che diede i natali al grande Domenico Modugno.
  • 40.99687717.00685311 Rutigliano (Città del fischietto) Città originariamente a vocazione contadina nell'entroterra barese, Rutigliano è diventata negli ultimi anni una popolare meta turistica. La città è famosa, oltre che per il suo centro storico ben conservato e di particolare bellezza, anche per i "fischietti", figure in terracotta dai mille colori e motivi, tipiche dell'artigianato locale. Nei dintorni si possono ammirare diverse zone archeologiche, chiese rupestri e masserie fortificate.
  • 41.11728916.48372512 Ruvo di Puglia (La Città del Talos) Città d'arte di grande rilevanza storico-artistica, la città di Ruvo è famosa per il suo grande antico centro storico in pietra calcarea, dove si erge la poderosa cattedrale romanica dell'Assunta. La città presenta anche il Museo Archeologico Nazionale Jatta dove sono conservati migliaia reperti di origine magnogreca, tra cui il Vaso di Talos, pezzo pregiato della collezione. Inoltre, l'agro ruvese si affaccia sull'Alta Murgia, con il suo bosco di Scoparella e Cavallerizza.

Altre destinazioni

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Come arrivare

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In aereo

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Dall'aeroporto di Bari-Palese. La città di Bari è collegata in via diretta dall'aeroporto grazie alla linea ferroviaria di Bari-Barletta che attraversa l'aeroporto con un tratto interrato.

In auto

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Dall'autostrada A14 e A16, dalla statale adriatica SS16.

In treno

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Alla stazione di Bari Centrale.


Come spostarsi

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In treno

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Le città di Barletta, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Polignano a Mare e Monopoli sono collegate via ferroviaria dal tratto adriatico operato dalle Ferrovie dello Stato.

Le città murgiane di Bitonto, Ruvo di Puglia e Andria sono collegate dalla società di Ferrotramviaria Spa, operando sulla linea ferroviaria Bari-Barletta, inoltre è presente da qui anche un collegamento diretto da e per l'aeroporto di Bari-Palese.

Le città di Altamura, Gravina sono collegate da Ferrovie Appulo Lucane, che partono dalla stazione omonima di Bari Centrale.

Cosa vedere

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Castel del Monte
  •  unesco 41.08416716.2713891 Castel del Monte (a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte, sulla sommità di una collina, a 540 metri s.l.m.), +39 0388 3026000, . Intero: €8, ridotto: €3. 10.00; 11.00; 12.00; 13.00; 14.00; 15.00; 16.00; 17.00; 18.00, ingresso max 18 persone. Durata della visita 45 min. Castel del Monte è una fortezza del XIII secolo fatta costruire dall'imperatore del Regno di Sicilia Federico II nell'attuale frazione omonima del comune di Andria. È stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996. L'edificio è a pianta ottagonale (lato esterno: 10,30 m intervallo tra le torri più diametro di ogni torre: 7,90 m) e a ogni spigolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale (lato 2,70 m), mentre l'ottagono che corrisponde alla corte interna ha lati la cui misura varia tra i 6,89 m e i 7,83 m. Il diametro del cortile interno è di 17,86 m. Il diametro dell'intero castello è di 56 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,90 m. Le torri sono alte 24 m e superano di poco l'altezza delle pareti del cortile interno (20,50 m). Castel del Monte su Wikipedia Castel del Monte (Q215897) su Wikidata
Cava dei dinosauri
  • 40.80636216.621412 Cava dei dinosauri (Cava Pontrelli), SP235. Trentamila orme di dinosauri rinvenute nel 1999. Le impronte risalgono al Cretacico superiore, tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa, quando il clima in Puglia era di tipo tropicale (caldo umido), e testimoniano la presenza di oltre duecento animali, appartenenti a cinque gruppi diversi di dinosauri, erbivori e carnivori. Le dimensioni delle impronte variano dai 5 – 6 cm fino ai 40 – 45 cm, facendo supporre di trovarsi di fronte ad animali alti fino a 10 metri. Lo stato di conservazione delle impronte è dovuto probabilmente alla presenza di un terreno paludoso dal fondo fangoso, con tappeti di alghe che hanno permesso la cementazione dell'impronta.
Pulo di Altamura
  • 40.88969516.5683193 Pulo di Altamura, SP157 (nella Murgia Nord, nei pressi della Grotta di Lamalunga). Si presenta come la più grande dolina carsica locale, larga circa 550 metri e profonda 95 metri. Ha pareti scoscese ma erbose, con uno stretto sentiero che scende fino sul fondo dove è presente un tappeto di terra fertile e coltivata. Alla base del Pulo si apre un inghiottitoio (punto della superficie carsica dove l'acqua penetra nel sottosuolo). Le doline per via della loro conformazione permettono la presenza di alcune particolari condizioni (protezione dai venti, basse temperature sul fondo, terreni ricchi di minerali) permettono un habitat che ospita flora e fauna inusuale per la zona (ad esempio il corvo reale). Su una parete rocciosa vi sono alcune caverne. Inoltre i manufatti litici ritrovati testimoniano che le caverne che si aprono nella parete furono abitate nel paleolitico. Risulta importante l'osservazione dei fronti della dolina. In molte zone, le testate degli strati rocciosi che sporgono dalle pareti sembrano convergere a formare un blanda sinclinale, a conferma dell'origine da crollo della dolina affermata da Colamonico nel 1919. È molto probabile che il solco erosivo di nord-est più di due milioni di anni fa fosse in sotterraneo e che in corrispondenza del Pulo avesse il suo recapito finale in un inghiottitoio allargatosi via via in tal misura da annullare l'effetto arco delle rocce sovrastanti e collassare. La parete settentrionale del Pulo presenta più livelli di grotte e cunicoli, che possono definirsi cavità di interstrato. Pulo di Altamura su Wikipedia Pulo di Altamura (Q3925508) su Wikidata
  • 41.11688116.4866084 Cattedrale di Ruvo (Ruvo di Puglia). Antica grande cattedrale in romanico-pugliese, è di estrema importanza il suo rosone, attualmente in fase di studio per diventare patrimonio UNESCO. La Cattedrale presente anche accenni all'arte greco-bizantina, araba e gotica. Sottostante essa sorge il suo Ipogeo, dove sono presenti rovine greco-romane, dai meravigliosi mosaici e tombe di epoca peuceta. Concattedrale di Ruvo di Puglia su Wikipedia concattedrale di Ruvo di Puglia (Q2942767) su Wikidata
  • 41.11384716.4859615 Museo Archeologico Nazionale "Jatta" (Ruvo di Puglia). All'interno è custodita una tra le più grandi collezioni al mondo di arte greca, classica ed ellenistica. Il museo è organizzato in sole 5 stanze che contengono più di 2000 reperti archeologici, tra vasi greci, elementi d'arredo, armature greche, giocattoli ed epigrafi romani. Al suo interno è custodito il pezzo più pregiato della collezione, il Vaso di Talos, famoso per la sua rivoluzione artistica che impone ancora oggi un incognita sull'arte vaseria greca. Il vaso viene spesso trasferito in viste provvisorie nei musei di New York o al British Museum. Museo archeologico nazionale Jatta su Wikipedia Museo archeologico nazionale Jatta (Q3867701) su Wikidata
  • 41.02457416.4308516 Bosco Scoparella (Ruvo di Puglia). Bosco comunale di Ruvo, è tra le poche tracce rimaste della flora naturale delle Murge e della Terra di Bari. E' un fitto bosco composto da rovi, mandorleti, betulle, pini, lecci e querce secolari.
  • 41.03037516.428817 Jazzo del Demonio, SP238 (Ruvo di Puglia). Lo Jazzo del Demonio è una piccola valle all'interno del bosco di Ruvo "Scoparella", dove è presente un antica struttura seicentesca abbandonata utilizzata come rifugio per i pastori, e veniva usato per il pascolo. Vicino ad essa sorge una mastodontica quercia antica, e poco distante è presente il ponte dell'acquedotto.
Arco di Traiano
Ponte romano sull'Ofanto
  • 41.22749516.0462558 Arco di Traiano (Porta romana, arco di Terenzio, porta Varrone o Varrense), SP231 (Canosa di Puglia). Arco onorario datato all'epoca di Traiano (II sec. d.C.) ed edificato lungo la via Traiana in prossimità dell’ingresso alla città. Arco di Traiano (Canosa) su Wikipedia Arco di Traiano (Q3621793) su Wikidata
  • 41.2295216.0198629 Ponte romano sull'Ofanto. Il ponte Romano sull'Ofanto del I secolo d.C. permetteva il passaggio della Via Traiana da una parte all'altra del fiume (ed è stato utilizzato per il traffico stradale fino agli anni settanta), venne ricostruito ex novo nel medioevo e restaurato ancora una volta nel 1759. La base è costituita da quattro piloni a forma di punta di lancia e cinque arcate diseguali.
  • 41.29638916.15166710 Sito archeologico di Canne. Canne su Wikipedia Canne (Q568611) su Wikidata
Pulicchio di Gravina
  • 40.90402816.42245611 Pulicchio di Gravina (a circa 10 km a nord di Gravina in Puglia in prossimità della SP 238). È una dolina carsica una delle più grandi cavità carsiche della Puglia dopo il Pulo di Altamura. Si differenzia da quest'ultimo per la lieve ripidità delle pareti e per l'assenza di grotte. Il diametro massimo è pari a 530 metri e un dislivello di 87 metri. L'origine del Pulicchio di Gravina è, in modo analogo al Pulo di Altamura, a Gurio Lamanna e ad altre doline del territorio, spiegabile attraverso il carsismo, ossia la doppia azione, fisica (erosione) e chimica (dissoluzione), cui i calcari delle Murge sono stati sottoposti nel corso dei millenni (e continuano a essere sottoposti). Pulicchio di Gravina su Wikipedia Pulicchio di Gravina (Q16592947) su Wikidata
Gurio Lamanna
  • 40.9088516.42576112 Gurio Lamanna (Gurlamanna) (al confine con Altamura nelle immediate vicinanze del Pulicchio di Gravina e della grave Tre Paduli). È una forma carsica a forma di stemma situata nell'altopiano delle Murge. È "una delle più grandi cavità carsiche murgiane". La dolina ha un perimetro esterno di oltre 3 chilometri, una larghezza media di circa 900 metri e un dislivello massimo di 38 metri. Le pareti hanno una pendenza lieve in confronto con il vicino Pulicchio di Gravina. Il fondo della dolina è piatto "come una tavola"; una tale distesa così piatta è assai rara nel paesaggio brullo e stepposo e quasi dappertutto collinare delle Murge. L'origine del bacino carsico di Gurio Lamanna non può che essere di natura carsica. L'acqua proveniente dal relativo bacino idrografico ha lentamente eroso (secondo la solita doppia azione meccanica e chimica dei fenomeni carsici) l'area, generando l'estesa area piatta colma di terreno fertile che oggi si vede. Gurio Lamanna su Wikipedia Gurio Lamanna (Q55423516) su Wikidata

Masserie fortificate

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  • 40.86222516.37611713 Masseria Calderoni, Contrada Calderoni, Gravina in Puglia. Questa masseria costituisce un esempio di masseria da campo, vale a dire una masseria costruita per la gestione di poderi agricoli, e non per ospitare il bestiame. L'edificio, risalente al 1530 circa, fu costruito da un non meglio conosciuto ordine religioso. In seguito la masseria fu acquistata dalla famiglia Calderoni di Gravina in Puglia che nel XVII secolo (1620 ca) ampliò sensibilmente la masseria e che nel 1758 riadattò la stalla principale. L'abitazione patronale e la cappella presentano affreschi risalenti al XVII secolo. Il complesso è composto da tre edifici, che delimitano su tre lati un cortile. L'edificio principale era utilizzato come abitazione padronale, e presenta ancora oggi alcuni elementi, che dovevano concorrere alla difesa della masseria, come il torrino centrale, sormontato da una cupola con quattro feritoie; e una garitta pensile, anch'essa dotata di feritoie. Inoltre anche i muri a secco attorno alla masseria (alti cinque metri e larghi tre) potevano essere utili in caso di eventuale attacco nemico. Sul lato sinistro dell'abitazione principale è presente un altro edificio, con un piano terra che serviva come abitazione dei braccianti stagionali, e un piano superiore usato come casa del fattore.
  • 40.84610716.48193914 Masseria Santa Teresa. La masseria Santa Teresa sorge a Nord-Ovest rispetto all'abitato di Altamura, poco distante dalla zona di Parisi vecchia. Il complesso attualmente visibile risale agli anni a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, ma l'area era senza dubbio utilizzata in tempi più remoti, come attesta la presenza di una neviera per la raccolta della preziosa neve in inverno e di grotte ormai chiuse dove si collocavano pozzi, cucine, cantine, cunicoli. La masseria fu acquistata nella prima metà del Seicento dai frati Carmelitani Scalzi giunti in quegli anni ad Altamura, appartenenti all'ordine di Santa Teresa d'Avila, vissuta nel Cinquecento.
  • 40.92206516.57572915 Masseria De Angelis, Strada per il Pulo (SP 157), Contrada Parco La Mena, +393336729237. Il nucleo più antico, vale a dire l'abitazione dei fattori e la maggior parte degli edifici produttivi, fu costruito probabilmente all'inizio del XVII secolo, anche se le addizioni più importanti, tra cui la residenza patronale, risalgono al 1893. Questa masseria da campo, quindi destinata alla gestione di poderi agricoli, era complementare alla masseria da pecora “Corte Cicero”, che si trovava nella medesima proprietà della famiglia Viti di Altamura.
  • Masseria Dominante. Il complesso serviva probabilmente come residenza di campagna per ricchi. Il corpo centrale, l'abitazione, si colloca in posizione sopraelevata rispetto agli altri manufatti. Essa si distingue per la presenza di uno zoccolo, che la sopraeleva rispetto al terreno; di un torrino centrale, usata come piccionaia, e di aperture murate sul lato destro, che probabilmente conducevano ad ambienti sotterranei (cantine o depositi). A destra di questo fabbricato si trovano altri edifici (che oggi hanno gli ingressi murati), usati come dimore della servitù e come rimesse per carrozze e calessi. A sinistra del corpo centrale invece ci sono: un recinto con muri a secco, una stalla, due stanze usate dai guardiani del bestiame, e un forno.
  • 40.75102916.64670816 Masseria Jesce, +393401671065. Costruita lungo l'Appia Antica, si trova su un terreno abitato fin dal I e II millennio a.C. Il nucleo originario dell'odierno fabbricato risale ai secoli XV-XVI e consta di numerosi ampliamenti e adattamenti successivi. Al piano terra vi erano sia ambienti usati come abitazione, sia altri ambienti usati come stalle e depositi; questi ultimi si trovano ad altezze diverse, a causa del dislivello del terreno su cui sorge la dimora. Caratteristiche di questo complesso sono le garitte pensili, usate per scopi difensivi. Nell'insieme, questo processo di trasformazione dell'edificio iniziale ha portato a una struttura originale e atipica in rapporto alle altre masserie.
    Il complesso di Jesce consta peraltro di un pregevole insediamento rupestre con struttura ad anfiteatro. Di particolare interesse storico-artistico è la cripta, posta al di sotto della masseria e collegata a quest'ultima, dedicata a San Michele Arcangelo, con affreschi raffiguranti episodi del ciclo mariano.
  • 40.87648416.48562817 Masseria Marvulli, Strada Vicinale Azzarelli. Il complesso, è costituito da una masseria fortificata e da una cappella, costruita per permettere ai contadini di assistere alle funzioni religiose dei giorni festivi senza allontanarsi dai campi. La masseria presenta l'unico ingresso sul lato sud, sormontato da un arco a tutto sesto e da una caditoia, che serviva per colpire i nemici, stando allo stesso tempo al riparo. Le finestre sono concentrate al primo piano, dove probabilmente risiedeva il proprietario; mentre se ne trovano poche al piano terra, sempre per ragioni difensive. Attorno alla masseria, oltre alla cappella, si trovano numerosi jazzi (insiemi di recinti con muri a secco, costruiti per proteggere il bestiame). La cappella si caratterizza per la presenza di cavità sotterranee, usate come depositi.
  • Masseria Solagne. La masseria, in origine era probabilmente destinata a ricovero per le pecore, ma successivamente vi sono stati aggiunti altri edifici ad uso abitativo ed agricolo. Nell'edificio principale il piano terra era destinato alla lavorazione casearia e a deposito agricolo; mentre il primo piano era usato come abitazione da parte del proprietario. La caratteristica principale di questo manufatto è però il torrino (usato come piccionaia), provvisto anche di merli e che permetteva di controllare la zona circostante. Sul lato destro della costruzione si trovavano manufatti destinati al ricovero del bestiame. Sul lato destro invece c'erano le dimore di pastori e lavoratori stagionali; delle stalle; e un pagliaio, cioè un ambiente utilizzato come deposito della paglia. Lo jazzo invece, la parte più antica di questa masseria, era distaccato rispetto a questo gruppo di edifici. Questa masseria infatti nacque come masseria per pecore, lungo un tratturo usato durante la transumanza: tale uso è testimoniato dalla presenza di dimore per pastori, e di ambienti destinati all'abitazione del funzionario, che riscuoteva le tasse legate all'uso della masseria.
  • 40.85600816.51706918 Masseria Laudati, via Ceraso-Ruvo, cs 286, +393358329649. Questa masseria si caratterizza soprattutto per la presenza di una cappella con una volta a stella ornata da una croce di Malta con punte a coda di rondine e lo stemma della famiglia Laudati (un leone rampante) in posizione centrale. Sul fianco occidentale della cappella si trova il fabbricato principale del complesso, costruito nel Settecento, ma modificato nell'Ottocento, con l'aggiunta di fabbricati che chiudono la corte, mentre fu costruito un portale d'ingresso con arco. Esso deriva il suo disegno originario dal modello della masseria Jesce.


Cosa fare

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A tavola

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Sicurezza

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Altri progetti

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