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Comuni Italiani Le origini della regione Lazio, l'evoluzione politica, le vicissitudini, notizie storiche.

Storia Lazio

Il Lazio fu originariamente popolato da Ausoni, Volsci, Equi, Sabini, Falisci ed Etruschi. I Latini, popolazione indoeuropea proveniente dall'Asia minore o forse dall'attuale Ucraina, giunsero nel Lazio intorno al II millennio a.C. ed erano originariamente minoritari nel Lazio stesso. Con la battaglia di Ariccia i Latini spodestarono gli Etruschi dal controllo di Roma ed iniziarono una campagna di assoggettamento delle altre genti italiche sparse nel Lazio e nell'Italia centrale. L'egemonia dei Latini tramite la potenza di Roma si manifestò anche attraverso l'assoggettamento di altre città Latine, come ci ricorda la storia degli Orazi contro i Curiazi e la presa di Albalonga. In seguito Roma optò per una politica di inclusione delle altre genti ed entità politiche che andava conquistando: con la Lex Julia venne estesa alle città conquistate la piena cittadinanza. La storia del Lazio (Latium-Campania nella riforma augustea) coinciderà con i fasti della storia di Roma fino alla crisi e alla caduta dell'Impero (476).

Fra tumulti ed invasioni barbariche, alleanze oblique e l'influenza di Costantinopoli, crebbe sempre di più il potere temporale della Chiesa; grazie alla donazioni di Sutri ed ai rapporti fra papato e Longobardi si costituì progressivamente lo Stato Pontificio nel Lazio storico intorno all'VIII secolo: la base sociale era rappresentata dalle antiche famiglie patrizie romane, Longobardi e Bizantini, ormai romanizzati. Ulteriore sviluppo venne con le donazioni di Carlo Magno, incoronato imperatore da Leone III, iniziando la tradizione dell'incoronazione papale dell'Imperatore del Sacro Romano Impero.

L'investitura del potere politico per tramite del papa, essendo la chiesa la fonte di legittimazione della politica, secondo la celebre frase paolina "nulla potesats nisi a deo", era quintessenziale; i contrasti politici fra le varie famiglie romane, i papa e gli imperatori erano una causa di conflitto perenne e sistemico in seno alla Chiesa: basta pensare alle diverse elezioni di papa ed antipapa.

La crisi per la lotte delle investiture ebbe una prima, momentanea soluzione con il Concordato di Worms nel 1122; l'instabilità dello Stato Pontificio si ripresenta ancora all'epoca di Federico II, ed infine, in modo deflagrante con lo spostamento della sede papale ad Avignone e l'egemonia francese che durerà dal 1309 al 1377; durante la cattività avignonese il Lazio sarà percorso dalle lotte fra feudatari e popolo e l'esperienza di Cola di Rienzo.

Roma sarà una grande capitale del Rinascimento e del barocco, svolgendo ancora una volta un importante ruolo politico nell'ambito della controriforma; va detto che lo Stato Pontificio era assolutamente centrato sulla città eterna, e questo fa del Lazio, a tutt'oggi, una regione fortemente monocefala, con Roma impareggiata da qualsiasi altra città.

Il governo dei papi prosegue nei secoli con l'unica eccezione della prima repubblica romana (1798), di ispirazione napoleonica, e quella di Saffi-Armellini e Mazzini, in seguito ai tumulti nel 1848/1849.

Roma è sempre un simbolo per i patrioti del Risorgimento, ma qui più che altrove il Risorgimento sembra proporsi come un progetto di una ristretta elite, stante le condizioni di generale arretratezza delle campagne e di ostilità ideologica di molte famiglie legate alla Chiesa. Il papato, infatti, assunse da subito un ruolo critico sia nei riguardi dell'unificazione italiana che delle idee liberali e secolarizzate che gli stati nazione ottocenteschi fisiologicamente recavano con sé. Ciò comportò l'annessione del Regno d'Italia di Roma solo nel 1870 con la breccia di Porta Pia (in pratica come atto unilaterale da parte del governo di Torino) e il "non expedit" - ovvero il rifiuto dei cattolici più intransigenti di riconoscere la nuova situazione - che di fatto verrà risolto solo con i Patti Lateranensi nel 1929.

Il Lazio post-unitario era una regione sicuramente arretrata dal punto di vista economico e sociale, anche se la trasformazione di Roma capitale ebbe sicuramente un effetto positivo. In tutto il Novecento Roma vive una crescita irrefrenabilmente legata al proliferare delle istituzioni ed organi dello stato.

Il fascismo farà di Roma un simbolo - che rimandava ai fasti dell'antico Impero Romano - iniziando una grande opera di trasformazione della città (anche attraverso il cieco abbattimento di ricche testimonianze urbanistiche del passato) e si profuse in un'ingente operazione di bonifiche (bonifica dell'Agro Pontino) e di costruzione di nuovi centri urbani (Sabaudia e Littoria).

Il Lazio subì dolorose distruzioni durante la Seconda Guerra Mondiale (tristemente celebre fu quella dell'abbazia di Montecassino) e gravi episodi di violenza si registrarono in Ciociaria per la presenza di truppe d'occupazione.

Lo spiccato squilibrio territoriale si è acuito nel dopo guerra in seguito alla massiccia emigrazione di persone alla ricerca di lavori pubblici dalla campagna alla capitale.

L'intera regione ha fatto un notevole balzo in avanti negli anni del boom economico.

Roma è il comune più popoloso ed esteso d'Italia.

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