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Arcidiocesi di Cracovia

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Arcidiocesi di Cracovia
Archidioecesis Cracoviensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Bielsko-Żywiec, Kielce, Tarnów
 
Arcivescovo metropolitaMarek Jędraszewski
Vicario generaleBronislaw Fidelus
AusiliariDamian Andrzej Muskus, O.F.M.[1],
Janusz Mastalski[2],
Robert Józef Chrząszcz[3]
Arcivescovi emeriticardinale Stanisław Dziwisz
Presbiteri2.080, di cui 1.169 secolari e 911 regolari
757 battezzati per presbitero
Religiosi1.390 uomini, 2.316 donne
 
Abitanti1.627.236
Battezzati1.575.424 (96,8% del totale)
StatoPolonia
Superficie5.730 km²
Parrocchie448 (32 vicariati)
 
ErezioneX secolo
Ritoromano
CattedraleSanti Stanislao e Venceslao
Indirizzoul. Franciszkanska 3, 31-004 Kraków, Polska
Sito webdiecezja.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia
La Pontificia Università Giovanni Paolo II, istituita da papa Giovanni Paolo II nel 1981 come Pontificia Accademia Teologica.
Il santuario della Divina Misericordia a Cracovia-Lagiewniki, legato alla vita e alle opere di santa Faustina Kowalska.
Il seminario arcivescovile di Cracovia.
Il palazzo arcivescovile.

L'arcidiocesi di Cracovia (in latino Archidioecesis Cracoviensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2021 contava 1.575.424 battezzati su 1.627.236 abitanti. È retta dall'arcivescovo Marek Jędraszewski.

L'arcidiocesi comprende la città di Cracovia, parte di Jaworzno, i distretti di Cracovia (in parte), di Limanowa (in parte), di Nowy Targ (in parte), di Oświęcim (la maggior parte), di Wadowice (la maggior parte), di Bochnia (una piccola parte), di Myślenice, di Sucha, dei Tatra, di Wieliczka, di Chrzanów e di Olkusz (una piccola parte).

Sede arcivescovile è la città di Cracovia, dove si trova la cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao. Nel territorio sorgono anche 16 basiliche minori, di cui 12 a Cracovia.

Il territorio si estende su 5.730 km² ed è suddiviso in 35 decanati e in 448 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

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La provincia ecclesiastica di Cracovia, istituita nel 1925, comprende le seguenti suffraganee:

Le origini della diocesi di Cracovia si fanno risalire al IX secolo, legate alla missione inviata da san Metodio ad un principe della Vistola; di quest'epoca sono noti i vescovi Wiching, Prohor e Prokulf, probabilmente di lingua e liturgia greca, come più tardi lo saranno anche i vescovi Lambert e Czesław.

La diocesi latina di Cracovia fu eretta nel X secolo, poco prima dell'anno 1000, forse ad opera del re Miecislao nell'anno 984. L'invasione boema del 1039 comportò la distruzione degli archivi ecclesiastici, di conseguenza le origini della diocesi e i nomi dei primi tre vescovi restano incerti o leggendari. Il primo vescovo noto è Poppone, suffraganeo dell'arcivescovo di Gniezno.

L'importanza della sede di Cracovia crebbe nel corso dell'XI secolo, in particolare grazie alle vicende che videro coinvolti il re Boleslao II di Polonia ed il vescovo Stanislao e che portano alla morte di quest'ultimo, ben presto venerato come martire, Nel 1172 la potenza dei vescovi era tale che Gedko ebbe la forza ed il carattere di far deporre ed esiliare il re Miecislao III il Vecchio. Di certo, l'importanza di Cracovia era legata a filo doppio alla presenza nella città della casa reale polacca; Gniezno tuttavia rimase la sede primaziale polacca e l'unica sede metropolitana della Nazione.

La prima cronotassi dei vescovi fu compilata nel 1266, la seconda nel 1347. In origine, la diocesi comprendeva le città di Sandomir e Lublino, e tutta la Piccola Polonia. Papa Martino V il 27 ottobre 1427 sottrasse il distretto di Lublino alla giurisdizione dei vescovi di Cracovia e lo attribuì alla diocesi di Chełm (oggi arcidiocesi di Lublino), ma per la resistenza del vescovo di Cracovia, alla fine di una lite il vescovo di Chełm rinunciò all'ampliamento. Dal 1443 al 1791 i vescovi di Cracovia furono anche duchi di Siewierz.

Grande lustro alla città e alla sede episcopale fu dato dalla fondazione dell'università, che divenne una delle più prestigiose e importanti d'Europa, grazie anche all'opera dell'umanista e cardinale Zbigniew Oleśnicki.

Le vicende politico-militari che portarono alle tre spartizioni della Polonia ebbero delle conseguenze anche per la sede di Cracovia. In seguito alla prima spartizione (1772), la diocesi perse il territorio a sud della Vistola, con il quale fu eretta la diocesi di Tarnów. Nel 1790 larghe porzioni di territorio comprensive delle regioni di Kielce e di Lublino furono annesse alla diocesi di Chełm. Con la terza spartizione della Polonia (1795), tutto il territorio diocesano divenne parte dell'impero austriaco: questo determinò il recupero di parte dell'antico territorio a sud della Vistola, per la contemporanea soppressione della diocesi di Tarnów (1805). In seguito al congresso di Vienna e la contestuale creazione della Repubblica di Cracovia, la diocesi si trovò nuovamente divisa e perse ancora il territorio a sud della Vistola, sul quale venne eretta la diocesi di Tyniec (1821).

I cambiamenti politici furono all'origine non solo delle modifiche territoriali suindicate, ma anche dei cambiamenti di provincia ecclesiastica. Dopo la terza spartizione della Polonia, la sede metropolitana di Gniezno si trovava in Prussia; per questo motivo gli imperatori austriaci spinsero affinché la sede di Cracovia non dovesse dipendere da un metropolita "straniero". Ed è così che il 19 agosto 1807, per effetto della bolla Quoniam carissimus di papa Pio VII, entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Leopoli. Nel 1818, in seguito alle decisioni del congresso di Vienna, in forza della bolla Ex imposita nobis, Cracovia cambiò ancora metropolita e divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Varsavia, che faceva parte del Regno del Congresso, Stato semi-indipendente strettamente legato all'Impero russo.

Nella seconda metà dell'Ottocento la diocesi visse un lungo periodo di sede vacante dal 1851 al 1879; in questo periodo la sede fu retta da due vicari apostolici, uno per la parte austriaca della diocesi, con sede a Cracovia (capitale del granducato di Cracovia), ed uno per la parte nel regno del Congresso, con sede a Kielce.[4]

Il 20 gennaio 1880 furono rivisti e precisati i confini con la vicina diocesi di Tarnów e contestualmente Cracovia fu resa immediatamente soggetta alla Santa Sede.[5]

Il 28 dicembre 1882 cedette la porzione di territorio che si trovava nel Regno del Congresso per il ristabilimento della diocesi di Kielce.

All'inizio del XX secolo, la diocesi contava 850.000 cattolici, 4.000 protestanti e 60.000 giudei con un totale di 197 parrocchie. L'imperatore d'Austria aveva il privilegio di nomina, dopo aver consultato i vescovi della Galizia.

Cracovia fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana il 28 ottobre 1925 con la bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI: contestualmente le furono assegnate come suffraganee le diocesi di Tarnów, di Kielce, di Częstochowa e di Katowice. La stessa bolla stabilì l'annessione all'arcidiocesi delle parrocchie della diocesi di Spiš che dopo la prima guerra mondiale si trovarono in territorio polacco.[6]

Nel corso del XX secolo, si distinsero alcuni arcivescovi di Cracovia. Il cardinale Puzyna contribuì indirettamente all'elezione di papa Pio X per il veto, di cui era ambasciatore, del governo austriaco verso il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro. Il governo del cardinale Sapieha fu il più lungo nella storia della sede di Cracovia, segnato da diversi momenti difficili per la città, quali la prima guerra mondiale, l'occupazione hitleriana, la seconda guerra mondiale, i primi anni del regime comunista.

Dal 1964 al 1978 è stata retta da Karol Józef Wojtyła, eletto papa con il nome di papa Giovanni Paolo II. Cracovia è la prima diocesi non italiana che ha avuto il proprio ordinario eletto papa dopo 456 anni, l'ultima era stata Tortosa il cui arcivescovo era stato eletto papa con il nome di Adriano VI nel 1522.

L'8 dicembre 1981 Giovanni Paolo II, con il motu proprio Beata Hedvigis, istituì a Cracovia la Pontificia Accademia Teologica, oggi Pontificia Università Giovanni Paolo II, che trae origine dalla facoltà di teologia dell'Università Jagellonica fondata nel 1397 da papa Bonifacio IX.

Il 25 marzo 1992 la diocesi ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle nuove diocesi di Bielsko-Żywiec[7] e di Sosnowiec[8].

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.627.236 persone contava 1.575.424 battezzati, corrispondenti al 96,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 1.200.000 1.208.000 99,3 1.080 560 520 1.111 1.207 2.300 320
1969 1.738.946 1.779.427 97,7 1.593 894 699 1.091 1.373 3.043 322
1980 2.125.000 2.332.500 91,1 1.634 985 649 1.300 1.479 2.954 331
1990 2.200.150 2.246.900 97,9 1.970 1.185 785 1.116 2.195 2.994 470
1999 1.616.850 1.657.853 97,5 1.888 1.046 842 856 1.908 2.738 390
2000 1.615.785 1.666.884 96,9 1.941 1.054 887 832 1.939 2.758 398
2001 1.607.313 1.659.092 96,9 1.971 1.064 907 815 1.880 2.689 400
2002 1.572.266 1.634.465 96,2 1.967 1.058 909 799 1.909 2.989 409
2003 1.562.904 1.618.378 96,6 2.002 1.066 936 780 1.921 2.869 610
2004 1.566.555 1.618.593 96,8 2.026 1.077 949 773 1.904 2.937 414
2010 1.556.000 1.601.000 97,2 2.089 1.121 968 744 1.828 2.673 439
2014 1.551.000 1.589.000 97,6 2.127 1.162 965 729 1.723 2.660 444
2016 1.563.841 1.605.515 97,4 2.147 1.173 974 728 1.689 2.441 447
2019 1.567.271 1.615.723 97,0 2.114 1.171 943 741 1.466 2.388 448
2021 1.575.424 1.627.236 96,8 2.080 1.169 911 757 1.390 2.316 448

Istituti religiosi presenti in arcidiocesi

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Istituti maschili
Istituti femminili
  1. ^ Vescovo titolare di Amaia.
  2. ^ Vescovo titolare di Noba.
  3. ^ Vescovo titolare di Forconio.
  4. ^ Annuario Pontificio 1872, p. 159.
  5. ^ (LA) Decreto Sanctae apostolicae sedis, in «Leonis XIII. pontificis maximi Acta», vol. II, p. 4.
  6. ^ (SK) Józef Ciągwa, Slovenskí kňazi v Krakovskej Arcidiecéze v rokoch 1920–1939, Miscellanea Historico-Iuridica, 14/2015, pp. 57-74.
  7. ^ La diocesi di Bielsko-Żywiec ha acquisito i decanati di Andrychów, Biała, Kęty, Oświęcim, Żywiec I e Żywiec II. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 143
  8. ^ La diocesi di Sosnowiec ha acquisito il decanato di Jaworzno. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 154
  9. ^ Eubel (vol. I, p. 214) riporta l'anno 1392; potrebbe trattarsi di un refuso, visto che la nomina di Lampugnani a Płock è del 1393.
  10. ^ Il 19 ottobre 1464 nominato vescovo di Cuiavia. Cfr. Eubel, vol. 2, p. 270.
  11. ^ Dal 2 ottobre 1493 anche arcivescovo di Gniezno. Cfr. Eubel, vol. 2, p. 160.
  12. ^ Morì il 3 aprile 1525. Cfr. Eubel, vol. 3, p. 180.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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