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Sangiaccato di Sjenica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sangiaccato di Sjenica
Сјенички санџак
Seniçe sancağı
Sangiaccato di Sjenica
Sangiaccato di Sjenica (1902-1912)
Informazioni generali
CapoluogoSjenica
Dipendente daImpero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1902
CausaIstituzione
Fine1912
CausaPrima guerra balcanica
Preceduto da Succeduto da
Impero ottomano (bandiera) Sangiaccato di Novi Pazar Regno di Serbia (bandiera) Regno di Serbia
Regno del Montenegro

Il sangiaccato di Sjenica (in turco Seniçe sancağı,[1] in serbo Сјенички санџак?, Sjenički sandžak) era una provincia di confine dell'Impero ottomano, esistito tra il 1902 e il 1912, con sede amministrativa nel comune di Sjenica. Faceva parte dell'allora vilayet del Kosovo.

Divisioni amministrative nel 1907, con i sangiaccati di Pljevlja e Sjenica nel nord-ovest.

A metà del XIX secolo, Sjenica iniziò ad acquisire importanza come luogo dove soggiornavano spesso i caimacam e i sanjak-bey di Novi Pazar.[2] Il sangiaccato ebbe origine nel 1902, dopo un'importante riorganizzazione del sangiaccato di Novi Pazar[3] che venne eseguita annettendo i distretti di Novi Pazar e Mitrovica al sangiaccato di Pristina, mentre le kaza di Berane e Rožaje vennero unite al sangiaccato di İpek. Dalle restanti quattro kaza - Sjenica, Bijelo Polje, Nova Varos e Vranes (Donji Kolasin), venne creato il sangiaccato di Sjenica, che confinava a est con Pristina, a sud con Pec e ad ovest con il sangiaccato di Pljevlja.[4]

Nell'area del sangiaccato di Pljevlja si incrociarono le politiche di Turchia, Austria-Ungheria, Serbia e Montenegro. Durante la crisi bosniaca (1908-1909), la kaza di Donjikolasin venne distaccata dal sangiaccato di Sjenica e unita al sangiaccato di Pljevlja.[4]

Durante la prima guerra balcanica (1912-1913), l'intera area del sangiaccato di Sjenica fu liberata nell'autunno del 1912 dagli eserciti di Serbia e Montenegro.[5] Secondo un comune accordo, la maggior parte del sangiaccato, compresa la stessa città di Sjenica, sarebbe appartenuta alla Serbia e una parte minore al Montenegro. Il sangiaccato Pljevlja fu di conseguenza sciolto e la linea finale di confine fu determinata da uno speciale accordo interstatale tra Serbia e Montenegro il 12 novembre 1913.[6]

  1. ^ (TR) Osman Yavuz Saral, Kaybettigimiz Rumeli, Boğaziçi Yayınları, 1975, p. 43. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  2. ^ (HR) Hazim Šabanović, Bosanski pašaluk: postanak i upravna podjela, Oslobodenje, 1959, pp. 96-97. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  3. ^ Мушовић, Ејуп (1976). „Новопазарско-пријепољски крај у турској административној подели”. Симпозијум Сеоски дани Сретена Вукосављевића (4): p. 164.
  4. ^ a b (SR) Ракочевић, Новица, Политичке и друштвене прилике, in Istorija srpskog naroda: pt. 1. Od Berlinskog kongresa do ujedinjenja 1878-1918, Srpska knjiiževna zadruga, 1983, p. 164. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  5. ^ (SR) Ђорђевић, Димитрије, На почетку раздобља ратова, in Istorija srpskog naroda: pt. 1. Od Berlinskog kongresa do ujedinjenja 1878-1918, Srpska knjiiževna zadruga, 1983, p. 89. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  6. ^ (SR) Милош Јагодић, Уређење ослобођених области Србије 1912-1914 : правни оквир: Organization of Serbia's Liberated Regions 1912-1914 : Legal Frame, Istorijski institut, 1º novembre 2010, p. 31, ISBN 978-86-7743-085-6. URL consultato il 19 ottobre 2021.

Voci correlate

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