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Tommy Morrison

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tommy Morrison
Tommy Morrison nel 2011
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza188 cm
Peso100-106 kg
Pugilato
CategoriaPesi massimi
Carriera
Incontri disputati
Totali52
Vinti (KO)48 (42)
Persi (KO)3 (3)
Pareggiati1
Palmarès
1993Titolo mondiale WBO massimi
1995 Titolo mondiale IBCmassimi
 

Tomas David Morrison (Gravette, 2 gennaio 1969Omaha, 1º settembre 2013) è stato un pugile e attore statunitense.

Dopo una brillante carriera da dilettante, nel 1988 diventa professionista. Nel 1993 diventa campione dei pesi massimi WBO, battendo ai punti il 44enne George Foreman, difendendo successivamente il titolo contro Tim Tomashek prima di passare il testimone a Michael Bentt. Nel 1995 riconquista la cintura mondiale IBC battendo Donovan Ruddock. Nel match a seguire verrà sconfitto dalla star inglese Lennox Lewis. Durante la sua carriera fu spesso indicato dai giornali come "La speranza bianca", essendo stato l'unico pugile bianco riuscito, negli anni novanta, ad affermarsi in una categoria di peso dominata da atleti neri. Il soprannome "The Duke", invece, gli venne affibbiato perché Morrison sosteneva di essere pronipote dell'attore John Wayne (soprannominato a sua volta "The Duke").[1] Recitò anche nel film Rocky V a fianco di Sylvester Stallone nel 1990, nel ruolo del pugile esordiente Tommy Gunn.

Caratteristiche tecniche

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Pugile professionista con uno stile spiccatamente aggressivo dotato di un fisico imponente, di grande potenza e di una non comune velocità di tronco e braccia, Morrison aveva nel gancio sinistro un colpo terribilmente travolgente. Oltre a essere abile nella corta distanza, da cui sferrava potenti montanti e rapidissime combinazioni, era anche un notevole power-puncher ed un ottimo incassatore.

Carriera amatoriale

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Tomas David Morrison nacque a Gravette, in Arkansas, nel 1969. La sua infanzia fu molto difficile, a causa dei problemi che gravavano sulla sua famiglia: sua madre Diana fu accusata di omicidio, suo padre univa il vizio dell'alcol con quello delle percosse per i familiari, mentre suo fratello fu condannato a quindici anni di carcere per stupro.[2] Cominciò a boxare in giovanissima età, a tredici anni, falsificando i documenti per poter combattere "regolarmente" in competizioni locali, per i quali l'età minima era di ventuno.[2][3] Dopo il divorzio dei genitori iniziò a dedicarsi a tempo pieno al pugilato, vincendo ben 315 incontri KO (su un totale di 343 vittorie, a fronte di 24 sconfitte e 1 no contest).[4] Vinse anche una gara di Golden Gloves,[2] e si qualificò alle Olimpiadi di Seul, venendo però sconfitto al primo turno da Ray Mercer, che in Asia avrebbe poi vinto la medaglia d'oro.[2][3] La sua avvenenza e il suo stile attirarono le attenzioni di Sylvester Stallone, che, nel 1989, lo mise sotto contratto per Rocky V e costruì sul suo fisico e i suoi modi il personaggio di Tommy "The Machine" Gunn.[2][3]

Carriera professionistica

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Tommy Morrison (a sinistra), Steve Lott e Sylvester Stallone il 6 giugno 1990

Il 1989 fu l'anno del debutto professionistico. Fino al 1991, Morrison riportò 28 vittorie consecutive, di cui ben 23 per KO.[5] La WBO gli consentì dunque di competere per il titolo mondiale, affrontando Ray Mercer ad Atlantic City il 18 ottobre. Morrison partì benissimo, e colpì il rivale con combinazioni veloci e potenti. Mercer incassò di tutto e, non appena Morrison mostrò segni di stanchezza, lo punì, alla quinta ripresa, con uno dei KO più cruenti della storia della boxe.[6] Pochi mesi dopo, Morrison tornò sul ring, collezionando nuove vittorie. Nel 1993 affrontò il 44enne George Foreman per il vacante titolo WBO dei massimi. L'incontro si svolse il 7 giugno, a Las Vegas, e Morrison, contro ogni pronostico, abbandonò il suo solito stile aggressivo a favore di un combattimento a breve distanza. La sua tattica si rivelò vincente: Morrison si aggiudicò l'incontro ai punti, diventando il nuovo campione del mondo.[7] Morrison non conservò a lungo il titolo: dopo una facile difesa contro Tim Tomashek, il pugile di Gravette incappò nei micidiali colpi di Michael Bentt, perdendo il titolo alla prima ripresa, a quasi quattro mesi dalla vittoria su Foreman.[8] Nello stesso periodo, inoltre, prese a pugni uno studente dell’università dello Iowa, perché a suo dire lo stava fissando in modo strano.[9] Morrison si dichiarò colpevole e pagò una multa di $ 310, ma si proclamò innocente.[10]

Nei due anni successivi continuò a collezionare vittorie e, il 10 giugno 1995, si aggiudicò il titolo pesi massimi International Boxing Council, battendo Donovan Ruddock per knock-out tecnico al sesto round. Anche questa volta, però, non riuscì a conservare il titolo a lungo, perdendolo pochi mesi dopo contro Lennox Lewis, con un KO alla sesta ripresa.[5] Nonostante questa sconfitta, Morrison venne contattato da Don King, che lo convinse a rilanciarsi. Il pugile firmò un contratto di dieci milioni di dollari per tre incontri, il primo dei quali nel 1996 contro Arthur Weathers in Nevada.[2] Ma a poche ore dall'incontro, Morrison venne trovato positivo a un test per l'HIV[11][12][13] e, di conseguenza, fu sospeso dalla Commissione Atletica del Nevada.[14] Il pugile, che aveva inutilmente cercato di sottrarsi al controllo (obbligatorio in Nevada per gli incontri di pugilato), non ebbe altra scelta che ammettere pubblicamente la sua malattia[15][16] e, contestualmente, annunciò il ritiro dal pugilato.[14] La notizia sconvolse l'intero ambiente pugilistico americano, mettendo in allarme gli avversari del pugile, vecchi e nuovi: la sospensione della Commissione arrivò soltanto sette ore prima del combattimento, che per Morrison doveva essere una sorta di trampolino di lancio verso un possibile match con Mike Tyson.[17][18]

Il ritorno sul ring e la morte

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Nel 2007, dopo essersi interessato alle ipotesi alternative sull'AIDS,[19][20] dichiarò che il test del 1996 era stato falsificato e che non aveva mai contratto l'HIV.[21] Di conseguenza smise di considerarsi malato, interruppe qualsiasi terapia antiretrovirale[19][20] e decise di ricominciare la sua carriera agonistica, ottenendo la licenza dallo stato della Virginia Occidentale. Alla soglia dei 40 anni, Morrison tornò due volte sul ring, battendo John Castle per KO alla seconda ripresa e poi stendendo Matt Weishaar alla terza.[22] Chiuse così la sua carriera agonistica con un record di 48 vittorie (con 42 KO), tre sconfitte e un pareggio.[3]

Morrison morì il 1º settembre 2013 in un ospedale di Omaha, Nebraska, all'età di 44 anni. Secondo la moglie Trisha, morì a causa della sindrome di Guillain-Barré.[23][24] Invece, la madre Diana Morrison, poco prima del decesso del figlio, ammise che era in fin di vita devastato dall'AIDS.[24][25][26] Sempre nella stessa occasione raccontò che Morrison era infermo immobilizzato a letto da un anno.[23] Il certificato di morte di Morrison[27] riporta come immediate cause del decesso setticemia da Pseudomonas aeruginosa, che ha comportato una sindrome da disfunzione multiorgano e arresto cardiaco.[28][29] Si noti per inciso che normalmente lo P. aeruginosa, pur molto virulento ed ubiquitario, è incapace di sostenere seri quadri patologici in soggetti immunocompetenti[30][31][32].

Morrison è stato sepolto nel Cimitero Butler Creek a Sulphur Springs, Arkansas.

Carriera nel pugilato

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Risultati nel pugilato

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Risultato Record Avversario Metodo Round Data Città Note
Vittoria 48-3-1 Stati Uniti (bandiera) Matt Weishaar TKO 3 (8) 09/02/2008 Messico (bandiera) Domo de la Feria, Leon, Guanajuato, Messico
Vittoria 47-3-1 Stati Uniti (bandiera) John Castle TKO 2 (6) 22/02/2007 Stati Uniti (bandiera) Mountaineer Casino, Chester, Virginia Occidentale, Stati Uniti
Vittoria 46-3-1 Stati Uniti (bandiera) Marcus Rhode TKO 1 (10) 03/11/1996 Giappone (bandiera) Tokyo Bay NK Hall, Urayasu, Chiba, Giappone
Sconfitta 45-3-1 Regno Unito (bandiera) Lennox Lewis TKO 6 (12) 07/10/1995 Stati Uniti (bandiera) Convention Center, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti Perso il titolo pesi massimi International Boxing Council.
Vittoria 45-2-1 Canada (bandiera) Donovan Ruddock TKO 6 (12) 10/06/1995 Stati Uniti (bandiera) Municipal Auditorium, Kansas City, Missouri, Stati Uniti Vinto il titolo pesi massimi International Boxing Council vacante.
Vittoria 44-2-1 Stati Uniti (bandiera) Terry Anderson KO 7 (10) 01/05/1995 Stati Uniti (bandiera) Brady Theater, Tulsa, Oklahoma, Stati Uniti
Vittoria 43-2-1 Stati Uniti (bandiera) Marcellus Brown KO 3 (10) 05/03/1995 Stati Uniti (bandiera) Civic Assembly Center, Muskogee, Oklahoma, Stati Uniti
Vittoria 42-2-1 Stati Uniti (bandiera) Ken Merritt TKO 1 (10) 07/02/1995 Stati Uniti (bandiera) State Fair Arena, Oklahoma City, Oklahoma, Stati Uniti
Ritiro 41-2-1 Stati Uniti (bandiera) Ross Puritty SD 10 28/07/1994 Stati Uniti (bandiera) Convention Center, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 41–2 Stati Uniti (bandiera) Sherman Griffin UD 10 24/05/1994 Stati Uniti (bandiera) Brady Theater, Tulsa, Oklahoma, Stati Uniti
Vittoria 40–2 Stati Uniti (bandiera) Brian Scott KO 2 (10) 27/03/1994 Stati Uniti (bandiera) Expo Square Pavilion, Tulsa, Oklahoma, Stati Uniti
Vittoria 39–2 Samoa (bandiera) Tui Toia KO 3 (10) 20/02/1994 Stati Uniti (bandiera) Biloxi, Mississippi, Stati Uniti
Sconfitta 38–2 Stati Uniti (bandiera) Michael Bentt TKO 1 (12) 29/10/1993 Stati Uniti (bandiera) Civic Center, Tulsa, Oklahoma, Stati Uniti Perso il titolo pesi massimi WBO.
Vittoria 38–1 Stati Uniti (bandiera) Tim Tomashek TKO 4 (12) 30/08/1993 Stati Uniti (bandiera) Kemper Arena, Kansas City, Missouri, Stati Uniti
Vittoria 37–1 Stati Uniti (bandiera) George Foreman UD 12 07/06/1993 Stati Uniti (bandiera) Thomas & Mack Center, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti Vinto il titolo pesi massimi WBO vacante.
Vittoria 36–1 Stati Uniti (bandiera) Dan Murphy TKO 3 (10) 30/03/1993 Stati Uniti (bandiera) Kemper Arena, Kansas City, Missouri, Stati Uniti
Vittoria 35–1 Stati Uniti (bandiera) Carl Williams TKO 8 (10) 16/01/1993 Stati Uniti (bandiera) Reno-Sparks Convention Center, Reno, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 34–1 Stati Uniti (bandiera) Marshall Tillman KO 1 (10) 12/12/1992 Stati Uniti (bandiera) America West Arena, Phoenix, Arizona, Stati Uniti
Vittoria 33–1 Stati Uniti (bandiera) Joe Hipp KO 9 (10) 27/06/1992 Stati Uniti (bandiera) Bally's Hotel & Casino, Reno, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 32–1 Stati Uniti (bandiera) Art Tucker KO 2 (10) 14/05/1992 Stati Uniti (bandiera) Harrah's Marina Hotel Casino, Atlantic City (New Jersey), Stati Uniti
Vittoria 31–1 Stati Uniti (bandiera) Kimmuel Odum TKO 3 (10) 23/04/1992 Stati Uniti (bandiera) Foxwoods Resort, Mashantucket, Connecticut, Stati Uniti
Vittoria 30–1 Stati Uniti (bandiera) Jerry Halstead TKO 5 (10) 20/03/1992 Stati Uniti (bandiera) Caesars Palace, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 29–1 Stati Uniti (bandiera) Bobby Quarry TKO 2 (10) 16/02/1992 Stati Uniti (bandiera) Las Vegas, Nevada, Stati Uniti
Sconfitta 28–1 Stati Uniti (bandiera) Ray Mercer TKO 5 (12) 18/10/1991 Stati Uniti (bandiera) Convention Center, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti Per il titolo pesi massimi WBO.
Vittoria 28–0 Messico (bandiera) Ladislao Mijangos TKO 1 (10) 27/06/1991 Stati Uniti (bandiera) Bally's Las Vegas, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 27–0 Lettonia (bandiera) Yuri Vaulin TKO 5 (10) 19/04/1991 Stati Uniti (bandiera) Convention Center, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 26–0 Stati Uniti (bandiera) Pinklon Thomas RTD 1 (10) 19/02/1991 Stati Uniti (bandiera) Kemper Arena, Kansas City, Missouri, Stati Uniti
Vittoria 25–0 Stati Uniti (bandiera) James Tillis TKO 1 (8) 11/01/1991 Stati Uniti (bandiera) Trump Taj Mahal, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 24–0 Stati Uniti (bandiera) Mike Acey TKO 1 (6) 08/11/1990 Stati Uniti (bandiera) Bally's Las Vegas, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 23–0 Stati Uniti (bandiera) John Morton TKO 5 (6) 04/10/1990 Stati Uniti (bandiera) Mark Etess Arena, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 22–0 Stati Uniti (bandiera) Charles Woolard KO 2 (?) 09/06/1990 Stati Uniti (bandiera) Memorial Hall, Kansas City, Kansas, Stati Uniti
Vittoria 21–0 Canada (bandiera) Ken Lakusta UD 6 07/12/1989 Stati Uniti (bandiera) Mirage Hotel & Casino, Las Vegas, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 20–0 Stati Uniti (bandiera) Lorenzo Canady UD 6 14/11/1989 Stati Uniti (bandiera) South Mountain Arena, West Orange, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 19–0 Stati Uniti (bandiera) Charles Hostetter KO 1 (?) 26/10/1989 Stati Uniti (bandiera) Kemper Arena, Kansas City, Missouri, Stati Uniti
Vittoria 18–0 Stati Uniti (bandiera) Harry Terrell KO 1 (10) 17/10/1989 Stati Uniti (bandiera) State Fair, Phoenix, Arizona, Stati Uniti
Vittoria 17–0 Stati Uniti (bandiera) David Jaco KO 1 (6) 19/09/1989 Stati Uniti (bandiera) Veteran's Coliseum, Jacksonville, Florida, Stati Uniti
Vittoria 16–0 Stati Uniti (bandiera) Rick Enis TKO 1 (6) 05/09/1989 Stati Uniti (bandiera) Harrah's Hotel & Casino, Stateline, Nevada, Stati Uniti
Vittoria 15–0 Stati Uniti (bandiera) Jesse Shelby TKO 2 (6) 22/08/1989 Stati Uniti (bandiera) Showboat Hotel & Casino, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 14–0 Stati Uniti (bandiera) Mike Robinson KO 2 (6) 08/08/1989 Stati Uniti (bandiera) Bally's Park Place Hotel Casino, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 13–0 Stati Uniti (bandiera) Aaron Brown UD 10 03/07/1989 Stati Uniti (bandiera) Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 12–0 Stati Uniti (bandiera) Steve Zouski UD 4 25/06/1989 Stati Uniti (bandiera) Convention Center, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 11–0 Stati Uniti (bandiera) Ricky Nelson TKO 2 (6) 11/06/1989 Stati Uniti (bandiera) Trump Plaza Hotel, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 10–0 Stati Uniti (bandiera) Mike McGrady KO 1 (?) 14/05/1989 Stati Uniti (bandiera) Trump Plaza Hotel, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 9–0 Stati Uniti (bandiera) Lorenzo Boyd KO 2 (?) 22/04/1989 Stati Uniti (bandiera) Kansas City, Kansas, Stati Uniti
Vittoria 8–0 Stati Uniti (bandiera) Alan Jamison KO 1 (?) 29/03/1989 Stati Uniti (bandiera) Wichita, Kansas, Stati Uniti
Vittoria 7–0 Stati Uniti (bandiera) Lee Moore KO 2 (?) 24/02/1989 Stati Uniti (bandiera) Convention Center, Atlantic City, New Jersey, Stati Uniti
Vittoria 6–0 Stati Uniti (bandiera) Traore Ali TKO 4 (6) 09/02/1989 Stati Uniti (bandiera) Felt Forum, New York, New York, Stati Uniti
Vittoria 5–0 Stati Uniti (bandiera) Mike Foley KO 1 (?) 24/01/1989 Stati Uniti (bandiera) Great Falls, Montana, Stati Uniti
Vittoria 4–0 Stati Uniti (bandiera) Elvin Evans KO 1 (?) 17/01/1989 Stati Uniti (bandiera) Premier Center, Sterling Heights, Michigan, Stati Uniti
Vittoria 3–0 Stati Uniti (bandiera) Joe Adams KO 1 (?) 12/01/1989 Stati Uniti (bandiera) Oklahoma City, Oklahoma, Stati Uniti
Vittoria 2–0 Stati Uniti (bandiera) Tony Dewar KO 1 (?) 30/11/1988 Stati Uniti (bandiera) Cobo Hall, Detroit, Michigan, Stati Uniti
Vittoria 1–0 Stati Uniti (bandiera) William Muhammad KO 1 (4) 10/11/1988 Stati Uniti (bandiera) Felt Forum, New York, New York, Stati Uniti

Doppiatori italiani

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  1. ^ (EN) Remembering Tommy Morrison and the End of “The Great White Hope”, in realclearlife.com.
  2. ^ a b c d e f (EN) Tommy Morrison, in The Telegraph.
  3. ^ a b c d (EN) Tommy Morrison obituary, in The Guardian, 11 settembre 2013.
  4. ^ (EN) Seymour Rothman, Are these white hopes or wishful thinkers, su news.google.com, Toledo Blade, 16 febbraio 1991.
  5. ^ a b (EN) MORRISON GONE AT 44, BUT NOT FORGOTTEN, in ringtv.com.
  6. ^ (EN) James Slater, 25 years on: Ray Mercer’s brutal KO of Tommy Morrison still disturbs, 18 ottobre 2016.
  7. ^ (EN) TOM FRIEND, BOXING; Morrison Defeats Foreman By Decision, in Nytimes.com, 8 giugno 1993.
  8. ^ (EN) BOXING; Morrison Loses Fight, $7.5 Million, in Nytimes.com, 30 ottobre 1993.
  9. ^ Morrison KOs student in restaurant, Baltimore Sun, 8 dicembre 1993.
  10. ^ (EN) Morrison pleads guilty to assault, Tulsa World, 28 gennaio 1994.
  11. ^ (EN) Steve Springer, A New Fight: After Second HIV Test Is Positive, Reflective Morrison Takes Blame, in The Los Angeles Times, 16 febbraio 1996.
  12. ^ (EN) Tim Dahlberg, Tommy Morrison: drugs, denial and finally death, in South China Morning Post, 8 settembre 2013.
  13. ^ (EN) Another AIDS-denialist story will end badly (UPDATE: Tommy Morrison dies), su doubtfulnews.com, Doubtful News, 23 agosto 2013. URL consultato il 1º dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2014).
  14. ^ a b (EN) Selena Roberts, Morrison Plans One More Fight Despite His H.I.V. Diagnosis, The New York Times, 20 settembre 1996.
  15. ^ (EN) Kevin Conlon, Ex-boxer Tommy Morrison, 'Rocky V' co-star, dies, CNN, 2 settembre 2013.
  16. ^ Filmato audio CNN, SEE - 1996 Boxer Tommy Morrison announces HIV diagnosis, su YouTube, 2 settembre 2013. URL consultato il 1º dicembre 2014.
  17. ^ Morrison sieropositivo, boxe in ansia, in la Repubblica, 13 febbraio 1996, p. 44.
  18. ^ "Contro l'Aids farò come Magic", in la Repubblica, 17 febbraio 1996, p. 41.
  19. ^ a b (EN) Kent Sepkowitz, Deadly Disbelief, in Slate, 8 ottobre 2013.
  20. ^ a b (EN) Gregg Doyel, Morrison, Magic synonymous with HIV; that's where similarity ends, CBS, 2 settembre 2013.
  21. ^ (EN) Elizabeth Merrill, Morrison faces new allegations from former associate, ESPN Boxing, 10 giugno 2007.
  22. ^ Riccardo Crivelli, Morrison sul ring, in La Gazzetta dello Sport, 24 febbraio 2007.
  23. ^ a b (EN) Mitch Abramson, Tommy Morrison, former heavyweight champ who starred in ‘Rocky V,’ dead at 44, in New York Daily News, 2 settembre 2013.
  24. ^ a b (EN) Pedro Fernandez, Tommy Morrison near death from "ARC", in Ringtalk, 23 agosto 2013.
  25. ^ Alessandro Dionisi, Addio a Morrison, da Rocky V al dramma dell’Aids, su blogncc.com, NCC News, 3 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2013).
  26. ^ Giancarlo Calotti, Tommy Morrison, pugile, sieropositivo, su vitespeciali.it, Vite Speciali, 2 dicembre 2013. URL consultato il 2 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2016).
  27. ^ Certificate of Death - Tommy David Morrison (PDF), su tmz.vo.llnwd.net, TMZ, 5 settembre 2013. URL consultato il 5 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2013).
  28. ^ Nel certificato medico è riportato l'ordine cronologico degli eventi avversi delle 24 ore precedenti l'exitus, da cui si evince che la morte è avvenuta per setticemia sostenuta da pseudomonas aeruginosa, la quale ha condotto a sindrome da disfunzione multiorgano, la cui conseguenza secondo l'ipotesi endotossica, è stata la SIRS. Quest'ultima sindrome è causata generalmente da setticemia (ma non dalla sindrome di Guillain-Barré), in particolare da sepsi sostenute da gram negativi (come pseudomonas aeruginosa), che provoca un'infiammazione sistemica incontrollata con perdita dell'omeostasi, la quale a sua volta può provocare l'arresto cardiaco. La cascata dello shock sarebbe stata dunque: Batteriemia → Infezione → SIRS → Setticemia → Shock settico → Sindrome da disfunzione multiorgano → Arresto cardiaco.
  29. ^ Samer Kalaf, Tommy Morrison's Immediate Cause Of Death: Cardiac Arrest, su deadspin.com, Deadspin, 5 settembre 2013.
  30. ^ O nei soggetti non affetti da fibrosi cistica; in questa ultima tipologia di pazienti la p. aeruginosa può provocare infezioni estese, che possono causare la morte dei tessuti e il decesso per setticemia.
  31. ^ (EN) James A. Driscoll, Steven L. Brody e Marin H. Kollef, The Epidemiology, Pathogenesis and Treatment of Pseudomonas aeruginosa Infections, in Drugs, vol. 67, n. 3, febbraio 2007, pp. 351-368, ISSN 0012-6667 (WC · ACNP).
  32. ^ (EN) Tacconelli E., Tumbarello M. e Bertagnolio S., Multidrug-Resistant Pseudomonas Aeruginosa Bloodstream Infections: Analysis of Trends in Prevalence and Epidemiology, in Emerging Infectious Diseases, Citton R., Spanu T., Fadda G., n. 2, febbraio 2002, DOI:10.3201/eid0802.010121.
    «The association between isolation of MDR strains, HIV infection, and intravenous drug abuse (the most important HIV risk factor in Italy) is not an unexpected result. We have already demonstrated that hospitalized HIV-infected patients are at increased risk of acquiring nosocomial bloodstream infections compared with other immunocompromised hosts.»

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