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Jonas Alšėniškis

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Jonas Alšėniškis
Sigillo del principe Jonas Alšėniškis attaccato a un documento del granduca di Lituania Vitoldo realizzato a Merkinė il 12 gennaio 1390. Il sigillo raffigura la Vergine Maria in piedi, che rivolge il suo sguardo a destra, e con indosso un maphorion, un himation e una mitra, con un'aureola che le circonda il capo e le braccia tese in gesto di preghiera. È benedetta dal cielo dalla "mano di Dio". L'epiteto della Madre di Dio - Hagiosoritissa - è inciso in greco. Sul bordo è presente un'iscrizione: IВАNОВА ПЕЧАТ[...]КИМОNТОВИ(Ч)А[1]
vice del principe di Kiev[2]
PredecessoreSkirgaila
Morte1402 o dopo
DinastiaOlshanski
PadreAlgimantas Olshanski
FigliUliana
Alessandro
Andrea
Michele
Simone

Jonas Alšėniškis o Ivan Olshanski (in bielorusso Іван Гальшанскі?, Ivan Hal'šanski; in lituano Jonas Alšėniškis; in polacco Iwan Holszański; in russo Иван Ольгимундович Гольшанский?, Ivan Ol'gimundovič Gol'šanskij; ... – 1402 o dopo) è stato il primo membro di cui si ha notizia della famiglia degli Alšėniškis.

Gli storici conoscono solo il nome di suo padre, Algimantas. Jonas fu un fedele amico di Vitoldo il Grande, granduca di Lituania dal 1392 al 1430. I due erano inoltre cognati, in quanto avevano sposato entrambi le figlie di un certo Sudimantas di Eišiškės.[3] La figlia di Jonas, Julijona, divenne la seconda moglie di Vitoldo nel 1418.

Quando Vitoldo fuggì verso lo Stato monastico dei cavalieri teutonici nel 1382, Jonas lo seguì e Jogaila gli requisì i suoi possedimenti. Tuttavia, quando Vytautas e Jogaila si riconciliarono pochi anni dopo, Jonas donò al nuovo re di Polonia divenuto noto come Ladislao II Jagellone una cintura d'oro, ricevendo indietro le sue proprietà. Jonas seguì Vitoldo quando fuggì di nuovo dai teutonici nel 1390, nel corso della guerra civile lituana. Nel 1391 Jonas scortò Sofia, l'unica figlia di Vitoldo, a Mosca affinché questa sposasse Basilio I di Russia. Avendo a quel punto la Lituania ottenuto un potente, Ladislao II accettò di fare la pace e di lì a breve, nel 1392, fu firmato il trattato di Astrava. Jonas divenne il braccio destro di Vitoldo e, dopo la morte di Skirgaila, governò Kiev in qualità di vice reggente. L'influenza che Jonas esercitò nel Granducato di Lituania evince dalla sua firma riportata in molti trattati, tra cui l'accordo di Salynas del 1398 e l'unione di Vilnius e Radom del 1401.[4]

Jonas viene menzionato un'ultima volta nel 1402, dopodiché scompare dalle fonti: per tale ragione, gli storici presumono che la sua data di morte sia avvenuta in quel periodo. Si conoscono cinque figli di Jonas: Uliana, Alessandro, Andrea, Michele e Simone.

  1. ^ (PL) Sergej Polekhov e Michael Butyrski, Pieczęć kniazia Iwana Olgimuntowicza Holszańskiego, in Inter Regnum et Ducatum. Studia ofiarowane Profesorowi Janowi Tęgowskiemu w siedemdziesiątą rocznicę urodzin, Białystok, 2018, p. 443.
  2. ^ Esercitò berodimilmente tale incarico a seguito della morte di Skirgaila su incarico di Vitoldo.
  3. ^ (LT) Vytautas Spečiūnas, Lietuvos valdovai (XIII-XVIII a.): enciklopedinis žinynas, Vilnius, Moklso ir enciklopedijų leidybos institutas, 2004, ISBN 5-420-01535-8, p. 78.
  4. ^ (LT) Ignas Jonynas, "Alšėniškiai" in Lietuviškoji enciklopedija, I, Kaunas, Spaudos Fondas, 1933, pp. 347–359.