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Carmina (Catullo)/83

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Indice del libro


(LA)
« 

Lesbia mi praesente uiro mala plurima dicit:[1]
    Haec illi fatuo maxima laetitia est.
Mule, nihil sentis. Si nostri oblita taceret,
    Sana esset: nunc quod gannit[2] et obloquitur,
Non solum meminit, sed, quae multo acrior est res,
    Irata est. hoc est, uritur et loquitur.

 »
(IT)
« Lesbia davanti al marito non fa che parlare male di me,

e questo per quell'idiota è la massima gioia. Non capisci, cretino, che se mi avesse scordato, e tacesse, sarebbe guarita; ma se parla e starnazza, è segno che non solo ricorda, ma ciò che è peggio, è arrabbiata:insomma, parla perché brucia.

 »
(Fonte: → Wikisource )

Note al testo

  1. v.1 Lesbia mi praesente uiro mala plurima dicit: anastrofe. Le parole non rispettano l'ordine della struttura latina comune.
  2. v.4 Gannit: onomatopea. Verbo che imita il suono associato all'azione a cui si riferisce; "starnazzare".

Analisi stilistica

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Catullo utilizza un linguaggio vivace concreto e immediato. L'uso di un tono diretto e chiaro caratterizza molte opere di Catullo. Il poeta si rivolge direttamente al pubblico con lo scopo di coinvolgerlo emotivamente. Nel carme 83. Proprio per questo suo bisogno di arrivare dritto al lettore, utilizza l'onomatopea. L'onomatopea consiste nell'uso di una parola che imita il suono associato all'oggetto o all'azione a cui si riferisce; Catullo utilizza il termine "starnazzare" per descriverci il comportamento di Lesbia, ovvero un chiacchiericcio dispregiativo nei suoi confronti. Troviamo altre figure retoriche come: L'anastrofe, ovvero l'inversione dell'ordine delle parole, come in "Lesbia mi praesente viro mala plurima dicit," dove l'ordine delle parole non rispetta la struttura latina, che dovrebbe essere " Lesbia (soggetto) dicit (verbo) mala plurime (accusativo compl.oggetto) mi praesente viro (compl. di specificazione). È un distico elegiaco ovvero formato da un esametro e un pentametro.

Sintesi della poesia

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Lesbia davanti al marito non fa che parlare male di Catullo, e questo aggrada il suo amante. Non capisce che se lo avesse scordato sarebbe andata avanti; ma se parla, vuol dire non solo che ha ancora tanti ricordi, ma la cosa peggiore, è arrabbiata: insomma, parla perché è infastidita dalle poche attenzioni che Catullo le rivolge.

Il Carmina parla dell'amore e della passione tra Catullo e Lesbia. Ancora una volta Catullo parla nei suoi testi dell'amore unito al rancore e alla gelosia nei confronti degli amanti di lesbia.

Il messaggio

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La rappresentazione della complessità dell'amore e delle sue continue contraddizioni potrebbe essere un valido messaggio che Catullo cerca di far arrivare al lettore tramite il suo carme, per far sì che nessuno si trovi nella sua stessa situazione. Queste continue contraddizioni sono visibili non solo in Catullo, che sembra prima amare Lesbia e poi odiarla ma anche in Lesbia stessa, e per questo, ulteriore messaggio potrebbe essere il non fidarsi subito di qualcuno facendosi trasportare dalle passioni amorose come fece lui non badando a conseguenze nonostante il tipo di persona con cui aveva a che fare.