The Bachelor - L'uomo dei sogni
The Bachelor - L'uomo dei sogni | |
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Paese | Italia |
Anno | 2003 |
Genere | reality |
Edizioni | 1 |
Puntate | 5 |
Durata | 120 min |
Lingua originale | italiano |
Realizzazione | |
Conduttore | Cristina Parodi |
Regia | Duccio Forzano |
Autori | Barbara Boncompagni, Christophe Sanchez, Fabrizio Gasparetto |
Musiche | Massimo Idà |
Scenografia | Emanuela Trixie Zitkowsky |
Costumi | Nuccia Gatti |
Fotografia | Massimo Pascucci |
Produttore esecutivo | Massimiliano Lancellotti (Mediaset), Daniela Buonvino (Magnolia) |
Casa di produzione | Magnolia, Warner Bros. Television, Telepictures Productions |
Rete televisiva | Canale 5 |
The Bachelor - L'uomo dei sogni è stato un reality show trasmesso da Canale 5 in prima serata dal 26 giugno 2003 per cinque settimane.
Condotto da Cristina Parodi e diretto da Duccio Forzano, il programma era basato su un format di origine statunitense e trasmesso dalla ABC nel 2002, intitolato anch'esso The Bachelor.[1]
La versione italiana è stata adattata da Barbara Boncompagni, Fabrizio Gasparetto e Christophe Sanchez.[2]
La trasmissione
[modifica | modifica wikitesto]L'obiettivo della trasmissione era trovare la donna ideale per il "bachelor" ("lo scapolo") protagonista della trasmissione, rappresentato nell'unica edizione realizzata da Francesco Peccarisi, ex calciatore pugliese e imprenditore.[1][3] Da una suite di un lussuoso hotel di Roma, poteva osservare la vita di venti ragazze dai 22 ai 30 anni che vivevano all'interno di una villa a Ronciglione (VT) per contendersi lo "scapolo d'oro".[1] Peccarisi osservava così gli incontri di ciascuna delle ragazze con famiglia e amici, valutandone quindi i modi con un occhio di riguardo al bon ton,[4] avendo anche la possibilità di incontrare le pretendenti in cene a lume di candela o weekend in capitali europee.[1][5]
Durante la puntata settimanale, in onda in prima serata, la conduttrice Cristina Parodi commentava da uno studio i filmati registrati durante l'ultima settimana insieme ai protagonisti.[1]
Dopo cinque puntate delle sette previste (la chiusura fu anticipata a causa dei bassi ascolti), Peccarisi scelse come "donna ideale dell'uomo dei sogni" la genovese Sabrina Poddine, che vinse un anello di fidanzamento del valore di 15.000 euro.[1]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]La trasmissione non raccolse i consensi del pubblico e della critica, che reputava ormai troppo abusata la formula del corteggiamento in televisione, rappresentata già da diversi programmi tra i quali Uomini e donne.[2][6]
In particolar modo, il reality fu battuto negli ascolti dal diretto concorrente in onda su Rai 1, la trasmissione di Antonella Clerici Adesso sposami, anch'essa incentrata su temi sentimentali; la prima puntata del programma di Cristina Parodi ottenne infatti poco più di tre milioni di ascoltatori e uno share del 16,88%, risultato nettamente inferiore ai quattro milioni e 417.000 (25,31%) sintonizzati su Rai 1.[7] Il produttore Giorgio Gori motivò i bassi ascolti affermando che a causa della stagione estiva il bacino d'ascolto era più anziano e meno interessato a questo tipo di produzione.[8]
A causa del suo insuccesso, la trasmissione fu ridotta a cinque puntate rispetto alle sette previste.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Baroni, pp. 36-37.
- ^ a b Grasso, p. 56.
- ^ Cristina Zagaria, Il principe azzurro? In tv, in la Repubblica, 28 giugno 2003. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ Sebastiano Messina, Più che principe è un abile cocomeraro, in la Repubblica, 14 luglio 2003. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ Leandro Palestini, La tv resuscita l'harem, in la Repubblica, 25 giugno 2003. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ Sebastiano Messina, Ecco il principe ma dov'è Cenerentola?, in la Repubblica, 27 giugno 2003. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ Rai batte Mediaset nella sfida dei reality, in la Repubblica, 27 giugno 2003. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ La Parodi sconfitta dalla Clerici, in la Repubblica, 28 giugno 2003. URL consultato il 13 maggio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Joseph Baroni, Dizionario della televisione, Raffaello Cortina Editore, 2005, ISBN 88-7078-972-1.
- Aldo Grasso (a cura di), Enciclopedia della televisione, 3ª ed., Garzanti Editore, 2008, ISBN 978-88-11-50526-6.