[go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Dinastia alawide

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Alawidi)
Disambiguazione – Se stai cercando la quasi omonima dinastia egiziana inaugurata da Mehmet Ali, vedi Dinastia alawita.
Dinastia alawide
Alawidi
Lo stendardo reale del Marocco
Stato Sultanato Sa'diano
Sultanato Alawide
Marocco (bandiera) Marocco
Titoli
FondatoreMoulay Ali Sherif
Attuale capoMohammad VI
Data di fondazione1631
Etniamarocchina
Stendardo reale del Marocco con le insegne della dinastia alawide

La dinastia alawide (in arabo سلالة العلويين الفيلاليين?, Sulālat al-ʿAlawiyyīn al-Fīlāliyyīn) è una dinastia regnante in Marocco dal 1631 (dal 1666 sull'intero Paese).

Originari di Tafilalet, i suoi membri reclamano un'ascendenza che risale fino a Maometto. La transizione fra gli Alawidi e la precedente dinastia Sa'diana sembra aver preso le mosse da Sharif ibn Ali, che divenne sultano di Tafilalet nel 1631. Suo figlio, Mulay al-Rashid, si pose a capo del Sultanato del Marocco ed esercitò il suo potere dal 1666 al 1672, segnando in tal modo l'avvio della dinastia alawide sceriffana del Marocco, che ancora oggi regna sul Paese (dal 1957 con il titolo di re e non di sultano).

Gli Alawidi sono chiamati anche Yalawi, Lalawi o Alawi.

Bandiera del sultanato usato prima dell'occupazione francese (1666-1915)

Secondo la leggenda, gli Alawidi (al-Alawiyyūn) discenderebbero da Muhammad al-Nafs al-Zakiyya («Anima Pura»), figlio di Abd Allah ibn al-Hasan ibn al-Hasan e discendente per lato paterno di al-Hasan ibn Ali, primogenito di ʿAlī ibn Abī Ṭālib e di Fāṭima al-Zahrāʾ, figlia del Profeta dell'Islam, Maometto, e per lato materno di al-Husayn ibn Ali.
Muḥammad ibn ʿAbd Allāh, detto "al-Nafs al-Zakiyya" (Anima Pura), che il padre avrebbe voluto come futuro Califfo una volta abbattuta la dinastia omayyade, morì in seguito alla sconfitta patita a Medina dal Califfo abbaside al-Manṣūr.

Gli sharīf alawidi, o hasanidi, si dicono originari di Yanbuʿ, nelle regioni tra Siria e Hijaz della penisola Arabica. Invitato da pellegrini berberi di Tafilalet nel XIII secolo, Ḥasan al-Dākhil (l'Immigrato), che si proclamava 21º discendente di Maometto e 17º discendente di Muhammad al-Nafs al-Zakiyya, si insediò nel 1266 a Sijilmassa. Il suo quinto discendente, Sharif ibn Ali, fu il padre del primo Sultano (Mulay Rashīd ben Sharīf) della dinastia alawide.

Il Marocco nel XIX secolo sotto gli Alawidi[1]

Gli Alawidi hanno avuto come loro più famoso esponente Mulay Ismāʿīl, che governò il Paese nel corso di 55 anni (1672-1727). Egli riorganizzò il Marocco e ne garantì la pacificazione dopo aver condotto una serie di spedizioni militari contro le tribù ribelli, i Turchi ottomani e gli europei. Fece in tal modo prevalere il dominio del potere centrale, il cosiddetto makhzen (in arabo مخزن?, che significa «magazzino», «granaio», vale a dire il Tesoro reale e gli approvvigionamenti: metonimia per indicare il territorio sottomesso a imposte percepite e quindi controllate dallo Stato) in contrapposizione a bilād al-Siba, «paesi del disordine», in cui la facevano da padroni i poteri locali delle tribù, gelose della loro indipendenza ma incapaci di concepire qualcosa più del più angusto campanilismo (aṣabiyya). Sovrano costruttore, egli fondò Meknès e la elesse a propria capitale. La sua morte contrassegna l'ingresso del Marocco in un'epoca agitata: rivolte dei berberi insediati sulle montagne, opposizione religiosa delle confraternite sufi, anni di siccità e di carestia, epidemie (specialmente la peste nel periodo 1797-1800) che provocò un crollo demografico, l'ascesa dei qāʾid (capi locali) e il ripiegamento del Marocco su sé stesso.

Il regno sceriffano di Muhammad III (1757-1790) vede l'avvio di scambi commerciali meno episodici con l'Europa. Nel XIX secolo, l'economia entra in crisi e il disordine regna. Il sultano Mulay 'Abd al-Rahman, che aveva delle mire sull'ovest algerino, corre in soccorso dell'Emiro Abd el-Kader che lottava contro i francesi impegnati all'epoca nella conquista dell'Algeria, realizzata nel 1830. Il Sultano perde nel 1844 la battaglia di Isly mentre gli spagnoli s'impadroniscono di Tétouan nel 1860. Ḥasan I (1873-1894) riesce tuttavia a mantenere l'indipendenza politica del Paese, ma l'indebolimento del potere centrale, il dissidio con numerose tribù e gli effetti della crisi finanziaria obbligano lo Stato marocchino a contrarre prestiti sempre più onerosi; quello del 1904 comporta l'installazione nei porti marocchini di Ispettori francesi.

Elenco dei monarchi alawidi

[modifica | modifica wikitesto]

Dinastia alawide a Tafilalet

[modifica | modifica wikitesto]

Sultani del Marocco (1666-1957)

[modifica | modifica wikitesto]

Re del Marocco

[modifica | modifica wikitesto]

Albero genealogico dei monarchi alawidi

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ (CA) Tunísia ; Marroc, su cartotecadigital.icgc.cat. URL consultato il 18 giugno 2021.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàJ9U (ENHE987012449564205171