Una piccola moglie: differenze tra le versioni

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==Trama==

Il felice matrimonio di un avvocato, viene improvvisamente messo in crisi dalla giovane segretaria del legale che puntava a diventare sua moglie. La ragazza lascia lo studio portando con documenti importanti e mettendo il professionista in difficoltà sia al lavoro che con la moglie.
Ma il pentimento della ragazza, con la restituzione dei documenti riporta la serenità tra i coniugi.


==Produzione==
==Produzione==
Tratto dal romanzo omonimo ungherese, di Zoltan Szatnyai, prodotto e distribuito dalla S.AN.GRA.F. (Società Anonima Grandi Film) di Gaetano Rizzardi, il film fu girato a [[Cinecittà]] e proiettato in prima nazionale il [[22 dicembre]] [[1943]].
Tratto dal romanzo omonimo ungherese di Zoltan Szatnyai, prodotto e distribuito dalla S.AN.GRA.F. (Società Anonima Grandi Film) di Gaetano Rizzardi, il film fu girato negli stabilimenti di [[Cinecittà]].


==Trama==
== Promozione ==
===Manifesti e locandine===
Il felice matrimonio di un avvocato, viene improvvisamente messo in crisi dalla giovane segretaria del legale, in crisi matrimoniale, la quale lascia lo studio, portandosi via importanti documenti, mettendo in grave crisi il professionista.
La realizzazione dei manifesti fu affidata al pittore cartellonista [[Sergio Gargiulo]].


==Distribuzione==
Ma il pentimento della ragazza, con la restituzione dei documenti riporta la serenità nelle due coppie di coniugi.
Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 22 dicembre del 1943.


==La critica==
== Accoglienza ==
===Critica===
*[[Raoul Radice]], nelle pagine del [[Il Corriere della Sera]], del [[16 gennaio]] [[1944]] « Il film ha i pregi di un buon racconto cinematografico. Semplice, umano e conseguente. Anche la lunga parentesi giudiziaria è raccontata con un tal quale castigatezza e si sa che i processi sono tra i pezzi forti e quindi tra i luoghi comuni della cinematografia contemporanea. In film di questo genere al quale Bianchi, ha dedicato tante cure, la recitazione, ha grande importanza ed essa è soddisfacente »
[[Raul Radice]], nelle pagine del ''[[Corriere della Sera]]'', del 16 gennaio [[1944]] « Il film ha i pregi di un buon racconto cinematografico. Semplice, umano e conseguente. Anche la lunga parentesi giudiziaria è raccontata con un tal quale castigatezza e si sa che i processi sono tra i pezzi forti e quindi tra i luoghi comuni della cinematografia contemporanea. In film di questo genere al quale Bianchi, ha dedicato tante cure, la recitazione, ha grande importanza ed essa è soddisfacente »

==Manifesti e locandine==
La realizzazione dei manifesti fu affidata al pittore cartellonista [[Sergio Gargiulo]].


==Bibliografia==
==Bibliografia==
*[[Francesco Savio]], Ma l'amore no, Sonzogno 1975.
*[[Francesco Savio]], ''Ma l'amore no'', Sonzogno 1975.
*[[Paola Ojetti]], recensione su [[Film]] del [[26 febbraio]] [[1944]].
*[[Paola Ojetti]], recensione su ''[[Film (rivista 1938)|Film]]'' del 26 febbraio 1944.
*Cataloghi Bolaffi dei manifesti italiani.
*Cataloghi Bolaffi dei manifesti italiani.


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=334 Scheda nel Cinematografo.it]


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{{Portale|cinema}}
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[[categoria:film commedia]]
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film sentimentali]]
[[Categoria:Film diretti da Giorgio Bianchi]]

Versione attuale delle 23:16, 1 ott 2022

Una piccola moglie
Paese di produzioneItalia
Anno1943
Durata76 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale
RegiaGiorgio Bianchi
SoggettoZoltan Szatnyai
SceneggiaturaGiorgio Bianchi, Sandro De Feo, Vincenzo Talarico
ProduttoreSocietà Anonima Grandi Film
Distribuzione in italianoSocietà Anonima Grandi Film
FotografiaAldo Tonti
MontaggioLeo Catozzo
MusicheSalvatore Allegra
ScenografiaOttavio Scotti
Interpreti e personaggi

Una piccola moglie è un film del 1943 diretto da Giorgio Bianchi.

Il felice matrimonio di un avvocato, viene improvvisamente messo in crisi dalla giovane segretaria del legale che puntava a diventare sua moglie. La ragazza lascia lo studio portando con sé documenti importanti e mettendo il professionista in difficoltà sia al lavoro che con la moglie. Ma il pentimento della ragazza, con la restituzione dei documenti riporta la serenità tra i coniugi.

Tratto dal romanzo omonimo ungherese di Zoltan Szatnyai, prodotto e distribuito dalla S.AN.GRA.F. (Società Anonima Grandi Film) di Gaetano Rizzardi, il film fu girato negli stabilimenti di Cinecittà.

Manifesti e locandine

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La realizzazione dei manifesti fu affidata al pittore cartellonista Sergio Gargiulo.

Distribuzione

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Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 22 dicembre del 1943.

Raul Radice, nelle pagine del Corriere della Sera, del 16 gennaio 1944 « Il film ha i pregi di un buon racconto cinematografico. Semplice, umano e conseguente. Anche la lunga parentesi giudiziaria è raccontata con un tal quale castigatezza e si sa che i processi sono tra i pezzi forti e quindi tra i luoghi comuni della cinematografia contemporanea. In film di questo genere al quale Bianchi, ha dedicato tante cure, la recitazione, ha grande importanza ed essa è soddisfacente »

Collegamenti esterni

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