Macaca ochreata
Il macaco a braccia grigie (Macaca ochreata) è un mammifero primate appartenente alla famiglia dei Cercopithecidae.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La lunghezza del corpo è tra 50 e 60 cm, quella della coda fra 3 e 5 cm.
Il colore del corpo e del muso glabro è nero o grigio scuro, mentre gli arti sono più chiari, dando origine al nome comune della specie.
Ha tasche guanciali per trasportare il cibo.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale è nel Sud-est dell'isola Sulawesi. L'habitat prevalente è la foresta pluviale tropicale.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Le abitudini sono poco note. L'attività è diurna ed è prevalentemente ma non esclusivamente arboricola. Come la maggior parte dei macachi vive in gruppi con più maschi e femmine adulti e cuccioli. Usa sistemi di comunicazione sia vocali (in particolare per allontanare i conspecifici estranei al gruppo) sia gestuali. La dieta consiste in frutta, foglie, germogli e insetti. A volte penetrano in zone agricole consumando il raccolto.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Anche sullo stato di conservazione non vi sono dati sufficienti, ma la ristrettezza dell'areale e la distruzione dell'habitat autorizzano qualche preoccupazione.
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Sono note due sottospecie:
- Macaca ochreata ochreata
- Macaca ochreata brunnescens
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda[collegamento interrotto] in (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- (EN) Primate Specialist Group, Macaca ochreata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Macaca ochreata
- Wikispecies contiene informazioni su Macaca ochreata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Informazioni su Theprimata.com, su theprimata.com. URL consultato il 29 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2013).