Castello di Varano Marchesi
Castello di Varano Marchesi | |
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Ruderi del castello | |
Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Varano dei Marchesi, frazione di Medesano |
Indirizzo | Varano Marchesi ‒ Ripe Di S. Biagio ‒ Medesano (PR) |
Coordinate | 44°44′59.46″N 10°02′15.38″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello medievale |
Inizio costruzione | XI secolo |
Materiale | pietra |
Condizione attuale | ruderi |
Visitabile | sì |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | presidio della valle del torrente Recchio |
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Il castello di Varano Marchesi era un maniero medievale, i cui resti sorgono a monte di Varano dei Marchesi, frazione di Medesano, in provincia di Parma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il castello fu edificato probabilmente già nell'XI secolo,[2] anche se la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1249, quando l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia ne infeudò il marchese Oberto II Pallavicino.[1]
Nel 1413 l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo confermò a Rolando il Magnifico l'investitura.[1] Tuttavia, nel 1441 Niccolò Piccinino convinse Filippo Maria Visconti del tradimento del Marchese e si fece incaricare di conquistare lo Stato Pallavicino; Rolando fu costretto alla fuga[3] e tutte le sue terre furono incamerate dal Duca di Milano, che nel 1442 assegnò al condottiero il feudo di Varano de' Marchesi e numerosi altri nel Parmense, tra cui Solignano, Sant'Andrea, Taro, Miano, Banzola, Visiano, Cella, Tabiano, Monte Manulo, Bargone, Gallinella, Felegara e Monte Palerio. Nel 1450 il nuovo duca Francesco Sforza restituì al Pallavicino il maniero di Varano Marchesi.[1]
Alla morte del Marchese nel 1457, la fortificazione fu assegnata al figlio primogenito Niccolò, unitamente ai castelli di Castelguelfo, Gallinella e Miano.[1]
Con l'estinzione del ramo della casata nel 1782, il feudo di Varano de' Marchesi fu assegnato dal duca di Parma Ferdinando di Borbone ai marchesi Bergonzi,[4] che ne mantennero i diritti fino all'abolizione napoleonica del 1805.[5]
In seguito il castello, ormai in rovina, fu assorbito dal ducato di Parma e Piacenza;[4] definitivamente abbandonato, sprofondò nel totale degrado, tanto che già nel 1832 ne risultavano visibili solo i resti.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dell'antico maniero oggi si conservano soltanto le rovine del mastio, raggiungibili attraverso un sentiero che si inoltra nella fitta boscaglia.[6]
I muri in pietra del torrione, in buona parte crollati, emergono tra le piante in posizione panoramica sulla vallata.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Castello Varano Marchesi, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2016).
- ^ La sezione storica alta valle del Recchio, su museovaranomarchesi.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
- ^ Pezzana, pp. 446-448.
- ^ a b Corazza Martini, p. 23.
- ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 13 dicembre 2016.
- ^ Varano Marchesi, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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