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Memento

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Memento (disambigua).
Memento
Guy Pearce in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2000
Durata113 min
Dati tecnicicolore, B/N
rapporto: 2,39:1
Generethriller, noir, drammatico
RegiaChristopher Nolan
Soggettodal racconto Memento Mori di Jonathan Nolan
SceneggiaturaChristopher Nolan
ProduttoreJennifer Todd, Suzanne Todd
Produttore esecutivoAaron Ryder
Casa di produzioneNewmarket Films, Summit Entertainment, Team Todd
FotografiaWally Pfister
MontaggioDody Dorn
Effetti specialiAndrew Sebok
MusicheDavid Julyan
ScenografiaPatti Podesta, Danielle Berman
CostumiCindy Evans
TruccoScott H. Eddo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Memento è un film del 2000 scritto e diretto da Christopher Nolan.

La sceneggiatura è basata sul racconto del fratello del regista, Jonathan Nolan, Memento Mori, pubblicato però successivamente alla realizzazione del film. Il film è stato candidato ai Premi Oscar 2002 come migliore sceneggiatura originale e miglior montaggio.

La pellicola è ampiamente considerata uno dei migliori lavori di Nolan e tra i film più significativi degli anni 2000, tant'è che nel 2017 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Titolo

La parola memento (parola latina, letteralmente "ricordati", imperativo futuro, seconda persona singolare) in inglese indica comunemente qualsiasi oggetto utilizzato per ricordarsi di qualcosa, compresi i foglietti con note e appunti come quelli che si vedono nel film stesso.

Trama

«Ricordati di non dimenticare.»

In seguito a un attacco subito da due uomini con il volto coperto, che avevano stuprato e ucciso la moglie, Leonard Shelby è affetto da un disturbo della memoria per i fatti recenti (amnesia anterograda); non è quindi in grado di immagazzinare nuove informazioni per più di 2 minuti. Per cercare di sopperire a questa mancanza cerca di scrivere e prendere appunti il più possibile su post-it, foto e perfino sulla propria pelle. Il suo corpo è infatti ricoperto da numerosi tatuaggi che gli forniscono indicazioni su cosa è successo e cosa dovrà fare.

Si impone questo metodo mnemonico in seguito a un caso di lavoro affrontato prima dell'incidente, quando era investigatore in una compagnia di assicurazioni e si occupava di scovare gli impostori nei casi di false denunce di risarcimento. Il suo caso più complesso era stato quello con l'ex commercialista cinquantottenne Sammy Jankis: analogamente a lui - in seguito a un incidente - Jankis aveva perso la possibilità di immagazzinare nuove informazioni attraverso la memoria a lungo termine. Leonard, dopo numerose visite e test, aveva concluso la perizia dichiarando un problema mentale e non fisico, ed escludendo quindi Jankis dal risarcimento assicurativo. La moglie di Jankis non si era data pace, non tanto per la conclusione della perizia, bensì per la mancanza di un vero futuro a fianco del marito. Il presente era vissuto semplicemente nella quotidianità di gesti ripetitivi, che Jankis eseguiva senza problemi poiché antecedenti all'incidente, come le iniezioni di insulina necessarie per il diabete della consorte.

La storia di Jankis si concludeva tristemente con un fatale test compiuto direttamente dalla moglie: ella si era fatta iniettare dal marito numerose dosi di insulina a brevissima distanza di tempo al fine di mettere alla prova la sua buona fede e capire se ricordasse quanto accadeva, attività che il marito aveva provveduto ad espletare senza ricordarsi di quanto somministrato poco prima. Entrata in coma la moglie, il signor Jankis era stato internato in una clinica psichiatrica, senza avere ricordo di quello che era avvenuto alla moglie. A quel punto Leonard aveva capito che il commercialista non aveva mai finto di non riconoscerlo: quella strana microespressione, il lampo di riconoscimento nel suo sguardo, era motivata dal desiderio automatico di non deludere l'interlocutore, mostrandogli lo sguardo di uno sconosciuto. Pertanto il tatuaggio sul polso, il più visibile, scrutato e citato da Leonard alle persone che incontra è "Ricordati di Sammy Jankis".

Leonard ha una missione da compiere: il tatuaggio più in evidenza, sul petto, gli rivela che sua moglie è stata stuprata e uccisa da John G., che è anche la stessa persona che, colpendolo alla testa, gli ha provocato il disturbo della memoria. Leonard vuole a tutti i costi trovarlo per ucciderlo. Nella sua missione di vendetta viene in contatto con alcune persone, tra cui Teddy, che si definisce suo caro amico, e Natalie, che ha da poco perso il marito e lo aiuta per compassione. Leonard, a causa del suo disturbo, non può ricordare nemmeno i volti delle persone né sapere se le conosca, e per decidere di chi può fidarsi porta sempre con sé delle foto polaroid con l'indicazione del nome della persona ritratta e l'impressione che ne ha ricevuto, annotando in tal modo preziose informazioni sugli sconosciuti che gli si parano davanti qualora dovesse incontrarli un'altra volta.

Teddy viene ucciso all'inizio del film e presentato quindi come colui che Leonard ritiene il vero John G., e la pellicola intera è la ricostruzione del modo in cui Leonard ha raccolto le informazioni e della sua interazione con il mondo esterno, che lo hanno portato improvvisamente ad assassinarlo fidandosi unicamente di quanto c'era scritto sulle foto che usava come punto di riferimento. Tuttavia, alla fine del film (che poi si scoprirà essere solo il punto di svolta di una storia iniziata cronologicamente da circa 25 minuti), Teddy prova a spiegare a Leonard quello che sta accadendo. Teddy gli rivela infatti di essere il poliziotto a cui assegnarono il caso dell'aggressione di Leonard e della moglie; la moglie di Leonard sopravvisse, ma non accettò il fatto che il marito soffrisse di un disturbo di memoria provocato dall'aggressione. Nel tentativo di testare la memoria di Leonard, si fece somministrare da lui più volte la dose di insulina, fino a farsi uccidere.

Teddy spiega a Leonard che, in realtà, era proprio lui il Sammy Jankis che uccise involontariamente la propria moglie. La sovrapposizione dei due personaggi (Leonard e Jankins) è rivelata infatti in un'inquadratura in cui le figure dei due si sovrappongono nella stessa situazione per pochi secondi. Secondo Teddy, Leonard conservava una parte della memoria dell'accaduto ma, non riuscendo a ricordare bene e spinto dal suo desiderio di vendetta, la ricostruì come una storia che non riguardasse se stesso. Teddy continua il racconto dicendo che, dopo averla uccisa, Leonard aveva iniziato erroneamente a collegare la morte della moglie all'ultima cosa che ricordasse bene: l'aggressione. Teddy, allora, provando compassione per Leonard, lo aiutò a trovare e ad uccidere il vero John G., un anno prima. Tuttavia Leonard, dimenticando di averlo già fatto, ogni volta decideva di tornare a cercare e ad uccidere "l'assassino di sua moglie" e Teddy, avendo compassione per lui e approfittando della situazione per guadagnare anche qualche soldo, gli dava degli indizi per cercare un nuovo John G. da uccidere. Teddy, però, raccontando a Leonard queste cose, commette un grave errore: dice a Leonard di chiamarsi John anche lui e di avere un cognome che inizia per G. È da quel momento che Leonard decide di non fidarsi nemmeno di lui.

Alla fine del film vi è una breve inquadratura che mostra Leonard a letto con la moglie, con un tatuaggio sul petto su cui si legge I'VE DONE IT, come se lui avesse già ucciso John G. Questa scena potrebbe essere immaginaria, in quanto tale tatuaggio non è presente sul corpo di Leonard durante il film, oppure potrebbe essersi tatuato tale scritta dopo l'uccisione di Teddy, riuscendo poi a tornare a casa dove trova la moglie, che credeva erroneamente morta non potendo ricordarsi che invece era sopravvissuta all'aggressione (apparentemente impossibile, visto che l'uccisione di Teddy è l'ultima scena a livello cronologico). Anche nella Polaroid dove lui ride a torso nudo, mostratagli da Teddy, Leonard sta indicando la stessa zona del tatuaggio, come se avesse appena ucciso John G. e anticipando quindi l'intenzione di farsi tatuare la scritta una volta completata la sua missione.

Produzione

Montaggio

Struttura del film

Il montaggio del film è la rappresentazione visiva della mente del protagonista, ogni scena del film è interrotta dopo 15 minuti e riparte con un'altra scena di 15 minuti cronologicamente opposta a quella di prima; e il film prosegue così, alternando questi apparenti mini film senza logica continua ma man mano che si arriva alla parte centrale del film, che secondo un ordine cronologico lineare, sarebbe la scena finale, lo spettatore inizia a collegare tutti i pezzi del puzzle insieme al protagonista. Lo spettatore così è come il protagonista, poiché vedendo eventi di cui ancora non ha visto i precedenti, si trova nella stessa condizione di spaesamento.

Ma al di là della trama, il film è incentrato sulla necessità umana di ancorare la vita a una successione temporale di eventi. Nel momento in cui ciò non è possibile, essa stessa diventa qualcosa di non gestibile. Il protagonista non sa neppure quanto tempo è passato dall'incidente e ogni volta che si risveglia scopre di nuovo tutto da capo, così come dopo pochi minuti non ricorda assolutamente ciò che stava facendo. Ciononostante, la necessità di avere uno scopo è così forte da spingerlo a continuare a vivere grazie "all'istinto, all'urto e al metodo".

Nella versione distribuita in DVD e Blu-ray Disc in Europa è inclusa una copia del film con le scene montate in ordine cronologico, ovvero in maniera linearmente sequenziale. Tuttavia non è una vera e propria versione alternativa del film, ma un semplice contenuto extra predisposto dallo studio di distribuzione, in quanto il regista considera quella cinematografica come sua unica visione.

Accoglienza

Critica

Un'«inquietante favola» che si basa sulla forza del protagonista,[1] che interagisce inutilmente di fronte ai due tempi del racconto (presente e futuro) scrivendo, ma sopravvive agli eventi in maniera passiva.[2]

Il film, nonostante abbia avuto un successo appena discreto al botteghino, è stato col tempo rivalutato dalla critica ed è divenuto un cult fra gli appassionati di cinema.

Su Metacritic il film ha ricevuto un punteggio di 80 su 100 basato su 34 recensioni, su Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 92% mentre su IMDB riporta un punteggio di 8.5/10.

Il film viene anche considerato un classico del cinema mindfuck degli anni novanta e duemila.[3]

Incassi

Il film ha incassato 25 544 867 dollari negli Stati Uniti[4] e 14 178 229 dollari negli altri paesi, fra cui 2 022 828 in Australia e 1 181 625 in Germania[5].

Premi e riconoscimenti

Distribuzione

Data di uscita

Il film è stato distribuito in molti paesi fra cui:[6]

Altri media

La pellicola è stata citata in numerosi brani musicali: viene citata dal rapper italiano Emis Killa nella canzone Parole di ghiaccio, dall’album L'erba cattiva (2012), e dal collettivo italiano Il Terzo Segreto di Satira nel video Dimemento, montato alternando scene del film con immagini reali, in cui il protagonista della pellicola è paragonato a Luigi Di Maio a causa di alcune dichiarazioni contraddittorie di quest'ultimo durante la campagna elettorale delle elezioni politiche del 2018, come se fosse affetto dalla medesima patologia del protagonista.

Note

  1. ^ Morando Morandini, Laura Morandini, Mauro Tassi, Il Morandini 2010, Zanichelli, 2010, p. 890, ISBN 978-88-08-30176-5.
  2. ^ Pino Farinotti, Rossella Farinotti, Newton Compton, 2009, Il Farinotti 2010, pag 1201, ISBN 978-88-541-1555-2.
  3. ^ (EN) mindfuck, su urbandictionary.com. URL consultato il 21 giugno 2021.
  4. ^ (EN) Memento, su boxofficemojo.com, Mojo Box Office. URL consultato il 28 settembre 2011.
  5. ^ (EN) Memento, incassi estero, su boxofficemojo.com, Mojo Box Office. URL consultato il 28 settembre 2011.
  6. ^ Memento, su imdb.com, Imdb. URL consultato il 10 dicembre 2017.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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