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Giorgio Cesarano

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Giorgio Cesarano (Milano, 8 aprile 1928Milano, 9 maggio 1975) è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano.

Nato da madre milanese e padre padovano, discendente dai conti amalfitani di Tramonti, inizialmente aderì al fascismo e si arruolò a 15 anni nella Xª Flottiglia MAS: durante questa esperienza rischiò la fucilazione da parte dei partigiani.[1][2] Terminata la Seconda guerra mondiale mutò orientamento politico, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano: iniziò a collaborare con varie testate giornalistiche, tra cui l'Unità.[2] Dal Partito fu poi allontanato nel 1946;[2] lavorò a Bergamo come antiquario,[1] proseguendo a collaborare con alcune riviste: nel 1959 uscì la sua prima opera, una raccolta intitolata L'erba bianca.[2] Frequentò i circoli culturali della Lombardia conoscendo, tra gli altri, Franco Fortini, Giovanni Raboni, Luciano Bianciardi e Giovanni Giudici.[2] Lavorò poi come traduttore dal francese e autore di sceneggiati per la RAI, trasferendosi da Milano a Pieve di Compito (LU), dove ospitò in tumultuosa amicizia Guy Debord e Jacques Camatte, elaborando insieme a Gianni Collu le prime teorie critiche sulla biopolitica;[1] nel 1975, tornato nel capoluogo lombardo, si uccise sparandosi un colpo al cuore.[2]

  • L'erba bianca, Milano, Schwarz, 1959
  • La pura verità, Milano, Mondadori, 1963
  • La tartaruga di Jastov, Milano, Mondadori, 1966
  • Romanzi naturali, Milano, Guanda, 1980
  • I giorni del dissenso, Milano, Mondadori, 1968
  • Apocalisse e rivoluzione, Bari, Dedalo, 1973 (con Gianni Collu)
  • Manuale di sopravvivenza, Bari, Dedalo, 1974
  • Cronaca di un ballo mascherato, Milano, Varani, 1983 (con Coppo e Fallisi)
  • Critica dell'utopia capitale, Milano, Colibrì, 1993
  1. ^ a b c Claudio Di Scalzo, Il poeta suicida Giorgio Cesarano, su tellusfolio.it, 16 maggio 2007. URL consultato il 30 settembre 2012.
  2. ^ a b c d e f Notizia biografica, in Il Covile, 21 febbraio 2002. URL consultato il 30 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2013).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN25912939 · ISNI (EN0000 0000 7859 7469 · SBN RAVV029940 · LCCN (ENn80125836 · GND (DE119364239 · BNF (FRcb12846290f (data)