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Verrucano Lombardo

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Verrucano Lombardo
SiglaVER
RangoFormazione
Caratteristiche litologiche
Litologiaalternanze di arenarie e conglomerati
Spessore e variazionida 20 a 500 m
EtàPermiano superiore
Ambiente di formazionefluviale
Rapporti stratigrafici
Formazione sovrastanteServino
Formazione sottostanteConglomerato del Ponteranica; Formazione del Collio; Pietra Simona; Vulcaniti del Varesotto, Auccia, Dosso dei Galli
Formazione eteropicaArenarie di Val Gardena
Formazione a Bellerophon
Unità strutturale di appartenenzaDominio Sudalpino

Il Verrucano Lombardo è un'unità geologica di età tardo-permiana, affiorante nel Dominio Sudalpino lombardo e nel Trentino occidentale.

Il nome verrucano deriva dal Monte Verruca, nella zona del Monte Pisano in Toscana, dove si trova un conglomerato simile, ma di età triassica, e venne introdotto per la prima volta da Assereto e Casati in occasione del "Simposio internazionale sul Verrucano", che si tenne a Pisa nel 1965.

Descrizione e ambiente sedimentario

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Si tratta di depositi silicoclastici[1] continentali, di colore rosso, caratterizzati da alternanze di arenarie e conglomerati sedimentatisi in ambiente fluviale.

Il Verrucano è composto da conglomerati a granulometria molto variabile, cui si alternano arenarie a grana medio-grossolana, con composizione quarzoso-feldspatica, abbondante matrice e cemento siliceo-argilloso, compatte, che localmente passano a siltiti e peliti. Caratteristico il colore rossastro indicante forte ossidazione del sedimento. I conglomerati sono costituiti in parte da frammenti litici di quarzo latteo e rosa, rocce vulcaniche e in parte metamorfiche. Queste rocce si sono originate da depositi di conoide alluvionale e piana alluvionale sedimentatisi in aree continentali a clima arido o semi-arido (a paleo-latitudini verosimilmente tropicali), drenate da corsi d'acqua a regime torrentizio di tipo intrecciato o meandriforme. Erano quindi aree caratterizzate da apporti sedimentari concentrati e massicci con cadenza stagionale, separati da lunghi periodi di magra, con intensa ossidazione dei sedimenti. I depositi derivanti da un contesto di questo tipo mostrano una stratificazione lenticolare, a volte anche alla scala dell'affioramento, con bruschi contatti verticali (sovente erosivi) e frequenti passaggi laterali di facies. Sono talora osservabili anche strutture sedimentarie da corrente (laminazioni parallele e incrociate) e frequenti inclusi pelitici derivati dall'erosione e dal trasporto di frammenti di materiale fangoso da parte delle correnti fluviali. Non è mai stata segnalata la presenza di fossili.

La composizione del Verrucano indica una origine dei depositi per erosione in parte del basamento metamorfico, in parte delle coperture vulcaniche e terrigene Permiane.

Gli spessori massimi dell'unità variano da 100 a 500 metri tra il Lario e le Giudicarie; gli spessori minori si registrano lungo il crinale orobico (da 20 a oltre 200 metri).

Rapporti stratigrafici e datazione

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Data l'assenza di fossili diagnostici, l'età della formazione è desunta per via indiretta dalla sua posizione stratigrafica. L'unità poggia tramite una marcata discorformità stratigrafica sia sul basamento metamorfico che sui depositi continentali silicoclastici e vulcanici del Permiano Inferiore. Il limite superiore è invece dato dalla base del Servino, risalente al Triassico Inferiore. L'età di deposizione del Verrucano Lombardo è quindi, per interpolazione, il Permiano Superiore (Tatariano). Questa datazione è confermata da quella delle formazioni che si sviluppano verso oriente lateralmente al Verrucano Lombardo: le Arenarie di Val Gardena e la Formazione a Bellerophon, databili in base al loro contenuto faunistico e floristico.

Data la grande eterogeneità di questa unità, finora non è ancora stata identificata una sezione-tipo.

  1. ^ Depositi composti da frammenti (clasti) di rocce preesistenti erosi e risedimentati dagli agenti atmosferici, a composizione prevalentemente silicatica.
  • Assereto R., Casati P. (1965). Revisione della stratigrafia permotriassica della Val Camonica meridionale (Lombardia). Riv. It. Paleont. Strat., v. 71, pp. 999–1097, Milano.
  • Assereto R., Casati P. (1966). Il "Verrucano" nelle Prealpi Lombarde. Atti del Symposium sul Verrucano (Pisa-settembre 1965). Soc. Tosc. Sc. Nat., 247-265, Arti Grafiche Pacini Mariotti, Pisa.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Quaderno APAT (PDF) [collegamento interrotto], su apat.gov.it.
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