Enrico Sarsini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Enrico Sarsini (Roma, aprile 1938) è un fotografo italiano.

Logo del magazine LIFE. Enrico Sarsini come il suo amico fotografo Carlo Bavagnoli, sarà uno dei pochissimi fotografi italiani a collaborare con la rivista statunitense Life dedicata ad ampi reportage da tutto il mondo in cui l'illustrazione fotografica giocava un ruolo di primaria importanza

Iniziò l'attività come fotografo e poi come fotoreporter in Italia, ma si trasferì nel 1962 negli Stati Uniti, dove lavorò per Life [1] realizzando per la rivista numerosi reportage tra i quali quelli come fotografo di guerra in Vietnam, in Iran, in Azerbaigian[2] e quelli riguardanti anche i funerali di Martin Luther King[3].

In un'intervista Sarsini racconta di aver preso per la prima volta in mano una macchina fotografica a 20 anni quasi per gioco, per fotografare un lago laziale. L'interesse per la fotografia aumenterà man mano nel tempo ma si consoliderà quando a Roma conobbe e frequentò quello che Sarsini considera suo vero maestro, ovvero il noto fotoreporter Paolo Di Paolo, che dal 1954 al 1966 fu il fotografo più pubblicato su Il Mondo, [4]. Da qui iniziò anche una intensa collaborazione con la rivista fondata e diretta da Mario Pannunzio[5].

Da paparazzo a reporter internazionale per la rivista LIFE

[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio della carriera fotografica di Sarsini si colloca intorno al periodo italiano della Dolce vita. Un atletico giovane ventiduenne pronto a correre dietro la diva o l'attrice del momento per una sua foto, proprio come quella che realizza con il suo amico e fotografo Carlo Bavagnoli all'inseguimento dell'auto di Ava Gardner, scena immortalata dal loro collega fotografo, "re dei paparazzi romani", Tazio Secchiaroli[6]. Questo sarà il periodo in cui realizzerà come fotografo freelance foto a diversi attori e personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura come Marlene Dietrich, le due icone del periodo della dolce vita Marcello Mastroianni e Sophia Loren oltre che Rosanna Schiaffino, la famosa ballerina Maria Tallchief o Alain Delon allora esordiente attore francese[7]

Le foto del fotoreporter usate come documenti di denuncia in un film documentario

[modifica | modifica wikitesto]

Nel film "The Son" presentato al North Dakota Human Rights Film Festival and Summit del 2021, le fotografie di guerra di Sarsini realizzate nel 1992 per la rivista russa Ogoniok (letteralmente: "Scintilla"), una delle più antiche riviste illustrate settimanali in Russia, furono usate come documenti per denunciare la sparizione di un prigioniero azerbaigiano[8].

Fotografie e fondo

[modifica | modifica wikitesto]

Fotografie di Sarsini sono conservate in importanti musei statunitensi e in diversi altri luoghi di cultura del mondo. Sue opere si trovano al Museum of Modern Art (MoMA) di New York[9], all'Art Institute of Chicago a Chicago[10], al Minneapolis Institute of Art (MIA) a Minneapolis[11][12]; e in biblioteche come la Biblioteca online della California (OAC)[13] e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze[14]

  1. ^ Here's the portrait you want Mrs Sarsini, "Life", 24 marzo 1967
  2. ^ The son, su watch.eventive.org. URL consultato il 1º maggio 2023.
  3. ^ Scheda biografica di Perdita Huston dal sito dell'Università del New England
  4. ^ Incontri - Enrico Sarsini: la fotografia fra storia e storie, su umbriaecultura.it. URL consultato il 28 aprile 2023.
  5. ^ I suoi scatti per "Il Mondo" nell'archivio della rivista, dal sito della BNCF
  6. ^ Tazio Secchiaroli: I fotografi Bavagnoli ed Enrico Sarsini inseguono l'auto di Ava Gardner dopo aver avuto una gomma a terra, su artsy.net. URL consultato il 28 aprile 2023.
  7. ^ (EN) News Release from The Art Institute of Chocago (PDF), su archive.artic.edu. URL consultato il 30 aprile 2023.
  8. ^ The Son al North Dakota Human Rights Film Festival and Summit, su watch.eventive.org. URL consultato il 1º maggio 2023.
  9. ^ Enrico Sarsini, su moma.org. URL consultato il 29 aprile 2023.
  10. ^ Enrico Sarsini - La collezione delle 24 opere di Enrico Sarsini, su artic.edu. URL consultato il 29 aprile 2023.
  11. ^ Paesaggi sociali italiani, 1954-1989 di Enrico Sarsini, su collections.artsmia.org. URL consultato il 29 aprile 2023.
  12. ^ Enrico Sarsini, su collections.artsmia.org. URL consultato il 29 aprile 2023.
  13. ^ Enrico Sarsini - L'archivio documenta il lavoro di Beaumont e Nancy Newhall, su oac.cdlib.org. URL consultato il 29 aprile 2023.
  14. ^ 39 opere di Enrico Sarsini, su opac.bncf.firenze.sbn.it. URL consultato il 29 aprile 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN254150468294804171717 · ULAN (EN500466229
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie