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'''Via Laura''' si trova a [[Firenze]], tra [[via Gino Capponi]] e [[Borgo Pinti]], con un'intersezione con [[via della Pergola]].


==Storia e descrizione==
==Storia e descrizione==
La via si chiamava anticamente "via di Verzura", poiché attraversava gli orti dei Medici, e per corruzione fu detta "via di ventura". Quando [[Lorenzo de' Medici]] vi fece edificare un casino, prese il nome di "via Laurenziana" abbraviato in "via Laura".
La via si chiamava anticamente "via di Verzura", poiché strada campestre che attraversava una zona sostanzialmente ad orti, e per corruzione fu detta "via di Ventura". Quando [[Lorenzo de' Medici]] vi fece edificare un casino, prese il nome di "via Laurenziana" abbraviato in "via Laura", nome che peraltro ha condiviso un tempo con la vicina [[via della Colonna]] (via Laura di Pinti) ugualmente legata come questa ai progetti urbanistici del Magnifico, e con un tratto di [[via dell'Agnolo]].


Qui suor [[Domenica del Paradiso]] ottenne da Lorenzo, per 190 fiorini, un grande terreno sul lato nord della strada, dove edificò un nuovo convento domenicano, spendendo la bellezza di 12.000 fiorini. Il mancato sostegno al [[Savonarola]] le fruttò l'appoggio dei Medici, in particolare di [[Clemente VII]], che elargì molti privilegi a suor Domenica e al suo nuovo monastero, detto solo in seguito [[monastero della Crocetta|della Crocetta]], per la croce rossa che le monache erano solite appuntarsi in petto. L'importanza del convento (oggi al 26) fece sì che per un certo periodo la stessa strada fosse chiamata "via della Crocetta", nome che però generava confusione col tratto parallelo dell'attuale [[via della Colonna]], dallo stesso nome. In uno degli orti del convento suor Domenica ebbe una visione di Gesù, ricordata da un tabernacolo oggi in [[via Giusti]], dove si trovava il retro del convento.
Qui suor [[Domenica del Paradiso]] ottenne da Lorenzo, per 190 fiorini, un grande terreno sul lato nord della strada, dove edificò un nuovo convento domenicano, spendendo la bellezza di 12.000 fiorini. Il mancato sostegno al [[Savonarola]] le fruttò l'appoggio dei Medici, in particolare di [[Clemente VII]], che elargì molti privilegi a suor Domenica e al suo nuovo monastero, detto solo in seguito [[monastero della Crocetta|della Crocetta]], per la croce rossa che le monache erano solite appuntarsi in petto. L'importanza del convento (oggi al 26) fece sì che per un certo periodo la stessa strada fosse chiamata "via della Crocetta", nome che però generava confusione col tratto parallelo dell'attuale [[via della Colonna]], dallo stesso nome. In uno degli orti del convento suor Domenica ebbe una visione di Gesù, ricordata da un tabernacolo oggi in [[via Giusti]], dove si trovava il retro del convento.

Nella pianta di Firenze delineata da [[Federico Ruggieri]] nel [[1731]] la strada appare segnata con la denominazione di via Laura nel primo tratto, e di via della Crocetta nel secondo, in relazione alla presenza dell'omonimo monastero.


Dal [[1502]] inoltre in via Laura esisteva un altro importante monastero femminile, quello di [[chiesa di Santa Maria degli Angiolini|Santa Maria degli Angiolini]], situato nel tratto successivo verso ovest, all'angolo con via della Pergola.
Dal [[1502]] inoltre in via Laura esisteva un altro importante monastero femminile, quello di [[chiesa di Santa Maria degli Angiolini|Santa Maria degli Angiolini]], situato nel tratto successivo verso ovest, all'angolo con via della Pergola.
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Con la soppressione dei monasteri la via divenne sede di altre istituzioni, come i conservatori, situati sia negli ambienti della Crocetta che di Santa Maria degli Angioli, a cui seguirono l'Archivio della Corte dei Conti nel periodo di Firenze capitale (1865-1871), l'[[Istituto Cesare Alfieri]] poi facoltà di Scienze politiche e, nel dopoguerra, la Facoltà di Giurisprudenza, al numero 48, che ebbe qui sede fino al [[2004]], quando venne spostata nel [[Polo Universitario di Novoli]]. Le strutture moderne della ex-Facoltà sono oggi sede della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione. Negli orti del monastero della Crocetta fu elevato il grande edificio dell'[[Istituto Gaetano Salvemini]].
Con la soppressione dei monasteri la via divenne sede di altre istituzioni, come i conservatori, situati sia negli ambienti della Crocetta che di Santa Maria degli Angioli, a cui seguirono l'Archivio della Corte dei Conti nel periodo di Firenze capitale (1865-1871), l'[[Istituto Cesare Alfieri]] poi facoltà di Scienze politiche e, nel dopoguerra, la Facoltà di Giurisprudenza, al numero 48, che ebbe qui sede fino al [[2004]], quando venne spostata nel [[Polo Universitario di Novoli]]. Le strutture moderne della ex-Facoltà sono oggi sede della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione. Negli orti del monastero della Crocetta fu elevato il grande edificio dell'[[Istituto Gaetano Salvemini]].


==Edifici==
==Descrizione==
Già caratterizzata dalla presenza di vari istituti religiosi, in ragione della soppressione di questi e della loro trasformazione in sedi di pubbliche istituzioni, pur mantenendo nell'ambito della viabilità cittadina carattere secondario, la via è sufficientemente frequentata.

===Edifici===
Gli edifici con voce propria hanno i riferimenti bibliografici nella pagina specifica.
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==Lapidi==
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
{{bps|Stradario 1913}}, p. 72, n. 512;
{{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, II, 1977, pp. 128-129.
*Francesco Cesati, ''La grande guida delle strade di Firenze'', Newton Compton Editori, Roma 2003.
*Francesco Cesati, ''La grande guida delle strade di Firenze'', Newton Compton Editori, Roma 2003.
*[[Piero Bargellini]], Ennio Guarnieri, ''Le strade di Firenze'', 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978.


==Altri progetti==
==Altri progetti==

Versione delle 13:12, 22 apr 2014

Via Laura

Via Laura si trova a Firenze, tra via Gino Capponi e Borgo Pinti, con un'intersezione con via della Pergola.

Storia e descrizione

La via si chiamava anticamente "via di Verzura", poiché strada campestre che attraversava una zona sostanzialmente ad orti, e per corruzione fu detta "via di Ventura". Quando Lorenzo de' Medici vi fece edificare un casino, prese il nome di "via Laurenziana" abbraviato in "via Laura", nome che peraltro ha condiviso un tempo con la vicina via della Colonna (via Laura di Pinti) ugualmente legata come questa ai progetti urbanistici del Magnifico, e con un tratto di via dell'Agnolo.

Qui suor Domenica del Paradiso ottenne da Lorenzo, per 190 fiorini, un grande terreno sul lato nord della strada, dove edificò un nuovo convento domenicano, spendendo la bellezza di 12.000 fiorini. Il mancato sostegno al Savonarola le fruttò l'appoggio dei Medici, in particolare di Clemente VII, che elargì molti privilegi a suor Domenica e al suo nuovo monastero, detto solo in seguito della Crocetta, per la croce rossa che le monache erano solite appuntarsi in petto. L'importanza del convento (oggi al 26) fece sì che per un certo periodo la stessa strada fosse chiamata "via della Crocetta", nome che però generava confusione col tratto parallelo dell'attuale via della Colonna, dallo stesso nome. In uno degli orti del convento suor Domenica ebbe una visione di Gesù, ricordata da un tabernacolo oggi in via Giusti, dove si trovava il retro del convento.

Nella pianta di Firenze delineata da Federico Ruggieri nel 1731 la strada appare segnata con la denominazione di via Laura nel primo tratto, e di via della Crocetta nel secondo, in relazione alla presenza dell'omonimo monastero.

Dal 1502 inoltre in via Laura esisteva un altro importante monastero femminile, quello di Santa Maria degli Angiolini, situato nel tratto successivo verso ovest, all'angolo con via della Pergola.

All'epoca di Maria Maddalena de' Medici, l'inferma di casa Medici che viveva nel palazzo della Crocetta, vennero costruiti alcuni cavalcavia che ancora oggi caratterizzano la via, i quali le permettevano di raggiungere i due monasteri e, su via Capponi, la basilica della Santissima Annunziata, da dove poteva assistere alla messa tramite una grata lungo la parte superiore della navata. Per lei venne edificato anche il Corridoio Mediceo che congiungeva le due ali del palazzo alle spalle del giardino, correndo proprio lungo via Laura: esso è oggi incluso nel percorso del Museo archeologico nazionale.

Con la soppressione dei monasteri la via divenne sede di altre istituzioni, come i conservatori, situati sia negli ambienti della Crocetta che di Santa Maria degli Angioli, a cui seguirono l'Archivio della Corte dei Conti nel periodo di Firenze capitale (1865-1871), l'Istituto Cesare Alfieri poi facoltà di Scienze politiche e, nel dopoguerra, la Facoltà di Giurisprudenza, al numero 48, che ebbe qui sede fino al 2004, quando venne spostata nel Polo Universitario di Novoli. Le strutture moderne della ex-Facoltà sono oggi sede della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione. Negli orti del monastero della Crocetta fu elevato il grande edificio dell'Istituto Gaetano Salvemini.

Descrizione

Già caratterizzata dalla presenza di vari istituti religiosi, in ragione della soppressione di questi e della loro trasformazione in sedi di pubbliche istituzioni, pur mantenendo nell'ambito della viabilità cittadina carattere secondario, la via è sufficientemente frequentata.

Edifici

Gli edifici con voce propria hanno i riferimenti bibliografici nella pagina specifica.

Immagine Nome Descrizione
s.n. Casa del Perugino Nel 1494, in seguito al matrimonio con Chiara Fancelli, che gli portò in dote ben 500 fiorini, il Perugino, all'apice della carriera, acquistò per 400 fiorini la casa in angolo con borgo Pinti. La zona era particolarmente comoda per gli artisti poiché vicina alla sede della Compagnia di San Luca all'Annunziata e dell'Accademia del Disegno.
2 Casa La casa, a due assi, anche se non particolarmente rilevante, mostra alcuni elementi che la differenziano rispetto alla più corrente tipologia delle antiche case a schiera, tanto da poter ipotizzare (visto l'ampio interasse tra le finestre e l'ampiezza del vano terreno che si sviluppa sulla destra rispetto al portoncino) che si sia determinata per riconfigurazione di una casa corte mercantile con, ovviamente, una soprelevazione che l'ha portata agli attuali quattro piani. Sopra l'ingresso, nobilitato da una cornice in pietra ampia e liscia, è un pietrino con l'insegna dei Servi di Maria (una S intrecciata al gambo di un giglio sradicato terminante con fiori), ad indicare un'antica proprietà riconducibile ai possessi della non lontana basilica della Santissima Annunziata.
14 Casa Si tratta di un piccolo edificio, architettonicamente modesto. Abitarono in un appartamento ammobiliato di questa casa agli inizi del Novecento lo scrittore e poeta Marino Moretti, lo scrittore e filosofo Carlo Michelstädter e lo scrittore e critico letterario Renato Serra, quando erano studenti trasferitisi a Firenze per frequentare il primo la Reale Scuola di Recitazione Tommaso Salvini (che si trovava nella stessa via Laura al n. 64), gli altri l'Istituto di Studi Superiori[1].
26 Ex-conservatorio degli Angiolini Nel 1507 un gruppo di sei nobili pie donne fiorentine acquistarono alcune case dal lanaiolo Dioniso di Clemente in via Laura e via Laura a Pinti (oggi via della Colonna), per dedicarsi alla vita religiosa ed alle opere caritatevoli. Si votarono alla regola domenicana e nel 1509 furono riconosciute nel terzo ordine da parte di Giulio II. Con l'avvicinamento di un numero di donne sempre crescente, l'edificio venne ampliato e trasformato in un vero e proprio monastero di clausura. Il convento aveva i propri orti oltre via Laura e quando alla fine del Seicento fu tracciato l'uslimo tratto di via della Pergola, le monache chiesero a Ferdinando II de' Medici un passaqggio sotterraneo per raggiungerli in tranquillità, richiesta poi mutata in un cavalcavia coperto, che fu autorizzato e realizzato nel 1617, tuttora esistente. Nel 1785, il Granduca Pietro Leopoldo, in una delle prime ondate di soppressioni monastiche, secolarizzò il monastero e lo trasformo in conservatorio: la memoria di questa istituzione resta nel corpo di fabbrica a nord di via Laura, mentre in quello a sud, dove si trova la chiesa, resta un cenobio retto dalle monache di Santa Marta.
48 Edificio della Facoltà di Scienze della Formazione Era qui il convento domenicano della Crocetta, fondato da suor Domenica del Paradiso nel 1511, costruito entro il 1519 e quindi ampliato e ristrutturato a più riprese. Soppresso nel 1808 e passato al demanio dello Stato fu affittato all'amministrazione dei Diritti Riuniti, quindi ripristinato come centro religioso nel 1816 e nuovamente e definitivamente soppresso nel 1866 per essere utilizzato negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) come sede dell'Archivio della Corte dei Conti e uffici. Circa dieci anni dopo, oramai trasferita la capitale a Roma, il demanio concesse il complesso all'Istituto di Scienze Sociali Cesare Alfieri, fondato da Carlo Alfieri di Sostegno nel 1875. Questo, trasformato in Università libera nel 1925, lo occupò a lungo con una sola breve interruzione negli anni della Grande Guerra in cui nell'edificio fu allestito un ospedale militare. Intanto, tra il 1884 e il 1891, la grande area alle spalle dell'ex convento, tenuta a orti e giardino, fu occupata dal grande edificio dell'Istituto Tecnico per Geometri Gaetano Salvemini. "La struttura di via Laura ospitò poi per pochi anni, insieme a Scienze Politiche, la Facoltà di Economia e Commercio mentre a partire dal secondo dopoguerra vi trovò spazio invece Giurisprudenza. L'ex convento fu poi sottoposto a nuovi lavori strutturali fra il 1949 e il 1956 su progetto dell'architetto Nello Baroni proprio per meglio ospitare la Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza, le cui frequenze erano nel tempo cresciute" (Stefano Oliviero, dal sito della Facoltà di Scienze della Formazione). Trasferite le precedenti facoltà al Polo di Scienze Sociali a Novoli, la struttura è stata interessata da importanti interventi di ristrutturazione tra il 2008 e il 2009 per essere destinata alla Facoltà di Scienza della Formazione, aperta dal settembre 2009[2].
56 Casa In questa casa, grande ma priva di particolari pregi architettonici, abitò, dal 1938 fino alla morte nel 1971, Bruno Cicognani. Sul fronte è una targa che ricorda lo scrittore e un medaglione in bronzo con il ritratto dello stesso, dono degli artisti fiorentini del vicino piazzale Donatello e opera di Sergio Benvenuti (1963 ma qui collocato nel 1994). Del carattere degli interni rimangono alcune note scritte dall'amico Bino Sanminiatelli: "un appartamento borghese e arieggiante all'Ottocento, nel centro della città, tra odor di libro, di vecchie tappezzerie e di cose rafferme, vicino alla Chiesa della Santissima Annunziata"[3].
58-60 Palazzina Si tratta di una estesa palazzina per la quale la letteratura consultata non ha offerto nessuna notizia utile, nonostante l'ampio giardino interno a suo tempo oggetto di una campagna fotografica della Soprintendenza ai Monumenti[4]. Il fronte si presenta riconfigurato nel primo Ottocento, e articolato per sei assi su quattro piani, con al centro della fascia basamentale (in finto bugnato) due portoni.
64 Casa Edificio contrassegnato da un grande e alto portone, è ora sede della filiale toscana dell'Agenzia del Demanio. Nel Novecento era qui la Regia Scuola di recitazione, fondata e diretta dall'attore e storico del teatro Luigi Rossi, frequentata, tra gli altri, dallo scrittore Marino Moretti (che risiedeva qui al 14), il quale rievocò quegli anni in un libro intitolato proprio Via Laura. Successivamente gli ambienti passarono in uso al G.U.F., Gruppo Universitario Fascista, che adibì la sala principale a teatro sperimentale. La stessa fu trasformata, sempre durante il ventennio fascista, in sala di proiezione, con la denominazione di cinema Quirinetta[5].
s.n. Palazzo della Crocetta L'ultimo tratto della strada, a sud, mostra il muro tergale, senza aperture, del palazzo della Crocetta. Su questo lato, invisibile dalla strada, si estende il corridoio mediceo, uno dei passaggi creati affinché Maria Maddalena de' Medici poitesse andare a messa all'Santissima Annunziata, mentre il cavalcavia che attraversa qui via Laura poteva far visitare alla malcapitata il monastero della Crocetta da essa generosamente sovvenzionato.

Lapidi

Al numero 26, presso l'ex monastero di Santa Maria degli Angiolini, si trova una lapide dei Signori Otto, la stessa che si legge anche in via della Colonna:

I SS · OTTO
HANO PROIBITO
OGNI SORTE DI
GIVOCO INTORNO
A QVESTO
MONAST° ·
1636

Al 56 la lapide dedicata a Bruno Cicognani:

QUI VISSE ED OPERÒ A LUNGO
BRUNO CICOGNANI
SCRITTORE
1879 - 1971

Note

  1. ^ Cecconi 2009, pp. 135, 192, nel dettaglio.
  2. ^ Fantozzi 1843, pp. 196-197, n. 474; Firenze 1850, p. 354; Limburger 1910, n. 218; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 129; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 116-117, n. 26, nel dettaglio.
  3. ^ Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 129; Salvadori Guidi 1996, p. 96, n. 128; Cecconi 2009, p. 72, nel dettaglio.
  4. ^ Archivio fotografico SBAP, Firenze: 161584, 161585 (vedute di scorcio della facciata, 1991); 161586, 161587, 161588 (veduta d'insieme e particolari del prospetto sul giardino, 1991); 161589, 161590, 161591, 161592, 161593, 161594, 161595, 161596 (vedute del giardino interno, 1991).
  5. ^ Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 129, nel dettaglio.

Bibliografia

Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913, p. 72, n. 512; Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, pp. 128-129.

  • Francesco Cesati, La grande guida delle strade di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2003.

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