Petit caprice (style Offenbach)
Petit caprice (style Offenbach) | |
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Battute introduttive del capriccio. Si può notare la diteggiatura con il solo secondo e quinto dito di ambo le mani. | |
Compositore | Gioachino Rossini |
Tonalità | do maggiore |
Tipo di composizione | capriccio parodistico |
Epoca di composizione | 1857-1868 |
Durata media | 3 min |
Organico | pianoforte |
Ascolto | |
(info file) | |
Il Petit caprice (style Offenbach) o Petit caprice dans le style d'Offenbach (in italiano Piccolo capriccio nello stile di Offenbach) è una composizione per pianoforte di Gioachino Rossini.
Appartiene al X volume della raccolta Péchés de vieillesse, scritta dal compositore in tarda età (1857-1868), e consiste in una parodia nella quale Rossini si prende gioco del collega Jacques Offenbach, burlandosi in particolare della sua fama di iettatore.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Rossini stimava Offenbach, tanto da definirlo Petit Mozart des Champs-Élysées («Piccolo Mozart dei Campi Elisi»).[1] Ma l'operettista francese nella Bella Elena aveva parodiato il terzetto Quand l'Helvétie est un champ de supplices[2] del Guglielmo Tell, trasformandolo in un «Trio patriottico» dal titolo Lorsque la Grèce est un champ de carnage.[3] Divertito, Rossini rispose traendo spunto da una diffusa maldicenza che bollava Offenbach come un portatore di malasorte.[4][5][6][7]
Secondo la leggenda, fu un amico italiano a riferire al compositore che il collega portava male e che in sua presenza si dovevano fare le corna. Rossini avrebbe risposto che, in tal caso, si sarebbe anche dovuto suonare il pianoforte alla stessa maniera, e avrebbe subito improvvisato un brano con i soli indici e mignoli delle due mani.[8]
La nomea che circondò Offenbach durante la vita (e che si sarebbe protratta anche dopo la morte ricadendo sui Racconti di Hoffmann) è riportata da Flaubert.[1][9]
«Dès qu'on entend son nom, il faut fermer deux doigts de la main droite pour se préserver du mauvais œil.»
«Appena si sente il suo nome, bisogna chiudere due dita della mano destra per preservarsi dal malocchio.»
Analisi
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la diteggiatura raccomandata dall'autore, il tema principale del capriccio si suona con il secondo e il quinto dito della mano destra atteggiata nel gesto delle corna.[10]
Lo schema ricorre più volte nel corso della composizione. Nella sezione introduttiva ambo le mani seguono questa diteggiatura, suonando in ottava; così anche nelle battute conclusive, quando eseguono invece due quartine di semicrome con pedale di sol.[10]
La parodia è condotta inoltre attraverso le citazioni: la sezione iniziale è mutuata da un tema della Vie parisienne,[5] mentre intorno alla metà del brano emerge la stilizzazione di un can can (ovvio richiamo al celeberrimo Galop infernal dell'Orfeo all'inferno).[6][11]
Rossini coniuga semplicità, virtuosismo e pseudoimprovvisazione in una caricatura benevola, non rancorosa, ma senz'altro pungente e ben riuscita.[4][5][11] Non manca chi come Macarini Carmignani ha letto nel carattere grottesco del Petit caprice - esplicito nell'indicazione di tempo Allegretto grotesco (sic) - un'anticipazione del gusto di Stravinskij.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Zaccagnini.
- ^ «Quando l'Elvezia è un campo di supplizi». In italiano il titolo è Allor che scorre de' forti il sangue.
- ^ «Quando la Grecia è un campo di massacri».
- ^ a b c Rognoni, p. 245.
- ^ a b c Bollettino del Centro rossiniano di studi, p. 76.
- ^ a b Bortolotto, p. 166.
- ^ Rattalino, p. 455.
- ^ Hanslick, p. 527.
- ^ Flaubert.
- ^ a b Rossini, pp. 3-9.
- ^ a b Scherliess, p. 109.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Eduard Hanslick, Geschichte des Concertwesens in Wien, vol. 2, Vienna, Braumüller, 1870. URL consultato il 7 maggio 2016.
- Luigi Rognoni, Gioacchino Rossini, Torino, ERI, 1968. URL consultato il 7 maggio 2016.
- Bollettino del centro rossiniano di studi, Pesaro, Fondazione Rossini, 1970. URL consultato il 7 maggio 2016.
- Mario Bortolotto, Consacrazione della casa, Milano, Adelphi, 1982, ISBN 978-88-45-90503-2. URL consultato il 7 maggio 2016.
- (DE) Volker Scherliess, Gioacchino Rossini: mit Selbstzeugnissen und Bilddokumenten, Berlino, Rowohlt, 1991, ISBN 978-34-99-50476-1. URL consultato il 7 maggio 2016.
- (EN) Gioachino Rossini, Piano works, New York, Alfred Music, 1998, ISBN 978-14-57-46946-6. URL consultato il 7 maggio 2016.
- Piero Rattalino, Guida alla musica pianistica, Varese, Zecchini, 2012, ISBN 978-88-65-40077-7. URL consultato il 7 maggio 2016.
- (FR) Gustave Flaubert, Dictionnaire des idées reçues, Pulsio, 2015, ISBN 978-23-71-13096-8. URL consultato il 7 maggio 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Guido Zaccagnini, Piano pianissimo: la musica e la iella, su rainews.it. URL consultato il 7 maggio 2016.