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'''Deverra''' (dal [[lingua latina|latino]] "''deverro''" "''spazzare via''"), nella [[mitologia romana]], era una delle tre divinità che insieme a [[Pilunno|Pilumnus]] e [[Intercidona]] proteggevano le [[Ostetrica|ostetriche]] e le donne in [[Parto|travaglio]]<ref name="Dorcey1992">{{Cita libro|autore=Peter F. Dorcey |data=1992 |titolo=The Cult of Silvanus: A Study in Roman Folk Religion | editore = BRILL |pp=23– | isbn = 978-90-04-09601-1 | url = https://books.google.com/books?id=1YzWMQecwH4C&pg=PA23}}</ref>. Viene simbolizzata da una [[Scopa (strumento)|scopa]] che spazza via il male, tramite le scope purificava i [[Tempio|templi]] per le celebrazioni o sacrifici. |
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Deverra era la dea delle scope, nello specifico di scope utilizzate durante alcuni rituali di protezione. Le scope in questione non dovevano avere usi profani. |
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== Ricostruzione del mito == |
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Tramite una citazione |
Tramite una citazione [[Publio Virgilio Marone|varoniana]] riportata da [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]], si sa che gli antichi credevano che "''il [[Silvano (divinità)|dio Silvano]] entrasse la notte nelle case e si posasse sul corpo di chi dormiva e l'opprimesse col suo peso''". Così, per proteggere dal dio Silvano le donne incinte, si invocava la protezione di tre divinità: [[Intercidona]], [[Pilunno]] e Deverra. |
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== Rituale == |
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Il rituale prevedeva che tre uomini girassero attorno alla porta della casa nella notte, battessero la soglia con una scure (strumento collegato a Intercidonia) e poi con un pestello (strumento collegato a Pilunno), e infine la spazzassero con una scopa (strumento collegato a Deverra), così da assicurare la protezione della casa e impedire l'accesso a Silvano. |
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Le scope ritualmente utilizzate non dovevano avere usi profani. |
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Il rituale della pulizia della soglia della casa, o della stanza, in cui era stato partorito un bimbo veniva eseguito anche nei casi in cui all'interno vi fosse una persona ammalata o vi fosse morto un individuo. |
Il rituale della pulizia della soglia della casa, o della stanza, in cui era stato partorito un bimbo veniva eseguito anche nei casi in cui all'interno vi fosse una persona ammalata o vi fosse morto un individuo. |
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== Note == |
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== Bibliografia == |
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* Renato Del Ponte, ''Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica'', Genova, ECIG 1985 |
* Renato Del Ponte, ''Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica'', Genova, ECIG 1985 |
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* Marija Gimbutas, ''Il linguaggio della dea'', |
* Marija Gimbutas, ''Il linguaggio della dea'', Venezia, Roma, 2008 |
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* Robert Graves, ''La Dea bianca. Grammatica storica del mito poetico,'' 4ª ed., Milano, Adelphi 2012 |
* Robert Graves, ''La Dea bianca. Grammatica storica del mito poetico,'' 4ª ed., Milano, Adelphi 2012 |
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* Jorg Rupke, 'Communicating with the Gods' in ''A companion to the Roman Republic'', Blackwell 2010 |
* Jorg Rupke, 'Communicating with the Gods' in ''A companion to the Roman Republic'', Blackwell 2010 |
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== Collegamenti esterni == |
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Deverra (dal latino "deverro" "spazzare via"), nella mitologia romana, era una delle tre divinità che insieme a Pilumnus e Intercidona proteggevano le ostetriche e le donne in travaglio[1]. Viene simbolizzata da una scopa che spazza via il male, tramite le scope purificava i templi per le celebrazioni o sacrifici.
Ricostruzione del mito
[modifica | modifica wikitesto]Tramite una citazione varoniana riportata da sant'Agostino, si sa che gli antichi credevano che "il dio Silvano entrasse la notte nelle case e si posasse sul corpo di chi dormiva e l'opprimesse col suo peso". Così, per proteggere dal dio Silvano le donne incinte, si invocava la protezione di tre divinità: Intercidona, Pilunno e Deverra.
Rituale
[modifica | modifica wikitesto]Il rituale prevedeva che tre uomini girassero attorno alla porta della casa nella notte, battessero la soglia con una scure (strumento collegato a Intercidonia) e poi con un pestello (strumento collegato a Pilunno), e infine la spazzassero con una scopa (strumento collegato a Deverra), così da assicurare la protezione della casa e impedire l'accesso a Silvano. Le scope ritualmente utilizzate non dovevano avere usi profani. Il rituale della pulizia della soglia della casa, o della stanza, in cui era stato partorito un bimbo veniva eseguito anche nei casi in cui all'interno vi fosse una persona ammalata o vi fosse morto un individuo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Peter F. Dorcey, The Cult of Silvanus: A Study in Roman Folk Religion, BRILL, 1992, pp. 23–, ISBN 978-90-04-09601-1.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Renato Del Ponte, Dei e miti italici. Archetipi e forme della sacralità romano-italica, Genova, ECIG 1985
- Marija Gimbutas, Il linguaggio della dea, Venezia, Roma, 2008
- Robert Graves, La Dea bianca. Grammatica storica del mito poetico, 4ª ed., Milano, Adelphi 2012
- Jorg Rupke, 'Communicating with the Gods' in A companion to the Roman Republic, Blackwell 2010
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Myth Index - Deverra, Intercidona and Pilumnus, su mythindex.com. URL consultato il 21 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2012).