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Fenomeno di Raynaud

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Fenomeno di Raynaud
Mani che presentano il fenomeno di Raynaud
Specialitàimmunologia, reumatologia, dermatologia e cardiologia.
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM443.0
ICD-10I73.0
OMIM179600
MedlinePlus000412
eMedicine331197
Eponimi
Maurice Raynaud

Il fenomeno di Raynaud consiste in un vasospasmo eccessivo per uno stimolo fisiologico di vasocostrizione per stimoli simpatici (emozione, spavento) o passaggio da ambienti caldi a freddi, caratterizzato da insensibilità alle mani seguita da cianosi, pallore, dolore, formicolio, bruciore. Prende il nome dal medico francese Maurice Raynaud (1834-1881).

Nel 50% dei casi il fenomeno può essere secondario ad altre patologie; nel caso sia idiopatico prende il nome di sindrome di Raynaud, e talvolta è soprannominato ipersensibilità o "allergia" al freddo.[1]

Caratteristiche

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Pallore evidente su due dita

Il fenomeno di Raynaud si verifica soprattutto in quei distretti a maggior dispersione calorica e minore richiesta metabolica (più sacrificabili) cioè le dita (soprattutto quelle delle mani). È caratterizzato da tre fasi:

  1. La prima fase è quella caratterizzata da insensibilità ma non dolore ed è la fase ischemica con riduzione del flusso di sangue nelle singole arteriole segmentarie;
  2. la seconda fase cioè la fase della stasi venosa è caratterizzata da cianosi, pallore, formicolio, dolore;
  3. A volte quando tutto si risolve c'è la fase di iperemia reattiva.

Il fenomeno di Raynaud è considerato primitivo o idiopatico se si manifesta da solo e non si associa ad altre malattie. In questa forma tende a manifestarsi spesso nelle giovani donne e in particolare durante l'adolescenza e nei primi anni dell'età adulta. Si ritiene che il Raynaud idiopatico sia almeno in parte ereditario, sebbene non siano stati ancora identificati geni specifici.[1] Il fumo di sigaretta è un fattore in grado di aumentare la frequenza e l'intensità degli attacchi; secondo alcuni autori sembra giocare un ruolo anche una componente ormonale. Caffeina, estrogeni e beta-bloccanti non selettivi sono spesso elencati come fattori aggravanti, ma le evidenze che dovrebbero essere evitati non appaiono solide.[2]

Il fenomeno di Raynaud, o Raynaud secondario, si associa a un'ampia varietà di altre condizioni e malattie:

È clinica. Una foto del fenomeno è sufficiente per porre diagnosi, senza necessità di ricorrere a test di stimolazione al freddo. La videocapillaroscopia è l'esame di prima scelta per distinguere il fenomeno di Raynaud idiopatico da quello secondario a malattie dello scleroderma spectrum (sclerodermia, polidermatomiosite, connettivite mista). La videocapillaroscopia in questi pazienti presenta alterazioni tipiche: anse capillari ridotte in numero, zone avascolari, anse capillari giganti dette megacapillari, microemorragie.

Una diagnosi clinica è effettuabile mediante immersione delle mani in una bacinella di acqua fredda (si rileva un'ischemia delle dita, seguita a volte da cianosi e da una fase terminale di iperperfusione) o da una manovra compressiva effettuata dal paziente spingendo i palmi l'uno contro l'altro con le mani giunte a preghiera (segni evocabili in maniera più sfumata rispetto al precedente).

Nei pazienti che soffrono di fenomeno di Raynaud è importante evitare l'esposizione al freddo, utilizzando guanti e calze pesanti in modo da mantenere calde le estremità. Dal punto di vista farmacologico, nelle persone refrattarie al trattamento conservativo, molto efficaci sono i calcio antagonisti, che riducono il numero e la durata degli episodi di vasospasmo inducendo vasodilatazione delle arteriole periferiche. Nei casi più gravi si può ricorrere alla simpatectomia (simpatectomia toracica endoscopica)[8], una controversa procedura chirurgica.

  1. ^ a b Pistorius MA, Planchon B, Schott JJ, Lemarec H, Heredity and genetic aspects of Raynaud's disease, in J Mal Vasc, vol. 31, n. 1, febbraio 2006, pp. 10–5, DOI:10.1016/s0398-0499(06)76512-x, PMID 16609626. URL consultato il 15 marzo 2021.
  2. ^ Wigley FM, Flavahan NA, Raynaud's Phenomenon, in N Engl J Med, vol. 375, n. 6, agosto 2016, pp. 556–65, DOI:10.1056/NEJMra1507638, PMID 27509103. URL consultato il 16 marzo 2021.
  3. ^ Gayraud M, Raynaud's phenomenon, in Joint Bone Spine, vol. 74, n. 1, gennaio 2007, pp. e1–8, DOI:10.1016/j.jbspin.2006.07.002, PMID 17218139. URL consultato il 16 marzo 2021.
  4. ^ García-Carrasco M, Sisó A, Ramos-Casals M, Rosas J, de la Red G, Gil V, Lasterra S, Cervera R, Font J, Ingelmo M, Raynaud's phenomenon in primary Sjögren's syndrome. Prevalence and clinical characteristics in a series of 320 patients, in J Rheumatol, vol. 29, n. 4, aprile 2002, pp. 726–30, PMID 11950013.
  5. ^ Goldman W, Seltzer R, Reuman P, Association between treatment with central nervous system stimulants and Raynaud's syndrome in children: a retrospective case-control study of rheumatology patients, in Arthritis Rheum, vol. 58, n. 2, febbraio 2008, pp. 563–6, DOI:10.1002/art.23301, PMID 18240233. URL consultato il 16 marzo 2021.
  6. ^ Khouri C, Blaise S, Carpentier P, Villier C, Cracowski JL, Roustit M, Drug-induced Raynaud's phenomenon: beyond β-adrenoceptor blockers, in Br J Clin Pharmacol, vol. 82, n. 1, luglio 2016, pp. 6–16, DOI:10.1111/bcp.12912, PMC 4917788, PMID 26949933. URL consultato il 16 marzo 2021.
  7. ^ Noël B, Raynaud's phenomenon in workers exposed to vibration, in Occup Environ Med, vol. 58, n. 4, aprile 2001, pp. 279–80, DOI:10.1136/oem.58.4.279, PMC 1740120, PMID 11265674. URL consultato il 16 marzo 2021.
  8. ^ Wang WH, Lai CS, Chang KP, Su-Shin Lee, Chih-Chiang Yang, Sin-Daw Lin e Chia-Ming Liu, Peripheral sympathectomy for Raynaud's phenomenon: a salvage procedure, in The Kaohsiung Journal of Medical Sciences, vol. 22, n. 10, ottobre 2006, pp. 491–9, DOI:10.1016/S1607-551X(09)70343-2, PMID 17098681.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 40254 · LCCN (ENsh85111603 · BNE (ESXX535294 (data) · BNF (FRcb119649476 (data) · J9U (ENHE987007563244105171 · NDL (ENJA01150736
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