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Eucherio (figlio di Stilicone)

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Dittico di Stilicone (400 circa, Monza, Tesoro del Duomo), raffigurante Stilicone, la moglie Serena e il figlio Eucherio

Eucherio (latino: Eucherius; Roma, 389 circa – Roma, 408) è stato un politico romano, era il figlio di Stilicone generale romano che resse in pratica l'Impero romano d'Occidente durante parte del regno dell'imperatore Onorio; fu assassinato in conseguenza della caduta del padre.

Nato a Roma, Eucherio era figlio di Stilicone,[1][2][3] un generale di origine barbara, e di Serena,[1] figlia adottiva dello zio e imperatore Teodosio I, il cui zio Flavio Eucherio fu onorato con la scelta del nome; era ancora un bambino in occasione della visita di Teodosio I in città (389).[4] Eucherio ebbe due sorelle, Maria e Termanzia, entrambe andate in sposa all'imperatore Onorio.

Grazie all'influenza del padre, Eucherio fu nominato tribunus et notarius nel 396, sebbene non esercitasse la funzione, anche in ragione della giovane età;[5] il padre sperava di farlo sposare, una volta divenuto adulto, con Galla Placidia, figlia di Teodosio I e quindi sorella di Serena.[6] Nel 404 era a Roma in occasione della visita di Onorio.[7]

Nell'agosto 408, Stilicone fu ingiustamente accusato di tramare contro Onorio per elevare Eucherio al soglio imperiale, e fu arrestato. Eucherio fuggì allora a Roma[8] (la corte si trovava a Ravenna), con l'aiuto di alcuni soldati barbari del padre;[9] dopo l'assassinio di Stilicone, Onorio ordinò che anche Eucherio fosse ucciso, ma il ragazzo si rifugiò in una chiesa, ottenendo asilo e salvandosi la vita per qualche tempo.[10] Successivamente, però, due eunuchi di Onorio, Arsacio e Terenzio, che erano stati inviati a Roma per scortare Termanzia presso la madre Serena che lì si trovava, lo presero e lo uccisero,[1][3][9][11] essendo per questo motivo promossi da Onorio.

Alcuni storici antichi affermano che Stilicone aspirasse effettivamente a porre Eucherio sul trono imperiale;[12] si giunge ad affermare che Eucherio, che sarebbe stato un pagano, avrebbe progettato di ottenere il sostegno dei pagani restaurando la Religione romana.[3][13]

  1. ^ a b c Olimpiodoro, frammento 6.
  2. ^ Zosimo, v.32.1, v.34.5; Claudiano, De tertio consulatu Honorii Augusti, 338; Claudiano, De consulatu Stilichonis, i.120, ii.352,358; Orosio, vii.38.1; Sozomeno, ix.4.1; Filostorgio, xi.3, xii.2.
  3. ^ a b c Marcellino, s.a. 408; Giordane, 322.
  4. ^ Claudiano, Stilicone, iii.176
  5. ^ Zosimo, v.34.7.
  6. ^ Claudiano, De consulatu Stilichonis, ii.354.
  7. ^ Claudiano, De Sexto Consulatu Honorii Augusti, 552
  8. ^ Zosimo, v.34.5.
  9. ^ a b Filostorgio, xii.3.
  10. ^ Zosimo, v.35.3.
  11. ^ Zosimo, v.37.4-7; Sozomeno, ix.4.8; Orosio, vii.38.6.
  12. ^ Zosimo, v.32.1; Sozomeno, ix.4.1; Orosio, vii.38.1; Filostorgio, xi.3, xii.2; Giordane, 322.
  13. ^ Orosio, vii.38.6.
Fonti primarie
Fonti secondarie

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