NGC 4349
NGC 4349 Ammasso aperto | |
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NGC 4349 | |
Scoperta | |
Scopritore | James Dunlop |
Data | 1826 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Croce del Sud |
Ascensione retta | 12h 24m 08s[1] |
Declinazione | -61° 15′ 21″[1] |
Distanza | 7094[2] a.l. (2176[2] pc) |
Magnitudine apparente (V) | 7,4[1] |
Dimensione apparente (V) | 15' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Classe | II 2 m |
Età stimata | 207 milioni di anni[2] |
Altre designazioni | |
Cr 255; Mel 110; Lund 611; ESO 131-SC003; h 3389; GC 2912[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
NGC 4349 è un ammasso aperto visibile nella costellazione della Croce del Sud.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Si individua esattamente 1 grado a NNW della brillante stella Acrux; si presenta come un debole oggetto formato da una decina di minuti astri, appena in risalto su un campo stellare molto fitto. Le sue stelle più brillanti sono di decima magnitudine e sono invisibili attraverso un binocolo 10x50, attraverso il quale l'ammasso si mostra come una debole macchia chiara; con un telescopio da 100mm è possibile notare una quindicina di stelle fino alla magnitudine 12, molte delle quali allineate in senso nord-sud. Strumenti da 200mm di diametro permettono una completa risoluzione dell'oggetto.
Quest'ammasso si trova ad una declinazione fortemente australe, pertanto non è osservabile da molte delle regioni abitate dell'emisfero boreale, come l'Europa e quasi tutto il Nordamerica; da diverse regioni abitate dell'emisfero australe, al contrario, si presenza circumpolare.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e luglio.
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]NGC 4349 venne individuato per la prima volta da James Dunlop nel 1826, quando prestava servizio come sovrintendente dell'osservatorio del Nuovo Galles del Sud in Australia; l'astronomo John Herschel lo riosservò in seguito e lo inserì nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 2912.[4]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]NGC 4349 è un ammasso piuttosto ricco e concentrato, anche se le sue componenti sono in prevalenza deboli; la sua distanza è stimata attorno ai 2176 parsec (circa 7094 anni luce)[2] ed è quindi situato all'interno del Braccio del Sagittario, in una regione piuttosto ricca di stelle giovani e regioni H II associate a nubi molecolari giganti.
Con un'età stimata attorno ai 210 milioni di anni, quest'ammasso non presenta stelle delle classi spettrali O e B, le quali hanno già avuto modo di evolvere e probabilmente terminare il loro ciclo vitale; le sue stelle più massicce sono infatti giganti rosse, con una massa pari a circa 3,9 M⊙. Fra queste ve ne è una, nota come NGC 4349-127, che presenta una compagna di massa substellare, forse una nana bruna, identificata nell'ambito di una ricerca di pianeti extrasolari attorno a stelle evolute; questo sistema ha due caratteristiche interessanti: si trattava alla data della sua scoperta nel 2007 della stella più massiccia attorno cui orbita un simile oggetto, oltre che essere uno dei sistemi più giovani di questo tipo.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 4349. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ a b c d WEBDA page for open cluster NGC 4349, su univie.ac.at. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ Una declinazione di 61°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 29°; il che equivale a dire che a sud del 29°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 29°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 4349, su ngcicproject.org. URL consultato il 23 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ Lovis, C.; Mayor, M., Planets around evolved intermediate-mass stars. I. Two substellar companions in the open clusters NGC 2423 and NGC 4349, in Astronomy and Astrophysics, vol. 472, n. 2, settembre 2007, pp. 657-664, DOI:10.1051/0004-6361:20077375. URL consultato il 23 agosto 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 4349
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 4349 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 4349 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 4349 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 4349 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 4349 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 4349 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.