Coordinate: 38°56′N 26°56′E

Pitane (Eolide): differenze tra le versioni

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===Periodo ellenistico===
===Periodo ellenistico===
Intorno al 319 a.C., Eracleito, figlio di Lisistrato, ricevette onori dal popolo di [[Delfi]], e nel periodo 325 - 275 a.C. il popolo di Abydos rese onori ad un altro cittadino, Charidemo figlio di Antifane con una dedica a Delfi comprendente una staua del famoso scultore ateniese [[Prassitele]].<ref>''Fouilles de Delphes'' III (1) 410 (Herakleitos), (4) 215 (Charidemos).</ref> Durante il regno del re dei [[Dinastia seleucide|seleucidi]], [[Antioco I]], Pitane riuscì ad espandere il suo territorio pagando al re 380 talenti per acquistare del territorio.<ref>''[[Inscriptiones Graecae|IG]]'' XII Supplementum 142 = [http://www.attalus.org/docs/ogis/s335.html OGIS 335].</ref> Questo territorio fu oggetto di una disputa con la città di [[Mitilene]], nella vicina [[Lesbo]], nella metà del II secolo a.C., disputa arbitrata dalla città di [[Pergamo]].<ref>''[[Inscriptiones Graecae|IG]]'' XII Supplementum 142. vedi Savalli-Lestrade, ‘Eumène (Ier) et l’expansion de Pergame: à propos de ''IG'' XII Suppl. no. 142’ ''Revue des Etudes Grecques'' 105 (1992) [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/reg_0035-2039_1992_num_105_500_2542 221-30].</ref> Lo stesso documento cita che nel periodo ellenistico Pitane era una città libera soggetta alla [[dinastia attalide]] e nella documentazione ufficiale non era più usato il [[dialetto eolico]]. Nell'84 a.C. [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate VI]], eludendo il controllo del generale romano [[Gaio Flavio Fimbria]] fuggì a Pitane, dove fu assediato da Fimbria prima di fuggire via mare a Mitilene.<ref>[[Plutarco]], ''Lucullus'' [https://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/Lucullus*.html#3 3], [[Appiano ]di Alessandria|Appiano], ''Mithridatica'' [https://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_mithridatic_11.html#%A752 52].</ref>
Intorno al 319 a.C., Eracleito, figlio di Lisistrato, ricevette onori dal popolo di [[Delfi]], e nel periodo 325 - 275 a.C. il popolo di Abydos rese onori ad un altro cittadino, Charidemo figlio di Antifane con una dedica a Delfi comprendente una staua del famoso scultore ateniese [[Prassitele]].<ref>''Fouilles de Delphes'' III (1) 410 (Herakleitos), (4) 215 (Charidemos).</ref> Durante il regno del re dei [[Dinastia seleucide|seleucidi]], [[Antioco I]], Pitane riuscì ad espandere il suo territorio pagando al re 380 talenti per acquistare del territorio.<ref>''[[Inscriptiones Graecae|IG]]'' XII Supplementum 142 = [http://www.attalus.org/docs/ogis/s335.html OGIS 335].</ref> Questo territorio fu oggetto di una disputa con la città di [[Mitilene]], nella vicina [[Lesbo]], nella metà del II secolo a.C., disputa arbitrata dalla città di [[Pergamo]].<ref>''[[Inscriptiones Graecae|IG]]'' XII Supplementum 142. vedi Savalli-Lestrade, ‘Eumène (Ier) et l’expansion de Pergame: à propos de ''IG'' XII Suppl. no. 142’ ''Revue des Etudes Grecques'' 105 (1992) [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/reg_0035-2039_1992_num_105_500_2542 221-30].</ref> Lo stesso documento cita che nel periodo ellenistico Pitane era una città libera soggetta alla [[dinastia attalide]] e nella documentazione ufficiale non era più usato il [[dialetto eolico]]. Nell'84 a.C. [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate VI]], eludendo il controllo del generale romano [[Gaio Flavio Fimbria]] fuggì a Pitane, dove fu assediato da Fimbria prima di fuggire via mare a Mitilene.<ref>[[Plutarco]], ''Lucullus'' [https://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/Lucullus*.html#3 3], [[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Mithridatica'' [https://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_mithridatic_11.html#%A752 52].</ref>


===Era cristiana===
===Era cristiana===

Versione delle 17:39, 4 lug 2021

Pitane
Nome originale Πιτάνη
Territorio e popolazione
Lingua greco antico
Localizzazione
Stato attuale Turchia (bandiera) Turchia
Coordinate 38°56′N 26°56′E
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Pitane
Pitane

Pitane (in greco antico: Πιτάνη?), vicino Çandarlı, Turchia, è stata una città dell'antica Grecia nella regione dell'Eolide, in Anatolia. Era situata vicino alla foce del fiume Evenus nella baia di Elaea. Era uno degli undici antichi insediamenti dell'Eolide e possedeva notevoli vantaggi commerciali nell'avere due porti.[1][2] Era il luogo di nascita del filosofo Arcesilao e di Autolico, matematico, e durante il regno di Tito fu colpita da diversi terremoti.[3][4][5] La città venne menzionata da Ierocle. Plinio il Vecchio menziona la sua vicinanza al fiume Canaius,[4] non menzionato ad alcuna altra fonte storiografica, ma potrebbe trattarsi del fiume Pitanes, citato da Tolomeo, che sembra derivi il nome dalla città di Pitane.[6]

Il sito si trova nei pressi della moderna città di Çandarlı, nella Turchia asiatica.[7]

Storia

Gli scavi condotti nella necropoli di Pitane hanno rivelato reperti ceramici micenei, protogeometrici, geometrici, orientalizzanti e arcaici.

Pitane è considerata il punto più a nord dell'influenza micenea in Anatolia.

Un kouros di Pitane, datato al VI secolo a.C., si trova nel museo archeologico di Bergama.

Periodo classico

Nel V secolo a.C. Pitane era un membro della Lega delio-attica ed esistono fonti secondo le quali pagava un tributo di 1,000 dracme.[8] Nel 335 a.C. il generale di Alessandro Magno, Parmenione, assediò la città nel corso della campagna contro l'Impero achemenide, ma la città fu salvata dal generale persiano Memnone di Rodi.[9]

Periodo ellenistico

Intorno al 319 a.C., Eracleito, figlio di Lisistrato, ricevette onori dal popolo di Delfi, e nel periodo 325 - 275 a.C. il popolo di Abydos rese onori ad un altro cittadino, Charidemo figlio di Antifane con una dedica a Delfi comprendente una staua del famoso scultore ateniese Prassitele.[10] Durante il regno del re dei seleucidi, Antioco I, Pitane riuscì ad espandere il suo territorio pagando al re 380 talenti per acquistare del territorio.[11] Questo territorio fu oggetto di una disputa con la città di Mitilene, nella vicina Lesbo, nella metà del II secolo a.C., disputa arbitrata dalla città di Pergamo.[12] Lo stesso documento cita che nel periodo ellenistico Pitane era una città libera soggetta alla dinastia attalide e nella documentazione ufficiale non era più usato il dialetto eolico. Nell'84 a.C. Mitridate VI, eludendo il controllo del generale romano Gaio Flavio Fimbria fuggì a Pitane, dove fu assediato da Fimbria prima di fuggire via mare a Mitilene.[13]

Era cristiana

Sotto il nome latino di Pitanae, la città venne cristianizzata e divenne sede vescovile; non più sede di vescovo, rimase sede titolare della Chiesa cattolica.[14]

Note

  1. ^ Erodoto 1.149
  2. ^ Periplo di Scilace; Strabone xiii. pp. 581, 607, 614
  3. ^ Oros. 7.12; Tolomeo 5.2.5
  4. ^ a b Plinio il Vecchio 5.32, 35.49
  5. ^ Ovidio Met. 7.357.
  6. ^ Tolomeo 3.2.3
  7. ^ Barrington, p. 56.
  8. ^ IG I3 260-6, 268-73, 279, 281.
  9. ^ Diodoro Siculo 17.7.9.
  10. ^ Fouilles de Delphes III (1) 410 (Herakleitos), (4) 215 (Charidemos).
  11. ^ IG XII Supplementum 142 = OGIS 335.
  12. ^ IG XII Supplementum 142. vedi Savalli-Lestrade, ‘Eumène (Ier) et l’expansion de Pergame: à propos de IG XII Suppl. no. 142’ Revue des Etudes Grecques 105 (1992) 221-30.
  13. ^ Plutarco, Lucullus 3, Appiano, Mithridatica 52.
  14. ^ Catholic Hierarchy