Brighamia insignis
Brighamia insignis | |
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Esemplare di Brighamia insignis | |
Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Campanulaceae |
Sottofamiglia | Lobelioideae |
Genere | Brighamia |
Specie | B. insignis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Campanulales |
Famiglia | Campanulaceae |
Sottofamiglia | Lobelioideae |
Genere | Brighamia |
Specie | B. insignis |
Nomenclatura binomiale | |
Brighamia insignis A.Gray, 1867 |
Brighamia insignis A.Gray, 1867, comunemente nota in lingua hawaiana come Ōlulu o Alula[2][3], è una specie di lobelioide hawaiana, appartenente alla famiglia delle Campanulacee. La IUCN Red List la classifica come specie in pericolo critico di estinzione.[1][4][5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]B. insignis è una pianta perenne, con fusto succulento e bulboso, raramente ramificato, che si assottiglia verso l'alto, terminando in una rosetta compatta di foglie carnose. Il fusto è normalmente alto tra 1 e 2 metri, ma può raggiungere anche i 5 m.[6] La pianta fiorisce da settembre a novembre.[7] Essa presenta grappoli di fiori gialli a gruppi da tre ad otto nell'assile delle foglie. Il profumo è paragonabile a quello della lonicera.[7] I petali sono fusi in un tubo lungo da 7 a 14 cm.[8]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]B. insignis sopravvive solo sull'isola di Kauaʻi; in passato era presente anche sull'isola di Niʻihau ma è andata incontro ad estinzione locale[1]. Essa cresce su sporgenze rocciose con poco terreno e sulle ripide scogliere a picco sul mare, dal livello del mare fino a 480 m di altitudine.[6] Piante associate comprendono: ʻāhinahina (Artemisia spp.) ʻakoko (Euphorbia celastroides), alaheʻe (Psydrax odorata), kāwelu (Eragrostis variabilis), pili (Heteropogon contortus), kokiʻo ʻula (Hibiscus kokio), ʻānaunau (Lepidium serra), nehe (Lipochaeta succulenta), pokulakalaka (Polyscias racemosa) e ʻilima (Sida fallax).[8]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo lo U.S. Botanical Gardens, il suo unico impollinatore era una specie di Sphingidae oggi estinta[9]. Ciò ha fatto sì che per la riproduzione rimanga ora solo più l'impollinazione manuale, non potendo la B. insignis riprodursi da sola.[10]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è molto rara: nel 1994 l'Agenzia del Dipartimento degli Interni che si occupa della gestione e conservazione della fauna selvatica, lo United States Fish and Wildlife Service, ha censito una popolazione da 45 a 65 esemplari ed ha inserito la pianta nelle specie a rischio. Attualmente si stima che sopravvivano solo 7 esemplari maturi, suddivisi in due subpopolazioni[1].
La IUCN Red List la classifica come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered)[1]. Le principali minacce alla specie comprendono specie introdotte, capre selvatiche, maiali selvatici, lumache, ratti, incendi ed infestazioni di ragni Tetranychus cinnabarinus.[9][11] A queste si aggiunge anche l'escursionismo.[9] Crescendo inoltre su scogliere esposte è stata anche danneggiata dai cicloni e dalle frane.[11]
Nonostante la sua rarità in natura, non è difficile coltivare la pianta in vivaio,[11] ed essa ha preso piede come pianta ornamentale.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Bruegmann, M.M. & Caraway, V., Brighamia insignis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ (EN) Marie A. McDonald, Paul R. Weissich; Jean Cote, Nā Lei Makamae: the Treasured Lei, University of Hawaii Press, 2003, p. 124, ISBN 978-0-8248-2649-9.
- ^ (EN) USDA Plants Profile
- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 gennaio 2021.
- ^ a b (EN) Brighamia insignis, su Meet the Plants, National Tropical Botanical Garden. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2013).
- ^ a b (EN) Hawaiian Native Plant Cultivation Database. University of Hawaii, Manoa.
- ^ a b (EN) Brighamia insignis, su CPC National Collection Plant Profiles, Center for Plant Conservation, 22 luglio 2008. URL consultato il 15 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2010).
- ^ a b c (EN) Brighamia insignis - Alula, su The Nature Conservancy. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2008).
- ^ (EN) Alula, Olulu (PDF), su Hawaii's Species of Greatest Conservation Need: Process and SGCN Fact Sheets, Hawaii Department of Fish and Wildlife. URL consultato il 3 marzo 2016.
- ^ a b c (EN) Brighamia insignis - 5 Year Review: Summary and Evaluation (PDF), Honolulu, Hawaii, U.S. Fish and Wildlife Service - Pacific Islands Fish and Wildlife Office.
- ^ (EN) Brighamia insignis, su National Tropical Botanical Garden. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brighamia insignis
- Wikispecies contiene informazioni su Brighamia insignis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Brighamia insignis, su Hawaiian Native Plant Propagation Database, Università delle Hawaii a Manoa.
- Brighamia insignis Royal Botanic Gardens KEW - Database