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Sinovite villonodulare pigmentosa

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Sinovite villonodulare pigmentosa
Specialitàreumatologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM727.02
MeSHD013586
eMedicine394649
Sinonimi
Sinovite nodulare pigmentosa

La sinovite villonodulare pigmentosa è una malattia proliferativa benigna della membrana sinoviale che costituisce talune articolazioni, in particolar modo quella del ginocchio.

Epidemiologia

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La maggior parte dei casi viene riscontrata in pazienti fra i 20 ed i 45 anni di età[1], ma sono stati riportati anche casi di alcuni bambini[2].

Si tratta di una malattia rara e non è ancora chiaro se debba essere considerata una lesione displastica (uno pseudotumore), o una neoplasia vera e propria. Diversi studi ipotizzano eziologie di vario tipo: neoplastico[3], post-traumatico, dismetabolico fino alla deviazione genetica.

La malattia si presenta con cellule della sinoviale pigmentate e iperplastiche, in due morfotipi principali: la forma localizzata (ca. 9 casi su un milione) e quella diffusa (ca. 2 casi su un milione) [4]. Colpisce generalmente le articolazioni, in particolare il ginocchio (ca. 80% dei casi) e meno frequentemente anche, spalle, caviglie, gomiti e dita della mano[4].

Forma localizzata

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Nella forma localizzata (nodulare) alcuni noduli peduncolati (costituiti da cellule sinoviali frammiste a cellule giganti di tipo fagocitico) aggettano nel cavo articolare. I noduli sono di solito da uno a tre e possono raggiungere anche notevoli dimensioni. In questo caso i sintomi sono sfumati ed intermittenti (gonfiore, lieve dolore diffuso), a volte sono assenti o confusi con altre patologie articolari minori.

Forma diffusa

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La forma diffusa (villonodulare) è caratterizzata da una proliferazione ed invasione piuttosto aggressiva del cavo articolare di numerosi villi e noduli sinoviali in grappolo (di colore variabile dal marrone al giallo e di dimensioni comprese tra 0,1 e 1 cm), associata ad idrartri-emartri recidivanti ed a notevole distruzione articolare. La sinovia si ispessisce e contiene emosiderina (che conferisce al tessuto un colorito brunastro)[5]. Questo tessuto può invadere l'osso adiacente, causando distruzione cistica. In questo caso i sintomi, anche se hanno una progressione lenta, possono essere più evidenti.

La diagnosi è confermata mediante biopsia e analisi istologica[1].

Questa malattia può avere un comportamento recidivante e richiedere un trattamento chirurgico aggressivo (come ad esempio la sinoviectomia, parziale o totale[6], per artroscopia o con chirurgia classica). Solo nei casi di lesioni estese e molto recidive può essere necessario ricorrere alla radioterapia[1].

In ogni caso è necessario tenere sotto controllo l'evolvere della malattia, tipicamente mediante imaging a risonanza magnetica[7].

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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